No all’inverno nucleare: un mondo migliore è possibile. Se ne discute a Bari in un incontro con padre Alex Zanotelli

Il “Tavolo Laudato Sì” dell’Arcidiocesi Bari-Bitonto” assieme ad altre realtà del mondo ecclesiale e non ecclesiale del nostro territorio, organizza per sabato 18 novembre prossimo (ore 20, Chiesa del Buon Pastore, in corso Alcide De Gasperi 274/A) un incontro di riflessione sulla “Laudato Si” di Papa Francesco.

Laudato si’ è la seconda Enciclica di Papa Francesco scritta nel suo terzo anno di pontificato. Benché porti la data del 24 maggio 2015, solennità di Pentecoste, il testo è stato reso pubblico solo il 18 giugno successivo. Il nome Laudato si’ deriva dal Cantico delle Creature di San Francesco, che loda il Signore per le sue meravigliose creature.

L’argomento principale trattato è l’interconnessione tra crisi ambientale della Terra e crisi sociale dell’umanità, ossia l’ecologia integrale. Papa Francesco ha precisato infatti che “non si tratta di un’enciclica verde ma di un’enciclica sociale”. In concomitanza con la presentazione dell’enciclica, papa Francesco ha istituito la giornata mondiale di preghiera per la cura del creato.

Il 12 febbraio 2021, attraverso un incontro on line, è stato costituito il Tavolo “Laudato Sì dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto. Scopo del Tavolo è quello di promuovere la conoscenza reciproca tra le realtà sensibili alle tematiche dell’enciclica Laudato Si e tra i singoli che hanno preso parte ai corsi per “Animatori Laudato Si” organizzati dal Movimento Cattolico Globale per il Clima.

L’idea è di evitare la frammentazione di interventi, nonché di valorizzare le iniziative sul tema organizzate dalle singole realtà e provare a coordinarsi insieme per dare spinta alle tematiche della Laudato Si nel territorio diocesano, senza l’intento di creare una nuova sovra struttura, bensì una rete tra la Diocesi e le realtà territoriali.

Oltre ad alcuni Uffici pastorali diocesani (Pastorale Sociale e del Lavoro, Ecumenismo e Dialogo Interreligioso, Missionario, Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali, Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita), numerosissime sono le adesioni di Istituti religiosi ed associazioni presenti sul territorio (AGESCI, Avanzi Popolo 2.0, Comunione e Liberazione, Equanima, Focolari, Gi.Fra., Laici Missionari Comboniani, Libera Bari, Slow Food, la cooperativa sociale Unsolomondo e tantissimi altri.

Testimone d’eccezione dell’incontro di sabato 18 sarà padre Alex Zanotelli, missionario Comboniano, da sempre schierato contro le povertà e la corsa agli armamenti. È l’ispiratore e il fondatore di diversi movimenti italiani tesi a creare condizioni di pace e di giustizia solidale.

Il 23 settembre 2013 gli viene conferita la laurea honoris causa in giurisprudenza presso il Dipartimento Jonico in “Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture» dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

Dal 1965 al 1973 è stato impegnato come missionario nel Sudan meridionale, martoriato dalla guerra civile.

Le autorità civili gli si fecero ostili a causa delle sue forti prese di posizione a difesa delle fasce più povere della popolazione. Le sue prediche erano spesso veementi denunce di ingiustizie, della corruzione nel governo e dell’amministrazione che intascavano i fondi, sia locali sia internazionali, destinati allo sviluppo. Egli proponeva modelli economici basati su principi evangelici. Inoltre, la sua solidarietà con il popolo Nuba, etnia ai margini nella società sudanese, era mal vista dal governo sudanese. A causa della sua forte denuncia sociale, nel 1973 il governo locale gli negò il visto per rientrare nel paese.

Nel 1978 Padre Zanotelli assume la direzione di Nigrizia (rivista dei Missionari Comboniani) e contribuisce a trasformarlo da mensile di pura informazione religiosa ad un mensile di informazione sociopolitico sulla situazione africana, mirando ad un rinnovamento della mentalità per risolvere alla radice i problemi del sud del mondo.  Nigrizia diviene un punto di riferimento importante per la diffusione di una cultura della mondialità e per i diritti dei popoli. Dalle pagine della rivista vengono critiche documentate e sistematiche:

  • al commercio delle armi, denunciando gli interessi dell’Italia e dei paesi occidentali nelle guerre africane,
  • ai modelli di collaborazione allo sviluppo, spesso gestite in modo affaristico e lottizzato,
  • all’apartheid in Sudafrica.

Nel periodo 1985-1987 le sue denunce erano spesso rivolte ad esponenti politici di allora, da Andreotti a Spadolini, da Craxi a Piccoli. Tali attacchi furono causa di una serie di accuse nei suoi confronti, specialmente riguardanti il suo spiccato impegno politico che sarebbe andato – secondo la tesi dei vertici ecclesiastici – a discapito della missionarietà religiosa. Zanotelli lo definì «un periodo di grande sofferenza umana».

In questo periodo, ispira e fonda con altri il movimento Beati i costruttori di pace, un movimento che a sua volta mira a costruire la pace basandosi sulla giustizia.

Nel 1987, su precise richieste delle autorità ecclesiastiche, dovute ad un suo presunto allontanamento dai principi religiosi cattolici – Alex Zanotelli è stato costretto a lasciare la direzione di Nigrizia.

In seguito, diventò direttore responsabile della rivista Mosaico di pace sin dalle prime pubblicazioni (sett. 1990) per espresso volere di don Tonino Bello, allora presidente di Pax Christi e vescovo di Molfetta.

Nel 1989 torna in missione in Kenya, a Korogocho, una delle baraccopoli che attorniano Nairobi. Nella lingua locale il nome Korogocho significa confusione, caos. La sofferenza di questa popolazione lo spinse a formulare la frase «Forse Dio è malato»che divenne il titolo del libro sull’Africa di Walter Veltroni il quale all’inizio del 2000 si recò in visita a Korogocho.

Padre Zanotelli rimase a Nairobi fino al 2001.

Oggi Padre Alex Zanotelli vive nel difficile rione Sanità di Napoli, in una piccola casa ricavata dal campanile della basilica di Santa Maria della Sanità. In un contesto diverso, come a Korogocho, ha un solo obiettivo di fondo: “Aiutare la gente a rialzarsi, a riacquistare fiducia”. In tale contesto il religioso comboniano, nonostante i suoi 85 anni, continua a seguire le vicende italiane e no, facendo sentire la sua voce critica, in particolar modo nei confronti della corsa agli armamenti.

Permettetemi di dire che avere l’opportunità di incontrare padre Alex Zanotelli non è un’occasione privilegiata solo per i credenti, ma il suo impegno e la sua veemenza contro alcune scelte scellerate riguardano tutti. Anche chi, di religione, non ne vuole sentire parlare. Resta uno dei testimoni più significativi ed autentici del nostro tempo.

In particolare, in questo momento storico, dove eravamo convinti di aver visto il peggio dell’abominio, nessuno di noi può rimanere indifferente a ciò che sta succedendo su tutti i fronti di guerra. Non facciamoci l’abitudine.

Gaetano de Gennaro

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