La magia dell'”Amorè” del flauto di Aldo di Caterino seduce ed incanta gli appassionati dell’Associazione Nino Rota di Castellana Grotte

Organizzato dall’Associazione Musicale Culturale Nino Rota di Castellana Grotte, si è tenuto un concerto del giovanissimo flautista barese Aldo di Caterino presso l’Oratorio Santa Rosa, per presentare la sua opera prima, l’album “Amorè”, Con lui, sul palco, il maestro Nando Di Modugno alla chitarra acustica.

L’Associazione Musicale Culturale “Nino Rota” si costituisce a Castellana Grotte nel 1984, con la finalità di promuovere e diffondere la musica in tutte le sue forme. Nei quarant’anni trascorsi dalla sua fondazione, l’Associazione “Nino Rota” è diventata un vero e proprio punto di riferimento musicale a Castellana e non solo, grazie all’organizzazione di numerosi concerti, seminari dedicati ai più svariati argomenti musicali e la formazione di tanti giovani musicisti castellanesi, attraverso metodologie didattiche all’avanguardia messe in atto da docenti selezionati fra i migliori musicisti professionisti della provincia di Bari.

L’album “Amorè” è stato pubblicato a maggio 2023 dall’etichetta Abeat, leader nel settore della musica jazz. Il disco è stato registrato in compagnia di Nando Di Modugno, ma che ha visto, in alcuni brani, la partecipazione di altri musicisti quali Vince Abbracciante, Giorgio Vendola, Paola Arnesano, Luciano Tarantino e Maria Morena Farina.

Aldo Di Caterino, barese, 26 anni, flautista e compositore, laureato con lode (110/110) e Menzione d’Onore (che il dipartimento jazz riconosce per la prima volta) in flauto classico e musica jazz presso il Conservatorio Piccinni di Bari, non può più essere considerato un astro nascente del panorama jazzistico pugliese. Ormai è una certezza. Una stella che brilla di luce propria. Ha saputo, con grande caparbietà, raggiungere in breve tempo una padronanza tecnica ed una capacità espressiva di tutto rispetto. I traguardi raggiunti sono tutti meritati.

La scorsa estate abbiamo avuto modo di ascoltarlo in diverse rassegne estive al fianco della pianista giapponese Eri Yamamoto (residente da anni a New York). Attualmente ha avuto un ingaggio triennale con l’Orchestra Nazionale Jazz dei Giovani Talenti (ONJGT) condotta da Paolo Damiani. Può vantare anche un sodalizio con il clarinettista Gabriele Mirabassi, che abbiamo ascoltato la scorsa settimana a Bari al Teatro Forma. Per ultimo, ma forse la cosa più importante, è in atto una collaborazione con Enrico Pierannunzi (uno dei più importanti pianisti italiani). E scusate, ma per la sua giovane età, è facile immaginare un futuro ancor più straordinario.

Come ho già avuto modo di scrivere, Nando Di Modugno, barese, uno dei chitarristi più rappresentativi della scena classica e Jazz internazionale, è docente di chitarra al conservatorio di Bari e annovera studi con Linda Calsolaro, allieva del leggendario chitarrista spagnolo Andrés Segovia. Molto attivo nel panorama della musica classica ma non solo, collaborando con le orchestre dirette da Ennio Morricone e Nicola Piovani e non ultimo il sodalizio con Roberto Ottaviano in varie formazioni.

Sono stati eseguiti quasi tutti i brandi registrati nel CD Amorè, con l’aggiunta di due brani tratti dal repertorio della musica sudamericana: “Party in Olinda” di Toninho Horta e “Folhas secas” di Nelson Cavaquinho. Se poi aggiungiamo i brani “Chorinho pra Ele” di Hermeto Pascoal, e “Alfonsina y el mar” di Ariel Ramirez e Felix Luna (omaggio alla poetessa Alfonsina Storni,combattente dei diritti della donna), si evince la particolare affezione di entrambi i musicisti nei confronti del Sud America, ma sono state tante le composizioni originali sia di Aldo Di Caterino (Amorè, Acredine, Scacciapensieri), sia di Nando Di Modugno (Gli amori sospesi e Salgado). E a proposito del brano dedicato al grande fotografo brasiliano Sebastiao Salgado, Di Modugno ha raccontato che l’ispirazione di questa composizione l’ha avuta dopo aver visto un documentario a lui dedicato da Wim Wenders, dal titolo “Il sale della terra”, film documentario del 2014, facilmente reperibile in rete.

Tutte queste composizioni originali sono state eseguite con grande maestria e grazia, dimostrando una grande maturità artistica. Tenerissima la dedica a suo padre del brano “Amorè”, in occasione della Festa del Papà, presente in sala. Durante il concerto Di Caterino ha utilizzato sia il flauto tradizionale (in do), che il flauto contralto (in sol), più grande rispetto all’altro, e con un suono più grave e che si presta a creare sfumature particolari.

Un nuovo progetto su cui Aldo Di Caterino sta lavorando è intitolato WOMAN, insieme ad altre tre eccellenze del panorama musicale internazionale quali Giovanna Famulari, Gabriele Mirabassi e Bebo Ferra. Il progetto vuol offrire all’ascoltatore l’opportunità di assaporare il connubio tra musica e narrazione attraverso le emozionanti sonorità di alcune artiste iconiche che hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica e della cultura, con particolare attenzione ai temi sociali. Donne come Nina Simone, Joni Mitchel, Miriam Makeba, Grace Slick, Janis Joplin, Patti Smith e tante altre.

Da parte mia la prima volta che ho avuto modo di ascoltare Aldo Di Caterino è stato in occasione dell’inaugurazione del Duke Jazz Club ad aprile 2019 (dove, tra l’altro, continua ad insegnare). In quella occasione c’erano tantissimi musicisti, giovani e meno giovani. Ricordo benissimo i due più giovani di tutti, desiderosi di guadagnare la ribalta: uno era Aldo di Caterino, l’altro era Vitantonio Gasparro con il suo ingombrante vibrafono. Sono passati cinque anni ed entrambi non hanno deluso le aspettative.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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