A Tuglie, nel cuore della notte tra il Sabato Santo e l’alba della Domenica di Pasqua, si svolgeranno “Le Serenate”, la maratona di canti gioiosi per annunciare la Resurrezione di Cristo

Nella notte tra il Sabato Santo e la Domenica di Pasqua, quest’anno tra il 30 e il 31 marzo, la comunità di Tuglie si ritrova in “Cantina Peparussu – Casa delle Tradizioni” e lungo la strada esterna dove si svolgeranno “Le Serenate”, ovvero una maratona di canti gioiosi per annunciare la resurrezione di Cristo.

I più famosi cantori e musicisti della tradizione musicale popolare salentina si ritrovano spontaneamente a partire dalle ore 23.45 in via don Nicola Tramacere 85 dove, a mezzanotte, tra lo sparo di bengalate pirotecniche e la degustazione di dolci tipici pasquali, ha inizio questa antica tradizione tugliese. 

“Santu Lazzaru essi qua fore ca si chiamatu te nostru Signore” è l’incipit di questo canto tradizionale conosciuto dai tanti e che, tradizione vuole, bisogna cantare nelle case di amici e parenti in cambio di prodotti enogastronomici o offerte da “consumare” nel giorno di Pasquetta.

Quest’anno la notte tradizionale avverrà tutta in “Cantina Peparussu – Casa delle Tradizioni” e lungo la strada prospicente denominata via Nicola Tramacere n.85 (ex via Nino Bixio).

Il raduno è previsto dalle 23:45, mentre l’inizio della grande ronda musicale è previsto per mezzanotte con l’annuncio pirotecnico della resurrezione di Cristo.

Sarà una vera e propria festa rionale e il ricavato di tutte le offerte raccolte sarà devoluto in beneficenza.

Ospiti di questa edizione: Compagnia Fiore Maggiulli con Gigi Marra, Francesco Coluccia e Fiore Maggiuli; Cantori di Alezio con Corrado Caporale, Stefano Scorrano, Michele Costantini, Luigi De Pascali, Federico De Pascali; Antonio Melegari e Totò CavaleraStefano RaiaPiergiuseppe De GiorgiLuigi MarraAntonio Castrignanò

In Cantina, inoltre, sarà possibile ammirare anche la “Caremma” ovvero il fantoccio che raffigura una vecchietta vestita di nero, riempito di paglia, con in una mano l’arancia su cui si si infilano sette piume di gallina, una per ogni domenica di Quaresima, e sull’altra un fuso con la lana.

Generalmente viene data alle fiamme il giorno di Pasqua. In Cantina, invece, allo scoccare della Mezzanotte verrà riposta nel suo armadio in attesa della prossima Quaresima.

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