Lottare per conquistare la pace: ha fatto tappa al Teatro Petruzzelli di Bari “A tour of Italian days” della divina e mai doma sacerdotessa del rock Patti Smith

Ha fatto tappa a Bari, al Teatro Petruzzelli, il tour italiano di Patti Smith, uno dei nomi più di spicco della musica americana. Dopo quasi cinquant’anni dall’uscita del suo primo album (Horses, del 1975), e a settantasette primavere, la musicista americana rimane fedele ai suoi valori, presentandosi sul palco con una grinta senza pari, cantando di giustizia e di democrazia, con una spiccata vena poetica. Il concerto è stato organizzato dal Centro Culturale Abusuan, diretto da Koblan Amissah, mettendo a segno un altro tassello memorabile per la città intera. Non a caso l’appuntamento barese è stato sold out già da ottobre.

Insieme alla sacerdotessa del rock, come ancora oggi viene definita, il figlio Jackson Smith alle chitarre e Tony Shanahan alle chitarre, basso elettrico e tastiere. Una formazione collaudata ed intima che ha dato vita a questo lungo tour (A tour of italian days) di supporto all’uscita di un suo recente libro pubblicato in Italia a settembre scorso, “A Book of Days” (Bompiani), un viaggio lungo un anno, un diario, un libro prezioso che raccoglie parole e fotografie di un anno speciale e insieme come tanti. Più di 365 scatti, spaziando dal vecchio archivio di polaroid di Patti Smith alle foto rubate con lo smartphone, per tracciare la singolare estetica dell’autrice. Una galleria che ha iniziato a condividere su Instagram nel 2018 e che mette insieme di tutto, dai ritratti dei figli alle amate tazze di caffè, dai suoi stivali al gatto abissino. Col tempo ha preso forma la storia coerente di una vita dedicata all’arte e costellata di piccole scoperte quotidiane tra passioni, devozioni, ossessioni e capricci.

Il tour ha preso avvio ad Ancona il 28 novembre per terminare a Venezia il 14 dicembre, facendo tappa a Pescara, Campobasso, Bari, Matera, Schio e Bologna, ma con altre tappe nel Duomo di Modena, la chiesa di Santa Maria Donnaregina vecchia a Napoli, la Cattedrale di Siena. La tappa Bolognese è stata però annullata per un malore della cantante. Ma in queste giornate italiane è stata avvistata anche alla prima della “Tosca” alla Scala di Milano, ai sassi di Matera, allo stadio Maradona per la partita Napoli Inter. Diciamo che li ha voluti vivere intensamente.

Da subito tutti gli applausi sono stati per lei e le sue canzoni hanno rapito il folto pubblico presente, che è rimasto in ascolto in religioso silenzio, anche se non sono mancati, tra una canzone e l’altra diversi “siparietti” con il pubblico, e l’artista è sempre stata al gioco rispondendo divertita.

La prima canzone è stata “Grateful”, seguita da “My blakean years” (dedicata al poeta inglese William Blake), “Ghost dance”, Guiding light (dedicata a Tom Verlaine e ai Television).

Un momento direi magico è stato l’esecuzione di “Nine”, dove i due chitarristi che accompagnavano Patti Smith hanno sfoderato assoli (con chitarre acustiche ed elettriche), creando un delicatissimo fraseggio.

Non sono mancati gli omaggi a Giacomo Leopardi (leggendo, in inglese, il suo “Infinito”), ma anche a Bob Dylan (eseguendo la sua “One too many mornings”, e ricordando anche il centenario della nascita di Maria Callas.

Uno dei momenti più particolari del concerto, è stata l’esecuzione di “Beneath the southern cross”, iniziata in modo acustico, ma che ha presto cambiato atmosfera, seguendo la voce di Tony Shanahan, che ha d’improvviso cambiato il ritmo della canzone, per terminare con l’acclamazione “we are free people, you are the future”, e gridare “libertà, vogliamo il cambiamento e lo vogliamo adesso!”. Tutto il pubblico si è unito ai musicisti e ha fatto sua questa affermazione. Un inno alla pace, alla democrazia, al rispetto per l’ambiente.

Inutile dire che il finale ha mandato in visibilio tutti, con l’ultima canzone “Because the night” ed il bis, immancabile, di “People have the power”, di certo la canzone più emblematica, scritta nel 1988 da Patti Smith, con suo marito, il compianto Fred “Sonic” Smith.

Tra i riconoscimenti più importanti, Patti Smith è stata nominata nel 2005 Comandante dell’Ordine delle arti e delle lettere dal Ministero della Cultura francese. Ha ricevuto due dottorati Honoris causa nel Patt Institute di New York (2010) e nella Wesleyan University del Connecticut e due lauree ad Honorem a Parma e Padova. Nel 2005 la rivista Rolling Stone la inserisce al quarantasettesimo posto nella sua classifica dei 100 migliori artisti. Patti Smith ha inoltre partecipato ai concerti di Natale del 2013 e 2014 in Vaticano, raccogliendo l’invito di Papa Francesco.

Un concerto che non ha deluso le aspettative del pubblico che ha gremito il Teatro Petruzzelli. Non è stata una passerella. Ancora oggi la cantante e poetessa americana ha dato prova di essere (e giustamente) una delle interpreti più significative, voce autorevole dei diritti umani, del rispetto per l’ambiente, per la pace. Grazie davvero per le emozioni di una serata magica.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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