3 febbraio 2020 – L’antidoto

La notizia dell’ isolamento della sequenza del “Coronavirus 2019-nCoV” ad opera di alcuni medici e ricercatori presso l’Ospedale Spallanzani è un grosso successo per la comunità scientifica e consentirà di accelerare la ricerca per il contrasto alla malattia.
Nel mentre i post del Capitone Citofonico e dei suoi sfegatati seguaci cercano stancamente di additare qualche capro espiatorio cui attribuire la responsabilità del virus, si conferma che il servizio sanitario italiano, nonostante tutto, è tra i migliori al mondo.

Scorrendo i nomi dei ricercatori che hanno contribuito a raggiungere tale importante primo traguardo, si scopre che tradiscono tutti una chiara origine meridionale.
Senza rivendicare un anacronistico “orgoglio terrone”, il pensiero va automaticamente a quella vecchia intervista di qualche tempo fa in cui la Sindaca leghista di Cascina si dimenava come un’ossessa per rivendicare il principio secondo cui “i medici meridionali devono essere pagati di meno di quelli settentrionali”.
Per queste sue argute parole, fu premiata dal capo della Lega che prima la chiamò nel suo staff personale e poi la candidò capolista facendola eleggere al Parlamento europeo da dove, tuttavia, non si hanno notizie di suoi interventi particolarmente significativi.

L’on. Ceccardi -cosi si chiama- è però abituale frequentatrice di quei talk show televisivi dove tutti si parlano addosso e dove, per essere invitati, è necessario essere abbastanza capre, sbraitare come ossessi, non sapere nulla di nulla, parlare di “invasioni straniere” e, ogni tre frasi, ripetere il mantra “E allora il PD?”.
Di lei, oltre all’arguta riflessione di cui sopra, la cronaca ricorda quando, tra un attacco alla Legge Cirinnà e una teorizzazione della necessità delle famiglie tradizionali per combattere il demonio, ebbe a spiegare che il nome un po’ impegnativo (Kinzika) dato alla figlia -avuta ovviamente fuori dal matrimonio- fu un omaggio a Kinzica de’ Sismondi, rampolla di una nobile famiglia pisana che, secondo la leggenda, salvò la città dall’invasione dei saraceni.

Mo’, a parte la scontata solidarietà verso questa bambina, sperando che non soffra eccessivamente per questa cattiveria impostale e che possa vivere serena la sua infanzia e senza l’odio della madre verso i medici meridionali, la signora Ceccardi (che invece ha un nome simpatico e divertente, Susanna) pare sia tra le possibili candidate alla Presidenza della Regione Toscana per la destra.
Non è chiaro se le sue conoscenze della geografia siano allo stesso livello di quelle della sua omologa emiliana uscita sconfitta dalle recenti elezioni regionali.
E’ invece chiara un’identica missione salvifica: la sig.ra Lucia voleva “liberare l’Emilia Romagna da Bonaccini” (salvo poi optare -invece- per il più redditizio stipendio da Parlamentare Nazionale); la sig.ra Susanna vuol “liberare la Toscana” dai medici meridionali eredi, nella sua stravagante fantasia, dei saraceni che volevano conquistare Pisa.

Ai ricercatori dello Spallanzani, sarebbe forse il caso di chiedere, non appena finiscono col Coronavirus, di trovare un antidoto contro la stupidità.

Lng

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