“Past the Saint, past the party”: risate e musica con Antonello Vannucci al Teatro Bravò di Bari

La sottile licenziosità del Teatro Bravò, per chi ne ricorda la vita precedente, rende anche i temi più complessi discutibili con una risata, quella che promette Antonello Vannucci col suo show “Past the Saint, past the party”, in scena per la rassegna “Risate alle Stelle” con l’organizzazione di Nino Losito.

Vannucci è famoso sulla scena comica nostrana per le riedizioni in dialetto barese di molti successi della storia della musica italiana e internazionale. Dai piccoli e grandi problemi della vita quotidiana, le relazioni amorose, ufficiali ed ufficiose, i problemi con colleghi e familiari, i malcostumi della città e di chi la abita, uno spaccato di umanità reso leggero e divertente, con esecuzioni sorprendentemente in metrica.
Gli excursus fatti a forma di medley che Vannucci dedica a temi particolari partono da una descrizione di Bari, quartiere per quartiere, ogni quartiere con i suoi vizi e le sue virtù, finendo al suo quartiere di nascita e di elezione, il Libertà.
Trova spazio anche una disavventura sul tre (s)barrato, una divertente parodia sull’Amtab a tarda sera, e sulla fauna che ne popola i mezzi.

Un’ode si leva in favore del cibo re della tavola barese, la brasciola. Un altro medley, che culmina in “Overdose di Brasciola”, d’aprés Zucchero, e “Brasciole, brasciole, brasciole”, e sfido chiunque a non cantarla come Mina e Alberto Lupo.

E nei racconti di Vannucci un posto speciale è dedicato alle donne: la Mama di “Bohemian Rhapsody” diventa una “Mamma” del Sud, sempre pronta a cucinare e mai a divertirsi, le mogli iperdecisioniste, e infine le suocere, cui è dedicata la mia preferita: una parodia di “Hit the road, Jack” di Ray Charles, per una suocera che “non mor, non mor, non mor, non mor”.

Vannucci quando non canta fa il bancario, che giocoforza deve sapere tutto dei suoi clienti, e dedica alcune storie ai colleghi e ai clienti più strani, sia in musica, che facendo della vera stand-up comedy, e chiamando a raccolta sia successi di Lucio Dalla, che di Alan Parson, che di molti altri.

Una parte particolarmente divertente è riservata alle frasi che sembrano pronunciate in barese, nelle canzoni internazionali: da Frank Zappa agli Enigma, una specie di esercizio à la Fabio Celenza (ma Antonello ha cominciato prima).

Il musicomico conclude con alcune richieste degli spettatori più affezionati e con un medley di 16 canzoni di Lucio Battisti in un minuto, una performance da Guinness.

E allora vedrete che talora, per minare la falsa autorità di una proposizione assurda, che ripugna alla ragione, anche il riso può essere uno strumento giusto.” (Umberto Eco)

Beatrice Zippo

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1 commento su ““Past the Saint, past the party”: risate e musica con Antonello Vannucci al Teatro Bravò di Bari

  1. FRANCESCO MARTIRADONNA Rispondi

    Antonello e’ un amico che conosco da 40 anni..ai tempi del “Redentore” pur non essendoci m ai frequentati la ritengo una persona estremamente simpatica dai bei modi al quale sono contentissimo essergli amico!Continua cosi Antonello…yeahhhh!!

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