Quando il duo diventa trio: Olivia Trummer e Nicola Angelucci ospitano Luciano Biondini nella nuova rassegna firmata “Nel gioco del jazz”

Riprende dopo una pausa durata qualche mese, l’attività concertistica dell’Associazione “Nel Gioco del Jazz”.  Per aprire le danze, l’incarico è stato affidato al duo di Olivia Trummer (piano e voce) e al batterista Nicola Angelucci. Ospite d’eccezione, ma solo per alcuni brani, il fisarmonicista Luciano Biondini. Il 5 maggio 2023 è stato pubblicato “Dialogue’s Delight”, ossia il primo lavoro discografico del duo. Ben si sposano, in alcuni brani, le incursioni di pura poesia del fisarmonicista Luciano Biondini.

Olivia Trummer, pianista, compositrice e cantante tedesca, nasce a Stoccarda in una famiglia di musicisti e sviluppa il suo rapporto con la musica come fosse una lingua madre, trovando in essa la miglior espressione per il proprio mondo interiore. Nel corso degli studi classici scopre la sua passione per la composizione e l’improvvisazione, che la porterà, in seguito, a frequentare il Master’s Degree alla Manhattan School of Music di New York.  Ha iniziato la sua attività scrivendo colonne sonore per il teatro e per il cinema. Le sue composizioni traggono ispirazione dal suo intero percorso, spaziando con naturalezza dalla musica classica al jazz, fino alla sfera del singer-songwriter in cui, grazie all’innata eleganza della sua voce, morbida e versatile, riesce a creare un’atmosfera unica e poetica.

Incide a suo nome il primo album nel 2006, a soli 21 anni, ma solo nel terzo album del 2010 (Nobody knows) inizia ad utilizzare la voce, rivelandosi anche una raffinata contante e una interprete particolarmente espressiva. Gli anni trascorsi a New York  e il suo stretto legame con la musica classica europea sono sempre stati, e restano, continue fonti di ispirazione.

Numerose le sue collaborazioni: con Bosso, Kurt Rosenwinkel, Mario Biondi, Rosario Bonaccorso, la flautista israeliana Hadar Noiberg e tante altre.

Nicola Angelucci, classe 1979 e originario di Altino (CH), è un batterista e compositore. Si è aggiudicato numerosi riconoscimenti tra cui una borsa di studio presso il prestigioso Columbia College a Chicago nel 2000, vincitore del concorso “Baronissi Jazz” nel 2000 e 2004, del “Gran Prix du Public” al “Tramplin Jazz d’Avignon” nel 2002 e del “26th Hoeilaart Jazz Contest” in Belgio nel 2004. Docente dei seminari di “Orsara Jazz” (FG) nel 2005 e nel 2006 e dell’Eddie Lang Jazz festival nel 2012. Ha al suo attivo circa 70 dischi registrati da sideman, 3 da leader e 4 da co-leader.

Sideman di molti tra i più interessanti e celebri musicisti internazionali quali Benny Golson (con il quale ha collaborato per 7 anni in Italia e all’estero dal 2004 al 2011), Wynton Marsalis, Dee Dee Bridgewater, Mike Stern, Bob James, Steve Grossman, Sonny Fortune, Wess Anderson, Jeremy Pelt, Eddie Gomez, Jim Rotondi, Alex Sipiagin, Jerry Bergonzi, Aaron Goldberg, Larry Granadier, Peter Bernstein, Dave Kikoski, John Hicks, George Garzone, Joey De Francesco.​

Tra le registrazioni/collaborazioni più importanti figurano inoltre quelle con Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Enrico Rava, Max Ionata, Francesco Cafiso, Rosario Giuliani, Mario Biondi, Bob Mintzer, Alex Sipiagin, Peter Bernstein, Jeremy Pelt, Mike Stern, Rita Marcotulli, Fabrizio Bosso, Dado Moroni, Andrea Pozza, Perico Sambeat, Gabriele Mirabassi, Gegè Telesforo, Luca Mannutza, Nico Gori, Maurizio Giammarco, Stefania Tallini, Susanna Stivali, Javier Girotto.

