Il Fabrizio Bosso Quartet strega il pubblico del Teatro Forma di Bari con il suo omaggio al genio di Stevie Wonder

Nuovo sold out sabato 4 febbraio al Teatro Forma di Bari per la rassegna Around Jazz 2022/2023. Una stagione da incorniciare, con la direzione artistica di Michelangelo Busco.
Sul palco questa volta il jazz elegante di Fabrizio Bosso, in un concerto che è (anche) un tributo a Stevie Wonder, suo idolo da sempre, artista leggendario capace di una padronanza di diversi stili musicali sintetizzati poi nel “suo” stile assolutamente unico, energico e vitale. Da questa passione di Bosso (“passione per la musica bella, senza vincoli di genere”, ha dichiarato in una recentissima intervista) nasce We Wonder, magnifico album del 2022, preceduto dal singolo Overjoyed, uscito nel giorno del compleanno dell’artista americano.

Per la scelta dei brani, davvero difficile considerando la sterminata produzione musicale di Wonder, Bosso dice di aver ragionato pensando già al concerto, lavorando sulle ritmiche e scegliendo quelle armonie che meglio si sarebbero offerte a spazi di improvvisazione. Sul palco la grande e tangibile coesione di un gruppo di musicisti che, in un sodalizio umano e professionale, costruiscono un percorso che è ricerca di suono identitario, rispetto per le singole personalità, condivisione e feeling nell’esecuzione. Un viaggio iniziato già da qualche anno, che aveva trovato espressione nell’album We4 del 2020 e che ora prosegue coerente in questo nuovo lavoro.
E in effetti quello che colpisce, in questa serata coinvolgente ed entusiasmante, è l’amalgama, l’affiatamento, il continuo e generoso rimando dall’uno all’altro, tanto che, senza nulla togliere al tocco magico di Bosso, si potrebbe dire di aver assistito al concerto di un quartetto jazz senza band leader. E d’altra parte in più di una occasione lo stesso Bosso ha detto: “Con loro, il mio grande lusso è che potrei permettermi di non suonare e la musica funzionerebbe ugualmente”.

Al di là dell’iperbole e della classe indiscutibile e insostituibile del nostro artista, di sicuro quello che si percepisce è un rapporto paritario a servizio della miglior musica possibile, e sembra che lo stesso Bosso in certi momenti freni il suoi virtuosismi per mettere la sua tromba al servizio del gioco collettivo.
Sul palco, al pianoforte Julian Oliver Mazzariello alterna melodie rigorose a funamboliche improvvisazioni. Il suo tocco è agile e virtuoso, il fraseggio ricercato. Jacopo Ferrazza al contrabbasso ci regala assoli liberi, intensi e pulsanti. E infine Nicola Angelucci alla batteria, con un drumming raffinato ed essenziale ma a tratti esplosivo.

I brani di We Wonder si susseguono uno dopo l’altro quasi senza lasciare spazio, respiro. Ci piace segnalare, poi, anche una entusiasmante We4, che ben racconta la cifra stilistica del gruppo. E poi una emozionante Overjoyed, ed una Isn’t she lovely (offerta come bis finale) con una veste del tutto nuova. Bosso e i suoi musicisti colgono l’anima, il senso dei brani di Stevie Wonder e li declinano secondo il loro personalissimo sentire, rivestendoli di una nuova freschezza. Tutto concorre a creare un’atmosfera magica, un concerto che si snoda con un’armonia e una coerenza di scrittura eccezionale. Fabrizio Bosso ancora una volta ci regala una serata che rimarrà a lungo nei cuori e nell’anima di chi ha avuto la fortuna di esserci. Ci regala il suo rigore, il senso della misura, il suo essere a servizio della musica (lui direbbe “quella bella”) in un cammino di ricerca curiosa ed entusiasta, di condivisione, di bellezza.

Imma Covino
Foto dalla pagina Facebook del Teatro Forma

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