La settimana sportiva: l’analisi di Ternana – Bari

A rivederla a mente fredda, ovviamente nella mente, l’impressione che ho avuto è quella che nonostante il risultato deludente, il Bari fosse nettamente più forte tecnicamente e questo, ovviamente, non è un merito ma un demerito perché proprio in virtù di questa forza, il Bari avrebbe dovuto imprimere un altro passo in cerca della vittoria contro una Ternana apparsa davvero ben poca cosa, tranne che negli ultimi venti minuti dove, ovviamente e per colpa del solito maledetto gioco rinunciatario, ha rischiato di vincere e se lo avesse fatto, onestamente, non avrebbe rubato nulla perché bisogna essere onesti e coerenti.

Il risultato, in queste fasi del campionato dove c’è ancora della ruggine e dove occorre rodare il gruppo alla luce dei 15 (mica due-tre) nuovi arrivi, è sempre da prendere positivamente soprattutto perché conquistato in trasferta, visto come si erano messe le cose. Insomma, l’abbiamo scampata bella: troppe le lacune e i brividi con errori difensivi e la pressoché nulla produzione di tiri in porta da parte del Bari, poi solo Ternana tra pali, parate di un super Brenno ed altri tiri in porta.

Mignani continua a balbettare con le scelte: a Cremona riuscì nella partita perfetta, col Palermo riuscì a salvare il salvabile (per dirla alla Bennato), col Cittadella e a Terni ha inspiegabilmente sostituito gli unici punti di riferimento in attacco per difendersi e abbassare la squadra pericolosamente dentro la propria metà campo; e non sempre potremo incontrare la Ternana o il Cittadella, potrebbe capitare anche qualche altra squadra pronta a colpirci e affondarci senza possibilità di recupero.

Vedendo uscire Nasti e Sibilli (non mi è parso di intravedere malanni o infortuni, piuttosto potrebbero essere usciti per stanchezza) mi sono chiesto: è possibile che a 20 anni, o giù di lì, i giovani siano stanchi dopo 60 minuti? E’ possibile che manchi loro il fiato? Se non corrono loro chi deve correre? Antenucci, 39enne, ha spesso giocato per 100 minuti consecutivi e quando è stato sostituito ha giocato anche per 50-60 minuti che, in proporzione coi giovani, è tantissimo. Perché, dunque, si ostina a sostituirli? Sarà forse perché si consulta con Vergassola? E se così fosse, non può decidere di testa sua? In fondo è lui il responsabile tecnico, mica Vergassola. Ma magari mi sto facendo un film in testa, può darsi.

E’ un Bari che, differentemente dallo scorso anno, fa fatica a segnare, solo due i gol segnati fino adesso contro gli otto dello scorso anno alla quarta giornata, mentre uno solo il gol subito contro i sei dello scorso anno. Qualcosa non torna, o meglio torna eccome, diciamo che le cose si bilanciano. Quest’anno, finora, mancano gli uomini che la buttano dentro mentre la difesa regge, sia pur con molto affanno. E’ vero che siamo ancora agli albori di una stagione che si preannuncia entusiasmante con le squadre già pronte, con qualche sorpresa negativa ed altre positive come nel cartellone della B. Lo Spezia non ingrana, la Cremonese nemmeno, se vogliamo nemmeno il super Palermo, che deve recupera la gara col Brescia e per adesso non è tra le prime, la Sampdoria non ne parliamo, le sorprese sono il Catanzaro, tipico della B dove una neopromossa è sempre la sorpresa (lo scorso anno lo fu il Sudtirol) e il Modena, poi credo sia tutto nella normalità. Peccato, perché se solo il Bari fosse stato quello dello scorso anno, a quest’ora probabilmente sarebbe tranquillamente in testa alla classifica. Ma purtroppo così non è, le cose sono andate diversamente, inutile star lì a recriminare, bisogna guardare avanti. Naturalmente iniziare a mettere la squadra e la società sul banco degli imputati non è il caso, è presto per trarre giudizi, occorre aspettare del tempo per vedere inseriti i nuovi giocatori che sicuramente potranno dare il loro contributo alla causa.

Dopo la sosta che capita a pennello rientrerà Diaw che, vista la resa striminzita in avanti, servirà come il pane, anche Aramu nel frattempo – credo – si ritaglierà quello spazio necessario per dare fantasia al gioco e chissà che non ci sia spazio anche per Acampora che ritengo sia uno dei più forti centrocampisti della B.

Mi chiedo dove sia finito Maita. Già nella seconda parte del torneo dello scorso anno sembrò pian piano scomparire dai radar apparendo occasionalmente soprattutto per farsi ammonire, suo noto cavallo di battaglia (ma non vuole essere una critica, anzi, i suoi falli sono per lo più tattici e quanto mai salvifici anche se in altre occasioni potrebbe farne a meno), poi l’errore grave col Cagliari: quest’anno davvero è irriconoscibile. Speriamo che non ci sia una involuzione definitiva come accadde a Cheddira, anche se, insomma, le alternative a centrocampo non mancano, però credo altresì che il suo modo di giocare sia unico e soprattutto efficace, ma se non ci sta con la testa è bene che si accomodi in panchina, almeno finché non torni quello di prima; la panchina a volte è terapeutica.

Massimo Longo

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.