Se per Olivia Trummer è stata la prima apparizione alle nostre latitudini, Nicola Angelucci questa estate abbiamo avuto il piacere di poterlo ascoltare più volte con Fabrizio Bosso a Corato e a Noicattaro, e con Dado Moroni ad Ostuni.

Olivia Trummer e Nicola Angelucci si sono incontrati per la prima volta nel 2016 sul palco del  “Panorama Music Festival“, nello suggestivo scenario delle Dolomiti della Val Di Fassa, nel corso del primo tour italiano della Trummer. L’intesa immediata ed evidente tra i due artisti ha dato origine a molte altre occasioni di suonare insieme, sia in Italia che all’estero, sviluppando la loro vena poetica compositiva e interpretativa, Riprendendo il titolo dell’album: la gioia del dialogo tra due artisti straordinari. Dopo tanti anni di sodalizio, Dialogue’s Delight è il primo album pubblicato a nome di entrambi, anche se nel 2021 Angelucci aveva inciso il disco “Changes”, con la collaborazione della Trummer, Gabriele Mirabassi e Luca Bulgarelli.

La presenza, anche solo per alcuni brani, del fisarmonicista spoletino Luciano Biondini non ha fatto che aggiungere pathos alla manifestazione. Biondini abbiamo avuto il piacere di ascoltarlo in diverse situazioni (Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Andreas Schaerer, Bebo Ferra e altri), accompagnando tanti musicisti straordinari, ma con il suo strumento riesce sempre ad aggiungere una grossa dote di lirismo e di poesia.

Durante il concerto sono stati proposti molti dei brani presenti sul CD Dialogue’s Delight, ma anche al difuori di esso, iniziando il concerto con il brano Moena, dedicato alla località dolomitica dove i due si sono conosciuti, scritto dalla Trummer e inciso con la flautista Hadar Noiberg nell’album “The hawk” del 2019. Sempre fuori dal CD, è stata proposta una versione del brano di Antonio Carlos Jobim: How sensitive, con un arrangiamento molto particolare.

Tra i brani contenuti nell’album, “Valerio” dedicato al figlio di amici, che ci ha messo molto a venire al mondo, quasi a rifiutare le situazioni in cui oggi viviamo, ma anche il brano “All is well” dedicato a tutte le persone che ci fanno sentire meglio. Immancabile (ovviamente il brano che dà il titolo all’album (Dialogue’s Delight), quasi a rimarcare la necessità di riprendere le buone abitudini, di incontrarsi, parlarsi, stare insieme.

L’ultimo brano del concerto è stato Portoferraio (ovviamente dedicato all’Isola d’Elba), che è stato il primo brano scritto insieme da Olivia e Nicola, e rimasto nel cassetto per tanto tempo. Il bis finale è stato il brano “Luigi”, scritto da Nicola Angelucci ed inciso nel suo CD Changes (questa versione, con Gabriele Mirabassi, è a dir poco straordinaria).

A questo punto è doverosa un’annotazione. Ma che fine ha fatto il pubblico? Dopo una overdose di concerti jazz estivi, con rassegne e festival in tutte le piazze, che hanno messo a dura prova anche i più incalliti appassionati, fatta eccezione per il Duke Jazz Club, l’associazione Nel Gioco del Jazz resta l’unica entità a proporre concerti per la città di Bari durante il periodo invernale, ma senza pubblico non si va da nessuna parte. E se mi è permesso esprimere il mio parere, non è un problema di spessore delle proposte o di prezzi esagerati. Mi rifiuto anche di pensare che la passione per la musica jazz sia solo un fenomeno stagionale. Seguendo qualsiasi legge di mercato, la domanda e l’offerta di musica dal vivo si devono incontrare ed andare a braccetto.

La rassegna continuerà fino a fine anno, il 25 novembre con il progetto dedicato a Piero Piccioni e le sue colonne sonoreda parte di Vince Abbracciante, con la partecipazione di Fabrizio Bosso, e si concluderà l’8 dicembre con il concerto “Natale in frac” di Gaia Gentile con l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento Oles Pop, diretta dal maestro Giacomo Desiante.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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