Il potere logora pure chi ce l’ha. La lettura de “Il Libro del Potere” di Simone Weil ad opera di Lea Barletti chiude il prologo della IX edizione de “Il Peso della Farfalla”

We’re on the wrong side of the power
It’s a shadow
It’s just a fire thrown across the wall

(“Siamo dal lato sbagliato del potere
È un’ombra
È solo un fuoco che sfreccia lanciato dal muro
”)
(Algiers “The underside of power”)

Scemo chi legge. Ma parliamone.

Scemo chi crede che chi legge sia scemo.

Forse “Scemo chi legge” è il monito che il potere ci fa, quando ambiamo a comprenderne i meccanismi, a volare vicino al calore, tanto più forte quanto più marcata è l’oligarchia. La differenza è però che non ci sono fissaggi di cera, alle ali di chi legge, al contrario, le ali della lettura sono più solide e leggere a ogni pagina.

Proprio contro il potere e i suoi oscurantismi si pone il cartellone de “Il Peso della Farfalla”, il festival di Punti Cospicui nella persona di Clarissa Veronico, ospitato da Prinz Zaum, con il contributo della Regione Puglia e del Comune di Bari, giunto al prologo della nona edizione.

Sul palco, vegliata dall’immancabile Mark Lanegan, sale Lea Barletti, sodale della compagnia Barletti/Waas, a leggere declamando lunghi brani de “Il libro del Potere” di Simone Weil. Anzi, per essere più precisa, declama tutta la parte del libro dedicata all’Iliade, di tutti i suoi scompensi e di tutte le sue ambivalenze, del potere degli sconfitti e della sconfitta dei vincitori.

Più la lettura va avanti, più tutti i troiani si somigliano: i bambini, gli anziani, convinti dell’inutilità della guerra e mai ascoltati, le donne, primo indicatore della schiavitù.

Tutta l’opera di Simone Weil è improntata su squilibri del potere, tutto è guerra, tutto è Troia fumante, anche la civiltà occidentale e capitalista è un cumulo di macerie su cui è difficile immaginare una nuova umanità.

Lea Barletti tornerà nella parte autunnale de “Il Peso della Farfalla”, con Gabriele Benedetti, per la regia di Werner Waas in “Parla Clitennestra”, di cui questa lettura era proprio una degna anticipazione.

Beatrice Zippo

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