25 giugno 2021 – Le capitali europee

In attesa degli scontri diretti tra le qualificate agli ottavi di finale che scremeranno inevitabilmente la platea delle pretendenti al titolo (finora son passate tutte le migliori, compresi gli azzurri), la notizia più avvincente degli Europei (sempre che non sia la fisiologica mezza bufala a cui il sistema informazione ci ha abituati) è quella che riguarda sei tifosi francesi che, evidentemente liberi da impegni, han deciso di andare a seguire la partita della loro squadra contro il Portogallo. Così, informatisi alla bell e buona, hanno comprato i biglietti aerei per Bucarest dove ritenevano si giocasse la partita.
Arrivati nella capitale rumena, hanno però scoperto che la partita si giocava a Budapest e non a Bucarest. Un po’ come quei confusi tifosi baresi che, anni fa, nel tentativo di seguire i biancorossi nella trasferta di Cittadella (provincia di Padova), vagarono per il centro Italia senza giungere a destinazione.

Non c’è dunque da meravigliarsi più di tanto; peraltro, abbiamo visto alcuni politici italiani esibirsi in colossali cantonate in geografia.
1) L’on.le Borgonzoni che diceva che la sua Regione, l’Emilia-Romagna, di cui voleva diventare Presidente per la destra, confinava con l’Alto Adige e l’Umbria.
2) La sua omologa toscana, sempre di destra, sig.ra Ceccardi, tra un insulto alle coppie gay, uno ai medici calabresi e un attacco a John Lennon e a “Imagine”, ebbe a dire in TV che Viareggio sarebbe in provincia di Pisa.
3) Il Presidente della Regione Abruzzo, più di recente, ci ha fatto sapere che la sua Regione è clamorosamente bagnata da 3 mari.
E noi non sapevamo niente di tutto questo.

Evidentemente è più forte di loro; non sanno le cose basilari di geografia, non gli ingozza di studiare ma ne devono parlare lo stesso, incuranti del ridicolo.

Non sappiamo se, per analogia con le castronerie italiche, anche la destra francese ha lo stesso problema in geografia. Se si, vien facile immaginare questi sei tifosi come seguaci della sig.ra Le Pen.
Ma è il caso di spezzare una lancia a loro favore; infatti, contrariamente ai predetti politici italiani, non sono andati in TV a scambiare la Romania con l’Ungheria, Bucarest con Budapest e a fare la figura dei polli: pare sia stato un giornalista che, incontratili a Bucarest con le bandiere francesi e chiesto loro che minghia ci facessero lì mentre la Francia giocava a Budapest, abbia scoperto il fatto curioso e divulgato la notizia.

Poco male, dunque.
Anzi, colpo di scena: quei sei scapestrati potranno fruire del saggio proverbio “Dal guasto vien l’aggiusto!”. Infatti, superato il turno nella partita giocata a Budapest, la Francia, gli ottavi di finale, li giocherà – guarda il destino – proprio a Bucarest all’Arena Nacionala.
C’è solo da aspettare qualche giorno per i nostri sei caproni transalpini, a cui leggere un libro che parli delle capitali d’Europa non farebbe male.

LNG

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