Sarà Nicola Piovani il compositore de “Il labirinto di Creta”, l’Opera per ragazzi ispirata al Mito del Minotauro che debutterà per la Fondazione Teatro Petruzzelli nel 2024

Il giorno dopo la Prima del “Robin Hood” di Michele dall’Ongaro e Vincenzo De Vivo, opera per ragazzi commissionata dalla Fondazione Teatro Petruzzelli andata in scena con uno strepitoso successo, nel foyer del Teatro, alla presenza del Sovrintendente Massimo Biscardi, si è tenuta la conferenza stampa per il passaggio di consegne tra il Maestro Michele dall’Ongaro e colui cui è stata commissionata l’Opera che andrà in scena il prossimo anno, il Maestro Nicola Piovani, impegnato nella realizzazione de “Il labirinto di Creta” ispirato alla leggenda del Minotauro.

Oggi c’è una sorta di passaggio di testimone tra il “Robin Hood” del Maestro dall’Ongaro e l’opera prevista per il prossimo anno commissionata al maestro Piovani, “Il labirinto di Creta” – ha dichiarato il Sovrintendente BiscardiIl teatro Petruzzelli fa qualcosa di molto speciale per i nuovi compositori, se tutte le Fondazioni liriche prendessero spunto da questo esempio si avrebbe la possibilità di vedere più spesso belle cose, sarebbe una spinta per il futuro anche dei giovani cantanti. Se non ci fosse stato l’incendio non avremmo avuto la Fondazione, da un fatto negativo è nato qualcosa di estremamente positivo, mi chiedo se esiste la consapevolezza nel territorio dell’importanza di essere “sede” di una Fondazione, che questa è fondamentale, che ha bisogno del sostegno di tutti, voi potete aiutarci a tenere vivo il Teatro di Bari”.

Il Maestro dall’Ongaro sottolinea l’importanza della sinergia tra le componenti del progetto “Robin Hood”: “Voglio ringraziare il Teatro, è veramente un gioiello, gestito bene, con maestranze, coro e orchestra che lavorano con grande professionalità ed estremo amore per ciò che fanno, ci stiamo molto divertendo, ringrazio il sovrintendente Biscardi, Vincenzo De Vivo e particolarmente mia moglie che mi ha supportato per tutto il tempo della realizzazione, auguro a Nicola Piovani di ritrovare il mio stesso entusiasmo, sono felice di questa nostra “collaborazione a distanza”.”

““Il labirinto di Creta” nasce da una insistente proposta del sovrintendente – spiega il Maestro PiovaniNon avevo mai scritto per un pubblico di bambini, il timore era di percorrere una strada nuova  e ci ho pensato un po’, inizialmente cercavo un modo per tirarmene elegantemente fuori, ma adesso che dopo aver assistito al “Robin Hood”, mi sono entusiasmato, sono felicissimo della mia decisione, ho visto quel che si può fare, vengo da una generazione che era portata a teatro per la prima volta dalla scuola e spesso era un’esperienza così noiosa, in quanto non avevamo gli strumenti per comprendere ciò che era proposto, che si rivelava essere anche l’ultima, questa rappresentazione indurrà certamente i ragazzi a capire che il teatro, quando si dice che i ragazzi “scelgono” altri tipi di musica rispondo che la scelta è possibile quando c’è la conoscenza, se non conosci “Tristano ed Isotta” non puoi sceglierlo.

Insieme con la librettista Paola Ponti abbiamo deciso di sottotitolarla “opera per ragazzini”, scrivere per i bambini non è semplice, anche gli scienziati si sono interrogati sul linguaggio più appropriato, i bambini prendono tutto molto sul serio e dobbiamo approcciarci con i testi e la musica congrue. Ieri ho visto lo stupore, la meraviglia della prima volta di questi ragazzi, tutto ciò non va tradito con formule strane come il “didatticamente inseribile” che ha portato ad un rifiuto dei ragazzi del linguaggio teatrale che ha una storia plurimillenaria. Oggi con tv, telefonini e quant’altro parcellizziamo la comunicazione cinematografica e musicale, ecco perché è antropologicamente “prezioso” vedere un’ora di rappresentazione per la quale tante persone hanno lavorato, ecco perché sono felicissimo di questa iniziativa.

Abbiamo quindi deciso di attingere dal bacino ricchissimo che è quello della mitologia greca, che non ci parla dei destini dell’uomo ma degli uomini di tutti i giorni, storie attualissime, pensate al mito di Narciso e alla società attuale, cercando una storia che avesse elementi della favola, l”orco” Minotauro, Teseo il ragazzo che lo affronta per ucciderlo ma che con tutta la sua forza, senza l’intelligenza di Arianna e il suo gomitolo non sarebbe mai venuto fuori dal labirinto, stiano scrivendo con Paola il libretto, che conterrà tutti gli elementi della messa in scena, pensati contemporaneamente ai testi.

Sarà inevitabile mettere dentro lo spettacolo se stessi, ieri ho ricordato le mie prime volte a teatro, la mia famiglia non era “colta”, la sorella di mio padre era attrice di teatro di varietà (Pina Piovani), mio padre e mia madre andavano al Teatro “Castello” di Roma e mi portavano, mi parcheggiavano sulla buca dell’orchestra e per me è un ricordo eterno, c’era un macchiettista che interpretava il personaggio di Mangiacurà di Pisano con delle scarpe lunghissime e rigide grazie alle quali si inchinava fino a raggiungere quasi il pavimento, dicendo “Come me pesa ‘sta capa” non c’era Cavalcata delle Valchirie o Trionfo dell’Aida che avrebbe potuto lasciarmi quel batticuore e la voglia e la paura di tornare nuovamente a vederlo. Come si fa a non mettere dentro una partitura queste emozioni? Il mio obiettivo è che ciò che scrivo deve assomigliarmi, se viene brutta è perché sono brutto io.

Insomma ci sono tutti gli elementi per fare qualcosa di buono poi, come disse Verdi “Speriamo che venghi bene”.

Appuntamento quindi alla stagione 2024 per scoprire come Teseo e Arianna ebbero la meglio sul Minotauro.

Gabriella Loconsole

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