Torna a Roma “La Pescatrice di Perle (breve conversazione con H. A.)”, lo spettacolo scritto e diretto da Valeria Simone ed interpretato da Marianna De Pinto

Domani, martedì 17 maggio, alle ore 21:00, al Teatro Basilica di Roma, va in scena l’imperdibile La Pescatrice di Perle, spettacolo vincitore del premio stampa al Roma Fringe Festival 2021 scritto e diretto da Valeria Simone, interpretato da Marianna De Pinto con scene e luci di Michelangelo Campanale (qui la recensione del Cirano Post: https://www.ciranopost.com/2022/02/18/attraverso-la-grande-lezione-di-hannah-arendt-trasmettere-alle-nuove-generazioni-lurgenza-di-tornare-ad-anteporre-la-riflessione-coscienziale-e-morale-alle-azioni-e-la-sfida-vinta-da-valeri/).

Lo spettacolo prodotto dalla Compagnia pugliese Acasâ in collaborazione con La luna nel Letto
sostenuto dal TRAC_Centro di residenza pugliese, è una riflessione sul collasso dell’etica che parte dall’esperienza di apolide e rifugiata della filosofa Hannah Arendt.
‘La pescatrice di perle’ è colei che raccoglie i tesori del pensiero e della tradizione che erano andati perduti ed è in grado di renderli attuali, di utilizzarli, talvolta, per raccontare il mondo e o per interpretare, spiegare, i momenti bui del tempo presente. Questo voleva fare Hannah Arendt ed è così che definiva il suo lavoro intellettuale e il suo essere al mondo: il pescare perle dagli abissi del mare riconoscendone il valore incommensurabile. Costretta alla migrazione e ad essere un’apolide in quanto ebrea e perseguitata dalle leggi razziali, la Arendt fu costretta a lasciare il suo paese e la sua ‘lingua madre’, per andare prima in Francia e poi negli Stati Uniti.

La pescatrice di perle è uno spettacolo che parte dalla sua esperienza di apolide e di rifugiata attraverso la quale Hannah Arendt dà avvio ad una riflessione sull’umanità contemporanea irretita nelle maglie della burocrazia e caratterizzata spesso dall’assenza di ‘pensiero’: quell’attività della mente che attiva la capacità di giudicare e di distinguere il bene dal male. Tenendo conto della sua biografia di donna e pensatrice che ha attraversato il ‘900, che è stata internata in un campo di prigionia per ebrei in Francia e ha perso la maggior parte dei suoi amici, dovendo affrontare l’immane tragedia dell’Olocausto, lo spettacolo vuole ripercorrere la storia di quegli anni e guardarla attraverso lo sguardo e la vita di Hannah Arendt, dando attenzione a quegli elementi critici ancora presenti nel nostro tempo – ai rischi che la tradizione occidentale ci ha lasciato, alla fragilità del pensiero che fa tentennare le nostre società verso l’esclusione e le dittature.

Hannah Arendt non amava essere definita una ‘filosofa’, perché i filosofi si erano allontanati dalla sfera degli affari umani, creando quella pericolosa spaccatura tra pensiero e azione che ha caratterizzato il cuore della cultura occidentale. Lei si definiva una pensatrice, una esperta di teoria politica; ed è così che lo spettacolo vuole raccontarla, una pensatrice appassionata degli affari umani e con un grande amore per il ‘mondo’.

Martedì 17 maggio, ore 21
Teatro Basilica (piazza San Giovanni, 10) Roma
LA PESCATRICE DI PERLE
(breve conversazione con H. A.)
Spettacolo vincitore del premio della Stampa al Roma Fringe Festival 2021
Drammaturgia e regia Valeria Simone
Con Marianna De Pinto
Scene e disegno luci Michelangelo Campanale
Oggetti di scena Porziana Catalano
Comunicazione e ufficio stampa Marilù Ursi
Progetto grafico Maria Grazia Morea
Una produzione Acasâ
in collaborazione con La luna nel Letto
con il sostegno del TRAC_Centro di residenza pugliese

INFO E PRENOTAZIONI:
info@teatrobasilica.com
+393929768519
https://www.teatrobasilica.com/lapescatricediperle

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.