Burattini, principesse e regine sono pronte ad incontrare il piccolo pubblico del Comune di Conversano che martedì 25 luglio inaugura la stagione estiva – La scena dei ragazzi organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Tre spettacoli da non perdere al Monastero di San Benedetto – Giardino dei Limoni (ore 21, ingresso 3 euro):
si parte con Burattini al Chiaro di luna “Pulcinella e la principessa rapita”, una farsa di burattini tratta dai canovacci tradizionali di e con Massimiliano Massari, si continua lunedì 31 luglio, la compagnia Crest presenta “Bianca come la neve. Il racconto dell’ultimo nano”, testo, regia, scene e luci Michelangelo Campanale con Luigi Tagliente, mentre martedì 8 agosto ci sono “Hansel e Gretell”, la compagnia Granteatrino porta in scena una delle più celebri favole dei fratelli Grimm e lo fa con il suo caratteristico stile, coniugando la classica storia con l’allegria dei burattini in baracca e l’inconfondibile segno dell’illustratrice Nicoletta Costa.
ore 21.00
biglietto € 3.00
In collaborazione con CASA DELLE ARTI, SENSAZIONI DEL SUD e LIBRERIA BLOOMBOOK
Vendita biglietti Dal mercoledì alla domenica, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 17.30 alle 21.30 presso Libreria Bloombook in P.za XX Settembre. Prima di ogni spettacolo, dalle ore 19.30, presso il Giardino dei Limoni.
Info e prenotazioni
339.4984931
SPETTACOLI
Martedì 25 luglio
BURATTINI AL CHIARO DI LUNA
PULCINELLA E LA PRINCIPESSA RAPITA
farsa di burattini tratta dai canovacci tradizionali
di e con MASSIMILIANO MASSARI
Pulcinella e Teresina sono innamorati, ma purtroppo Teresina è la figlia di un re molto testardo, il quale si oppone in tutti i modi all’unione dei due giovani.
L’ostinazione e la perseveranza di Pulcinella, che ormai da anni chiede la mano della bella principessa, non porta a nessun risultato, se non quello di irritare la suscettibilità del re.
Teresina è anche contesa da un altro spasimante, si tratta del diavolo Satanasso in persona che la circonda di gioielli e pietre preziose e le promette eterna bellezza e giovinezza in cambio del suo consenso al matrimonio.
Teresina non accetta il corteggiamento di Satanasso, il quale, da sempre rifiutato, perde la pazienza e decide di passare alle maniere forti: manda il suo fedele servitore Farfarello a compiere il rapimento della bella principessa.
Subito è caos nel regno, non appena si sparge la voce della misteriosa scomparsa di Teresina.
Il re, allora, senza indugi, ordina immediatamente l’arresto di Pulcinella, credendolo il responsabile.
In prigione Pulcinella conosce Carmelo, una specie di dongiovanni siciliano, arrestato con l’accusa di aver molestato tutte le dame di corte.
Pulcinella è disperato e Carmelo lo consola proponendogli un’evasione che ha già organizzato da tempo. Una volta fuori i due si mettono subito sulle tracce dei rapitori di Teresina.
Giunti in un antro buio e misterioso, dopo aver superato alcuni ostacoli, fra i quali lo stesso Satanasso, trovano e liberano la principessa. A corte, in un tripudio generale, si festeggia il ritorno di Teresina e del suo valoroso salvatore. Il re, finalmente, acconsente alle nozze.
Lunedì 31 luglio
CREST
BIANCA COME LA NEVE
Il racconto dell’ultimo nano
testo, regia, scene e luci Michelangelo Campanale con Luigi Tagliente
costumi Maria Pascale
voci registrate Catia Caramia e Maria Pascale assistente di produzione Sandra Novellino
tecnici di scena Walter Mirabile e Vito Marra
Da dove arrivano le storie?
