“I Ponti di Madison County”: le pause, i silenzi, la pudicizia dell’Amore

L’ho visto nel 1995 quando è uscito nella sale, distrutto ingiustamente dalla c.d. “critica ufficiale”.
L’ho voluto rivedere, alcuni giorni orsono, due volte su Netflix (che lo ha proposto recentemente nel suo catalogo) con la cuffia stereo, in casa, per sentire meglio i dialoghi e percepire “l’odore” del film.
Ho recepito ancora una volta le pause della recitazione, i silenzi che evidenziavano i movimenti del corpo che recitavano al posto della parola, il ritmo cadenzato della pudicizia del vero amore sul quale incombe la realtà dei figli, del marito, insomma della famiglia senza alcun strappo “romanzesco”.

I ponti di Madison County (The Bridges of Madison County), il film diretto ed interpretato da Clint Eastwood con Meryl Streep, tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Waller, è ambientato nello sperduto e desolato Iowa americano, ma imbevuto di sana italianità nella figura di Francesca che ricorda con struggente nostalgia la magica Bari (dove è nata), la stazione e il bar che sta di fronte e quel caffè dove si mangiano degli stupendi arancini (“arancetti” dice Robert/Clint Eastwood) e quella strada che guarda verso la chiesa (San Nicola?).
Si “sente” subito in Robert/Eastwood, l’amore per l’Italia che conosce in tutti i suoi intimi particolari e alla quale è legato da vincoli affettivi di corposo e indimenticabile significato.

Ne viene fuori una pellicola giustamente lunga, dove nulla si perde o è lasciato al caso: la scena finale di Francesca che stringe la maniglia dell’auto per uscire, dove viene dettagliata persino la mano diventata livida per lo sforzo, il pianto sommesso e pudico di una ineguagliabile Meryl Streep, ai livelli de “La scelta di Sophie” (il film che le valse l’Oscar), la splendida musica jazz della quale Clint Eastwood è un fine, autentico e ineguagliabile cultore, i continui andare e venire dal passato dei due figli in crisi con i propri coniugi, la piccola lezione della vita che è quella che comunque si sceglie di vivere, ovvero la vera eredità che Francesca lascia ai suoi figli, dopo la splendida, minimale inquadratura della morte del marito Richard da lei veramente abbracciato con amore.

Sembra un film c.d. “strappa-lacrime”. Ma tale non è per la straordinaria bravura di Clint Eastwood che “parla” – come detto – anche con i silenzi e le pause, proprio come farebbe un musicista jazz, al pari di Meryl Streep che sulla scena “recita“ con i movimenti del suo corpo, ineguagliabile nella sua speciale capacità di “cambiare” i connotati del suo portamento: ora contadina sola nella fattoria, ora tenerissima e sensuale “ragazza” prima nel locale jazz e poi a casa con Robert.

E poi il divenire del film, tutto sospeso tra i quattro giorni di assenza della famiglia, i due figli e il marito, e quello che deve succedere alla fine della parentesi.
Si avverte subito che Francesca quella valigia già preparata, già pronta, non la porterà mai via, né porterà via il suo corpo che ha dolcemente vibrato nel suo specchiarsi da sola dopo tanti anni, senza averlo mai fatto prima.
Andrà via soltanto la sua anima, anche se la mente e il corpo resteranno inchiodati alla quotidianità domestica dei suoi due figli e del suo buon marito Richard.
E come contrappasso Robert, il quale con sconvolgente tenerezza le grida – si badi bene senza alzare la voce – che questa cosa a lui è capitata una sola volta nella vita.

Non poteva non finire diversamente nella vera scena finale, quando Francesca, sotto la pioggia battente, intravede l’auto di Robert e lui è fuori alla ricerca del suo sguardo e di una risposta: la loro risposta sarà soltanto un sorriso tanto tenero, tanto nascosto, tanto pudico, tanto vero, tanto dirompente nella sua semplicità cui fa da sugello finale l’auto di Robert ovvero il fanalino posteriore sinistro della sua auto, fanalino che, lampeggiando, indica la svolta dell’auto e, quindi, il definitivo distacco.

La critica è stata molto severa con questo film, non cogliendo il significato vero dell’amore “vero”, scolpito in alcune splendide frasi diventate famose solo dopo tanto tempo, che poi costituiscono lo scambio dell’amore vero ed eterno tra Francesca e Robert.

