“Prigione 77” di Alberto Rodriguez: “Bignami” di storia carceraria spagnola di fine secolo scorso.

Prigione 77” di Alberto Rodriguez è un prezioso docu-film denuncia di quanto accaduto nelle carceri spagnole sul finire degli anni ’70 a riguardo delle violenze e soprusi commessi nei confronti dei detenuti da parte dei secondini spagnoli e della conseguente opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito.

L’era del Generalissimo Francisco Franco è, in quei frangenti, al suo crepuscolo.
Trattasi di una storia vera ben drammatizzata riguardante le vicissitudini di due reclusi Manuel e Pino (bravi entrambi: Miguel Herràn e Javier Gutiérrez) in regime di carcere duro causa ribellione “al potere”. Manuel (Miguel Herràn) decide di fare di tutto per denunciare quelle violenze ma si scontra con il muro di gomma dell’indifferenza generale dei reclusi finché viene contattato da un gruppo di detenuti “impegnati” che stanno creando una sorta di sindacato con l’intento di far trapelare all’esterno le terribili condizioni di vita. Il suo contributo porta una ventata di dinamismo che coinvolge anche il suo “più pensieroso” (leggi disilluso) amico di cella Pino (Javier Gutiérrez) che ha anche lui ruolo determinante all’interno dello sviluppo della trama narrativa.

Il film ha una sua significativa dignità cinematografica (vincitore di 5 Premi Goya in Spagna, non si è pertanto dinanzi ad un “B movie”) tuttavia, questa proposta, ha el sabor del già visto, del già gustato. Alberto Rodriguez, regista e sceneggiatore, è molto diligente nel dirigere un complesso adattamento cinematografico facente capo ad una pungente sceneggiatura con retrogusto militante. Tuttavia manca di quel graffio, di quel mordente cine-magico-immaginifico che ne avrebbero fatto divenire una chicca prestigiosa. Sembra essere un ottimo epitome didattico-divulgativo diretto principalmente agli appassionati di storia rivoluzionaria (carceraria) spagnola di fine XX° secolo. Per i cultori di quella italiana, stesso genere specifico, è sufficiente ripassare le “cronache” recenti per nulla ideologiche, solo gratuitamente violente.

Pertanto, un film di impegno civile e politico “Prigione 77”. Un monito proveniente dal passato recente che, come solito, offre precise indicazioni – si spera – al vivere e relazionarsi odierno. Vengono, tuttavia, in mente i versi del Maestro Montale che avendo avvertito in modo per lui disarmante, una simile “rivelazione” chiude il suo “Forse… un mattino” con questi pensieri sconsolati … “… ed io me ne andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.”
Film didattico, di impegno civico-sociale, dedicato a coloro che non voltano la testa.

Vito Lopez

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