Ultimi appuntamenti del Festival “Kantun Winka, viaggio inter/culturale” a Mola di Bari con Giulia Amoretti ed i Nunzio Ferro Casinò Babis

Ultimi due appuntamenti del Festival “Kantun Winka, viaggio inter/culturale” a Mola di Bari.

Il viaggio interculturale di Kantun Winka prosegue con un concerto che avrà come protagonista una voce interessante del panorama musicale contemporaneo. Domenica 30 luglio, alle ore 21, a Mola di Bari, nella suggestiva cornice di Palazzo Pesce, la cantante russo-italiana Giulia Amoretti, ricercatrice nel campo della musica tradizionale,  presenterà  i canti popolari tramandati oralmente nella sua terra d’origine, raccolti da tanti etnomusicologi, con uno sguardo rivolto anche al patrimonio musicale di paesi vicini come la Bielorussia e l’Ucraina.

Sarà un viaggio che  partirà dal Mar Glaciale Artico, attraverserà  il rialto centrale russo, scenderà  al Sud, salirà poi  sui Monti Carpazi  e scenderà ancora verso le steppe di Dnipro, concludendosi  alle paludi della Bielorussia. Saranno presentati canti contadini dedicati alle feste celebrate nell’arcaico mondo agrario, canti un tempo eseguiti per ottenere dei raccolti più propizi, per condizionare le piogge, per invocare la primavera, canti delle sirene e anche quelli legati all’antico rito della “sepoltura” della freccia, e tanto altro ancora, nell’àmbito di un’immersione sensoriale che non mancherà di emozionare e far riflettere.

Il tramonto delle realtà rurali significa anche la fine di tutta la cultura orale ad esse legata. I villaggi, ultimi baluardi di una cultura orale sopravvissuta per secoli, sono sempre più sostituiti dalle città e dalle diverse espressioni della modernità. Si tratta di un processo irreversibile e l’unica possibilità che abbiamo è conservare quel che resta, trasmetterlo con cura e con rispetto attraverso il passaparola.

Il 3 agosto alle ore 21, sempre presso Palazzo Pesce, a Mola di Bari, andrà in scena “Nunzio Ferro Casinò Babis”. Chi è il Nunzio Ferro Casinò Babis? Si può dire che siano i ragazzi del Casinò di Nunzio Ferro e della sua visione zigana della vita. Ce lo spiega direttamente lui, infatti: “C’est la Vie, più che il titolo del nostro lavoro discografico, è la filosofia di vita che mi sta accompagnando da un po’ di anni. È il racconto di un viaggio intrapreso per crescere, per imparare a dare il giusto peso ad ogni cosa, ad ogni nota. I francesi ci suggeriscono di prenderla un po’ così come viene. Lo stesso Django Reinhardt, che ci ispira, con la sua vita rocambolesca ci racconta quanto ciò che importa davvero non sia la meta ma tutto ciò che accade lungo il percorso. Attraverso le melodie del nostro disco, dei brani che , io e gli amici di viaggio e di mille avventure, Casinò Babis, abbiamo provato a trasmettere un po’ di quella sana leggerezza, in bianco e nero, spontanea, forse un po’ sbiadita perché in via di estinzione ma ricca di classe e stile”. Non solo una formazione musicale, quindi, ma uno stile di vita, che prende forma in un progetto originale, pensato da tanto e concretizzato in tempi recenti, che ha all’attivo diverse date in Puglia, regione di origine di tutti i musicisti del Casinò Babis. Musicisti con grande esperienza, attivi in Italia e all’estero, che si riuniscono intorno all’idea creativa – base  che nasce dal chitarrista Nunzio Ferro, autore dei 9 brani originali del primo album “C’est la Vie”, edito da Da Vinci Publishing, pubblicato nel 2019.All’interno del disco alcune collaborazioni con importanti ospiti tra cui il noto bandoneonista Gianni Iorio, il sassofonista Gaetano Partipilo, tra i jazzisti più conosciuti all’estero e i talentuosi Antonio Aucello e Antonio Cicoria.

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