Celebrati a Bari i 25 anni di “Phisics concert”, gli eventi del Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università degli Studi

Nell’aula A di uno spumeggiante Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università degli Studi di Bari, studenti e docenti hanno dato vita alla celebrazione dei 25 anni di “Phisics concert” con un programma eclettico ed eccezionale, musica per tutti i gusti con un unico elemento in comune: fare pariglia alla scienza.

L’idea fu di Nicola Cufaro Petroni, già docente di meccanica stocastica e di fisica acustica, violinista, come Einstein, più di Eistein, visto un diploma al Conservatorio di Bari, il quale, pensando proprio alla tradizione che ha visto nella storia grandi scienziati suonare uno strumento musicale, decise di lasciare che la sua aula per un giorno si facesse palcoscenico per “l’intelligenza che si diverte”.

Ben 25 anni di concertone, che nel 2023 fu proprio dedicato a Cufaro, che in quell’anno scomparve. Musica e fisica è un connubio che scrive e rivela il manifestarsi della realtà. Una delle teorie più suggestive, oggi, afferma che prima ancora degli atomi, al di sotto dei quanti ci sono le stringhe: come sottilissime e impercettibili corde di violino che vibrano e da questa vibrazione ha origine la materia, l’universo. La teoria delle stringhe, appunto.

Chiaramente nel pezzo di un articolo che parla di musica, non si può che riportare una sintesi anche molto approssimativa di una teoria che ha attraversato secoli e secoli di ricerca prima di arrivare a tradursi in formule e rappresentazione. Un vero primo maggio nei corridoi della scienza previsto nel programma del concerto anche quest’anno. Classica, hard rock, pop, a ognuno la sua da godersi tra gli scranni dove ogni giorno gli studenti riempiono di appunti i loro taccuini in carta o digitali,

Annus mirabilis questo, perché esattamente un giorno prima, il 29 maggio, veniva proclamato eletto come nuovo rettore di UniBA Roberto Bellotti, professore ordinario in Fisica applicata e direttore appunto del dipartimento. E Bellotti il 30 maggio era lì ancora con i suoi ragazzi al concertone. Ha aperto il concerto salutando semplicemente e con un gran sorriso. Accolto in modo caloroso dai suoi studenti. Da lì lo start.

Quindici le esibizioni previste. Il taglio del nastro dopo il saluto di Bellotti è toccato alla fisarmonica di Tiziano Zanzarella,  con le Variazioni sul tema di Paganini – Palmer, Hughes Asturias di I. Albeniz e Summertime di  Gershwin. Esibizione funambolica. E’ stata poi la volta della prima band, i Trapovaro, con Graffiti – Brano originale e Calgaceiro dei Litfiba. E a seguire Francesco Rizzi al basso, Federica Fortunato, voce, Alessandro Cofano alla chitarra, Giuseppe Ruggiero alla Batteria con High and Dry dei Radiohead e Karma di Joss Stone. Anche qui superbi nelle loro interpretazioni. Con Fabio De Gregorio al pianoforte, ritorno alla classica con la Partita n. 2 di  J.S. Bach e i Preludi nn. 1, 2, 3, 18, 19 di A. Scrjabin. Intensità e tecnica. Applausi da spellarsi le mani. Con Tiziano Zanzarella al pianoforte e la voce di Vincenzina Zecchino. Feeling good di Nina Simone, If I ain’t got you di Alicia keys e Maledetta primavera di Loretta Goggi hanno infiammato il pubblico nell’aula A con le torce di telefonini che facevano la hola e il coro che cantava a squarciagola.

La grande musica di Pino Daniele con Dubbi non ho e Alex Britti con Oggi sono io, sono stati vestiti dalla voce di Beatrice Spano e Marco D’Amato alla chitarra. Brividi. Ancora brividi ed emozione con E Cerca ‘E Me Capi di Pino Daniele e Voilà di  Barbara Pravi, grazie alla voce di

Gonxhe Pasko e Marco D’Amato, chitarra. Il ritorno di Fabio De Gregorio al pianoforte ha portato in aula  Lucio Corsi  con Volevo essere un duro. Questo ragazzo è un talento, che si è prestato subito dopo alla voce di Alessia Turso, che ha cantato con passione Vienna di Billy Joel. Dino Caroppo e Alberto Maiale, quelli dalla parte dei docenti, voce, chitarra e pianoforte hanno prestato la loro arte a Blind Willie McTell, Shooting Star e  Mr Tambourine Man  di Bob Dylan. E poi arrivano loro, Piero & gli Uni. Un siparietto spassosissimo di una band di studenti che ha dato vita ad una gag per fare il verso a  Wonderwall degli Oasis, suonata a schiocco di dito in bocca! Applausi e risate!

Vincenzo Pastore alla chitarra ha ripreso Stay close to me di Tommy Emmanuel e subito a seguire il duo con Sara Buonamico, voce e Mattia Schepisi, chitarra che hanno dedicato alla quattordicenne ultima vittima dell’ennesimo femminicidio, Signorina di Mannarino. Amarcord con Sweet home Chicago dei The Blues Brothers, Master Blaster (Jammin’) di Stevie Wonder, Don’t Stop Me Now  dei Queen con Christian Diana, Vincenzo Loiacono e Giulia Gesualdi.

E’ toccato al maestro Alessandro Dell’Aere, pianista, docente di fisica, chiudere il concertone con un pezzo originale, una nuova composizione, Notte Oscura. Quasi venti minuti di musica eseguita con tecnica e pathos, un’esecuzione ipnotica che ha tenuto sospesa nel silenzio l’aula ancora gremita quasi alle otto di sera. Ovazione finale con scrosci di applausi. Un entusiasmo vivo, come l’arte e la passione che ha animato tutto questo pomeriggio pazzesco! Questo concerto è passato dalle mani di Cufaro alle mani degli studenti di cui si è preso cura. L’associazione degli studenti di Fisica, la segreteria l’intero dipartimento hanno pensato, organizzato e animato questo concerto curando ogni dettaglio. Studenti e docenti che oltre a studiare, a ricercare, a spiegare, hanno profuso tempo impegno per le prove, coltivando passione e sogni. L’università come luogo del talento, come spazio in cui esprimersi, in cui realizzare quello che quel fisico violinista di Eisten definiva appunto la creatività: l’intelligenza che si diverte!

Ho pensato: bisognerebbe immaginarne altre di occasioni come questa! Applausi.

Alma Tigre

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