Il delicato rapporto tra due anime che si cercano, si scrutano, si sfiorano all’infinito: il Centro Nazionale di Produzione della Danza ResExtensa – Porta d’Oriente di Elisa Barucchieri ospita al Teatro Abeliano di Bari la magia di “Imago”, la coreografia di Travis Clausen-Knight e James Pett

Il Teatro Abeliano di Bari, nell’ambito della programmazione 2024 di ResExtensa – Porta d’Oriente, il Centro Nazionale di Produzione della Danza, diretto da Elisa Barucchieri, ha ospitato lo spettacolo di danza Imago, creato e interpretato da due ballerini e coreografi d’eccezione del Regno Unito.

Provenienti dalla Compagnia Wayne McGregor, i danzatori Travis Clausen-Knight e James Pett, dopo essersi esibiti in alcuni dei teatri più prestigiosi al mondo e con i nomi più importanti della danza contemporanea inglese, dal 2014 sono co-creatori delle loro performance e hanno dato vita nel 2021 alla Pett/Clausen-Knight Dance Company.

Il tema dello spettacolo vuole tentare di descrivere il fragile equilibrio che si cela dietro le relazioni umane, cercando di indagare sul mistero di ciò che mette in relazione due persone. Cosa, come e perché modifichiamo noi stessi pur di ricevere l’attenzione voluta, pur di essere riconosciuti, pur di essere visibili.

L’intenzione di voler indurre lo spettatore a riflettere è chiara, ma delicata allo stesso tempo, proprio come delicato è il rapporto tra due anime che all’inizio si scrutano, si guardano, si sfiorano, si toccano, e poi si uniscono.

In una scenografia ridotta all’essenziale, i due danzatori dimostrano una grande eleganza gestuale in accordo non solo con la musica, ma anche con i suoni che loro stessi emettono attraverso i passi, le mani e la bocca.

Esprimono anche notevole capacità attoriale, soprattutto quando fanno entrare in scena una maschera/grata che viene indossata da uno di loro e nella quale vengono incastrati magnifici fiori che prima decoravano la scena.

La testa di uno dei danzatori diventa, quindi, un magnifico e colorato bouquet, ma anche una maschera simbolo della “bellezza” che ciascuno di noi vorrebbe mostrare all’altro.

La loro danza si fa poesia, sprigiona gioia e letizia, equilibrio ed armonia. L’anima esulta e si crede immortale, si avviluppa al corpo che la fa vibrare.

Il vero volto è però nascosto. Infatti, quando i bei fiori cadono, la grata/gabbia sul viso appare e la “bellezza costruita” si trasforma in prigione. Quanto riusciremmo a sopportare la gabbia pur di compiacere l’altro o per non restare soli?

La loro danza diventa lotta contro se stessi e contro chiunque. La musica incalza, i corpi si dimenano, l’espressione si incupisce e l’anima esplode.

Quando il volto finalmente si libera e si mostra reale, l’armonia tra i due sembra vacillare. La comunicazione si interrompe: uno insegue, ma l’altro sfugge.

Poi ci si riacciuffa, ma un interrogativo senza soluzione resta: chi si incontra è l’essere che si è amato o è solo la personificazione di chi avremmo voluto per noi?

Cecilia Ranieri
Foto di Cecilia Ranieri

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