Certe storie arrivano da lontano, da un tempo lontano, da un posto lontano. Tanto tempo fa, in un castello lontano, c’era una Regina, che desiderava tanto avere una bambina. La immaginava con la pelle bianca come la neve che vedeva cadere soffice, con i capelli neri come l’ebano della sua finestra e con le labbra rosse come le gocce di sangue che sgorgarono dal suo dito nel pungersi con un ago. Tanto tempo fa, in un castello lontano che esiste davvero, il castello di Loohr, nasceva una bambina che fu chiamata Maria Sophia Margaretha Catarina von Erthal e che tutti chiamiamo, da secoli, Biancaneve. Da un posto lontano arriva qualcuno a raccontarci questa storia, arriva con un treno di ricordi, arriva con le sue lanterne, bisogna fare luce nei ricordi, come nei cunicoli bui delle miniere. Porta alla luce gli oggetti realmente toccati da questa bambina e dalla sua mamma, si, la sua mamma, la Regina Claudia Elisabeth Von Raichenstain che, un giorno, la desiderò morta.
Chi ci porta le storie?
Qualcuno che le ricorda, qualcuno che le ha ascoltate, qualcuno che le ha vissute. Qualcuno, che ha conosciuto di persona Biancaneve, ci racconta la sua storia.
Di cosa sono fatte le storie?
Questa storia è fatta di uno specchio parlante, una stringa, di un pettine, di una mela, di un ago, di scarpe arroventate, di lunghi capelli, di forbici, di una bara di cristallo, di un castello e di una bambina che diventava grande. A partire dagli oggetti, scopriremo la storia di questa bambina che corse a lungo, lasciandosi alle spalle il grande castello di Loohr, corse attraversando sette montagne, corse fino alla foresta selvaggia, l’immensa foresta dello Spessart, corse fino alla valle del Bibagrund, la grande valle delle miniere. Entrò in una piccola casetta e trovò sette bambini, erano bambini minatori che non avevano madre né padre. Lei aveva solo bisogno di un posto caldo e di qualcosa da mangiare, li guardò uno ad uno e per la prima volta quei bambini scoprirono come era bello essere guardati, da quel giorno avevano qualcuno che li desse il bacio della buonanotte, che raccontasse loro una storia prima di dormire. Da quel giorno scoprirono come era bello avere una mamma.
Martedì 8 agosto
GRANTEATRINO
HANSEL E GRETEL
con Chiara Bitetti e Anna Chiara Castellano Visaggi
burattini, pupazzi, oggetti e fondali Manuela Trimboli
tratti dalle illustrazioni di Nicoletta Costa
adattamento e regia Paolo Comentale
La compagnia Granteatrino porta un scena una delle più celebri favole dei fratelli Grimm e lo fa con il suo caratteristico stile, coniugando la classica storia con l’allegria dei burattini in baracca e l’inconfondibile segno dell’illustratrice Nicoletta Costa. I burattini e le scene riproducono infatti le ambientazioni e i personaggi da lei disegnati. Il risultato è molto positivo, così come attestano le molte repliche che la compagnia continua a rappresentare in tutta Italia.
Lo spettacolo alterna atmosfere magiche e fantastiche a scene di puro divertimento e, attraverso la narrazione, affronta temi di grande valore simbolico come la paura dell’abbandono e della solitudine. Emozioni che si trasformeranno per i protagonisti della storia in una meravigliosa occasione di conoscenza e di crescita: i due bambini troveranno infatti il coraggio di affrontare grandi difficoltà. La fiaba evidenzia alcune paure dell’infanzia, anche quella di essere divorati; ma il finale è liberatorio grazie alla vittoria sul nemico più minaccioso: la perfida strega. La rappresentazione alterna grandi pupazzi animati, resi unici dai colori, dalle forme morbide e variopinte, ai burattini. Il genere riunisce in sé le caratteristiche e le funzioni della fiaba classica e delle “gag” burattinesche che nascono da situazioni impreviste e divertenti.
in collaborazione con CASA DELLE ARTI, SENSAZIONI DEL SUD e LIBRERIA BLOOMBOOK