Nicola Raimondo

Qui di seguito, alcune frasi del film.

Francesca

1- “E improvvisamente mi accorsi che ero immersa nell’acqua nella quale pochi minuti prima c’era stato lui … non volevo ammetterlo ma tutto di Robert Kincaid cominciava a sembrarmi molto erotico.”

2- “Facevo dei pensieri su di lui che non riuscivo a controllare e lui li seguiva tutti. Qualunque cosa provassi, qualunque cosa volessi, lui mi seguiva.”

3- “In quattro giorni mi regalò una vita intera, un universo, ricompose i frammenti del mio essere in tutto.”

4- “Mi rendevo conto che l’amore non obbedisce alle nostre aspettative, è mistero puro e semplice.”

5- “Non ho masi smesso di pensare a lui … anche se non lo ricordavo consciamente. Lo sentivo vicino a me, c’era sempre”.

6- “Mi comportavo come un’altra donna, eppure ero più me stessa di quanto non fossi mai stata.”

7- “Quello che io e Robert avevamo avuto non sarebbe potuto continuare se fossimo rimasti insieme e quello che io e Richard avevamo sarebbe svanito se ci fossimo separati.”

8- ”Io non posso fingere che questo mi basti, perché così deve essere!! E non posso fingere di non provare quello che provo perché domani sarà finita.”

9- “Ecco perché sono su questo pianeta. In questo tempo … adesso lo so. Per molti più anni di quanti non ne abbia vissuti, ho continuato a precipitare dall’orlo di un luogo immenso e altissimo. E in tutti questi anni, precipitavo verso di te.”

10- “Per un momento non seppi dove mi trovavo…e per una frazione di secondo mi passò per la mente che lui non mi volesse, che fosse facile andarsene via.”

11- “Il mio unico legame con lui erano i posti in cui eravamo stati insieme in quei quattro giorni. Così ogni anno per il mio compleanno li ho rivisitati … Non trascorse mai un solo giorno senza che pensassi a lui.”

12- “Alla mia famiglia ho dato tutta me stessa … a Robert voglio dare quello che resta di me”.

13- “Voglio mantenerlo per sempre. Voglio amarti come ti amo ora per il resto della mia vita. Non capisci … lo perderemo se ce ne andiamo. Non posso far scomparire un’intera vita per iniziarne un’altra di nuova. Tutto quello che posso fare è cercare di mantenerle entrambe. Aiutami. Aiutami a non smettere di amarti.”

14- “Lei non può capire … Una donna quando si sposa ed ha dei figli ferma la sua vita per dedicarsi completamente alla famiglia, poi i figli crescono, se ne vanno e tu ti trovi sola a cercare di ricominciare la tua vita ma non ne sei più capace, è passato troppo tempo!”

15- “Noi siamo le nostre scelte.”

16- “Siate felici, nella vita ci sono tante cose belle!” (ai figli)

Robert

1- “L’amore è un mistero puro e semplice.”

2- “Tu pensi che quanto è successo a noi succeda a tutti? Parlo di quello che proviamo l’uno per l’altra. Non siamo … non siamo due persone separate. C’è gente che cerca una cosa simile per tutta la vita e non la trova, altri non sanno nemmeno che esiste …”

3- “Non sono sicuro di averti dentro di me, né di essere dentro di te, e neppure di possederti. E in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama ‘noi’.”

4- “I vecchi sogni erano bei sogni … Non si sono avverati … comunque li ho avuti.”

5- “Le ossessioni non hanno ragioni. Perciò sono ossessioni!”

6- “Sei così bella che avrei voglia di urlare.”

7- “Questo tipo di certezze si hanno una sola volta nella vita.”

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3 commenti su ““I Ponti di Madison County”: le pause, i silenzi, la pudicizia dell’Amore

  1. Pierluigi Rispondi

    Non sono un romantico ho visto questo film all ‘ uscita rivedendoo dopo tanti anni devo ammettere che è struggente grazie alla bravura di due attori del calibro di meryl streep e del grande duro ma qui’ in un lato più umano il mitico clint eastwood i uno dei miei attori preferiti…

  2. Naike Rispondi

    Meraviglioso film……struggente nella disperazione della separazione ma coscienti che il loro amore non sarebbe finito.mai.
    Due attori fantastici in ogni momento e in ogni sequenza.

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