
Proseguono gli incontri culturali nell’ambito della Mostra “Onomasticon – Giancarlo Santelli e il teatro antico, libreria Svoltastorie, via Volta 37, a Bari. Il 5 maggio 2025 dalle 18.30 Maschere storie città – Stàmina stories: un dialogo che è occasione di confronto sui temi del progetto, della narrazione e della trasformazione delle città, soprattutto di quelle vessate da una narrazione stereotipizzata.
Gaetano Prisciantelli con i proff Claudio Garavelli (PoliBa e Universus Csei), Silvana Kuhtz (Unibas e Poesia in Azione), Raffaella Rivi (Ca’ Foscari, Lum e D20ArtLab), Giovanni Schiuma (Lum) e con alcuni studenti di PoliBa, di Lum, UniBas e di UniFirenze cercheranno punti di contatto fra commedia dell’arte, attualità, design, architettura, città.
La maschera è un dispositivo che sovverte le dinamiche di potere e crea nuove possibilità, il che vale tanto per gli esseri umani che per le città. Lo spazio fisico che abitiamo è una scena ed è un teatro. Si progetta, si costruisce e si abita esprimendo valori, desideri e ideologie. Come una maschera, il progetto di architettura o di design esprime un’istanza di trasformazione. “Calzare una maschera” dice Gaetano Prisciantelli che ha coordinato l’allestimento della mostra “significa sottoporsi a un innesto. Libera da un’identità vincolante, quella del sé, apre lo spazio a una nuova gestualità e azione, fa del volto un’interfaccia aperta alla contaminazione tra progetto, significati e misura, fra grottesco e sublime. È un oggetto di design, è ispirazione, è racconto, è comunità.”
Il programma prevede anche la visione di video realizzati sotto la guida della film maker Raffaella Rivi e illustrati dagli stessi studenti, interventi di riflessione come quello della studentessa fiorentina Irene Marino dal titolo “Identità: la più attuale delle maschere”; del neo architetto Giuseppe DeBona “Mascherarchitettura”.
“Il lavoro sulla bellezza che svolgo nel corso di laurea di architettura all’università della Basilicata e ho svolto a Firenze nel corso di laurea in Design si è intrecciato con quello del progetto Stàmina Stories, che vuole raccontare le città dolenti del sud con una narrazione fuori dagli stereotipi” sottolinea Silvana Kuhtz “e per questo con i colleghi e con gli studenti ci stiamo interrogando e stiamo producendo delle idee di nuova narrazione.”
Un pomeriggio per ascoltare le città che cambiano volto, e per scoprire, dietro ogni maschera, il respiro vivo di nuove possibilità.