Quando il teatro elimina l’uomo: ‘Squares do not (normally) appear in nature’ a Spazio Murat

Dal 22 al 29 maggio Spazio Murat ospita squares do not (normally) appear in nature, un’installazione teatrale firmata Office for a Human Theatre (OHT). Tredici esperimenti visivi e sonori trasformano lo spazio scenico in un luogo senza attori, dove sono la luce, la nebbia, il vetro, i caratteri e le immagini a prendere la parola.

Ispirato all’opera di Josef Albers, maestro del colore e dell’astrazione, il progetto invita a vivere il teatro in modo nuovo: uno spazio da abitare con lo sguardo e l’ascolto, dove riappropriarsi del proprio tempo.

Come suggerisce il titolo, squares do not (normally) appear in nature esplora l’incontro tra astrazione e fenomeni naturali, come l’aurora boreale e gli arcobaleni, sovvertendo l’idea che l’arte astratta sia fredda o distante. Al contrario, l’installazione rivela come l’astrazione possa parlare profondamente di noi e della natura.

La radice latina di “astrarre” (abstractus) significa “tratto via”: un distacco dal mondo materiale per coglierne l’essenza. Allo stesso modo, il progetto di OHT si interroga: cosa resta del teatro se si elimina la presenza umana? Può l’assenza degli attori dare forma ad una nuova spiritualità scenica?

La prima è in programma giovedì 22 maggio alle ore 19.00. Dal 23 al 29 maggio si potrà assistere a cinque repliche giornaliere (alle 10.30, 12.00, 15.30, 17.00 e 19.00), mentre il 25 ed il 26 maggio sono previste tre repliche (ore 12.00, 15.30 e 18.00).

Biglietti:
Intero €3,00 | Ridotto €1,00 (studenti, over 65, persone con disabilità)

Info:
Spazio Murat
0802055856
info@spaziomurat.it

Chi sono OHT e Josef Albers

Office for a Human Theatre
Fondato da Filippo Andreatta, OHT è uno studio di ricerca teatrale che attraversa il paesaggio fisico e politico, mettendo in discussione i confini tra arti performative, natura e spazio urbano. Tra i suoi progetti: leggere Frankenstein tra i ghiacci artici, riportare in scena il campanile sommerso di Curon, viaggiare su una roulotte trasformata in palcoscenico mobile attraverso due continenti.

Josef Albers (1888–1976)
Pittore, teorico ed insegnante, Albers è stato tra i principali innovatori dell’arte astratta del Novecento. Dopo l’esperienza al Bauhaus, ha portato negli Stati Uniti un nuovo modo di pensare il colore e la forma, influenzando generazioni di artisti al Black Mountain College e alla Yale University. Il suo capolavoro teorico, Interaction of Color (1963), resta un punto di riferimento per chiunque si interroghi sulla percezione visiva.

Daniele Milillo

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.