Fervente attesa per la Prima della “Turandot” con la regia di Paul Curran, la direzione di Renato Palumbo e nel segno dei costumi del maestro Roberto Capucci, per la prima volta alle prese con un’opera lirica

Manca poco alla prima dello spettacolo che il 13 settembre alle 20.30 segnerà una importante tappa nella storia artistica del Teatro Petruzzelli di Bari, con il nuovo allestimento di Turandot. Il capolavoro di Giacomo Puccini vedrà concretizzarsi il sogno di un grande nome della storia della moda italiana, che ha conquistato la scena mondiale con il suo estro creativo sorprendente: Roberto Capucci, autore per la prima volta dei costumi di una opera lirica da non perdere.

Il maestro Capucci, in questi giorni sarà a Bari per seguire personalmente le prove costume del prestigioso allestimento nella sartoria del Teatro Petruzzelli.

“Bari è una città splendida -dichiara Roberto Capucci- pulita, ospitale, estremamente interessante dal punto di vista dell’architettura urbana. I baresi sono attenti osservatori e competenti spettatori e sono certo che apprezzeranno la dedizione e la fascinazione orientale di questo nostro lavoro. Sarà una Turandot fiabesca e già mi emoziona il pensiero di aver vestito le bellissime voci scelte dal Teatro Petruzzelli per dare vita al capolavoro Pucciniano. Il mio debutto nell’opera avverrà con un titolo per nulla casuale in cui ho messo tutta la passione e la fantasia di una vita dedicata a forme, colori e linee del magico universo della moda”

A firmare la regia Paul Curran, le scenografie Gary McCann, il disegno luci Fabio Barettun.

Lo spettacolo, di scena al Teatro Petruzzelli di Bari dal 13 al 21 settembre 2023, nell’ambito della Stagione d’Opera e Balletto della Fondazione lirica pugliese, avrà un cast di spessore, diretto da Renato Palumbo sul podio dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli, maestro del Coro Fabrizio Cassi.

A dar vita all’opera: Rebeka Lokar (Turandot 13, 15, 17, 20 settembre), Maria Cristina Bellantuono (Turandot 16, 19 settembre), Jorge de Leòn (Calaf 13, 15, 17, 20 settembre), Mikheil Sheshaberidze (Calaf 16, 19 settembre), Bruno Lazzaretti (Altoum), Ramaz Chickviladze (Timur 13, 15, 17, 20 settembre), Andrea Comelli (Timur 16, 19 settembre), Francesca Sassu (Liù 13, 15, 17, 20 settembre), Rocio Ignacio (Liù 16, 19 settembre), Andrea Porta (Ping), Blagoj Nacoski (Pang), Massimiliano Chiarolla (Pong), Giovanni Guagliardo (Un mandarino), Raffaele Pastore (Principe di Persia), Maria Meerovich (Prima ancella), Annamaria Bellocchio (Seconda ancella).

Mercoledì 6 settembre alle 19.00 nel foyer del Teatro Petruzzelli avrà luogo la Conversazione sull’Opera dedicata a Turandot, a cura del musicologo Stefano Catucci.

Indossate da principesse e dive come Raina Kabaivanska, ospitate nei musei di tutto il mondo, le creazioni del re dell’alta moda Roberto Capucci sono sculture plastiche, tourbillons di plissé, giochi di movimento usciti da fontane sgorganti preziosissime taffetà e sete in sfumature che persino l’arcobaleno stesso faticherebbe ad annoverare.

Ritiratosi dalla ribalta delle passarelle, con le sue matite colorate Capucci continua tuttavia a dar sfogo, in maniera ancora più sfrenata, al dáimōn della sua immaginazione producendo fantasmagorici bozzetti, un florilegio di sbuffi, girandole, nastri, piume, maschere e carapaci. Questo nuovo capitolo nella lunga carriera di Capucci, su cui l’Oriente ha sempre esercitato una forte ispirazione, sboccia ora in un progetto grandioso. Per la prima volta, Capucci crea per un’opera lirica costumi che fanno impallidire perfino l’esotismo sognante dei Ballets Russes di Serghei Diaghilev.  

“Sono da sempre stato stregato dalla Turandot”, dice Capucci. “Il personaggio della Principessa di ghiaccio è affascinante e l’opera è molto particolare, una favola che non è una favola. Mi sono immerso in questo progetto con particolare slancio, cominciando a disegnare abiti per Turandot ancor prima che me li chiedessero: in altre parole, ho lavorato in libertà assoluta.”

Curran, nato a Glasgow 58 anni fa, ha un rapporto privilegiato con l’Italia (“Italiani e Scozzesi: siamo due popoli estrosi, pieni di vita”, ci dice in un perfetto italiano), ma è alla sua prima collaborazione con il Petruzzelli, ha avuto anche il piacere di scoprire la città di Bari dove, malgrado la lunga frequentazione con l’Italia, non aveva mai messo piede. Nel vedere i bozzetti realizzati da Capucci per l’opera pucciniana, Curran si è detto folgorato, anticipando che essi gli offrono infiniti spunti per un’originale chiave di lettura: “Vedendo i bozzetti del maestro Capucci, mi sono sentito ispirato tanto dai colori, dalle forme geometriche e dalla fantasia enorme che c’è in questi costumi. Da ogni costume arriva un’idea chiara, chiarissima, per il personaggio.”  

Possiamo dunque aspettarci dalla sinergia creativa tra un regista così originale come Curran, che nasce come ballerino ancor prima di approdare alla regia operistica, e un’icona dell’alta moda come Capucci, dal loro dialogo artistico e la vicendevole ispirazione, alimentata dalla musica capolavoro di Puccini, una Turandot da annali del teatro lirico.

Turandot di Giacomo Puccini, con i costumi di Roberto Capucci, per la regia di Paul Curran e le scenografie di Gary McCann sarà in programma al Teatro Petruzzelli mercoledì 13 settembre alle 20.30 (turni A), giovedì 14 settembre alle 20.30 (fuori abbonamento), venerdì 15 settembre alle 20.30 (turno B), sabato 16 settembre alle 18.00 (fuori abbonamento), domenica 17 settembre alle 18.00 (turno C), martedì 19 settembre alle 20.30 (fuori abbonamento), mercoledì 20 settembre alle 18.00 (turno D), giovedì 21 settembre alle 20.30 (fuori abbonamento).

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