La settimana sportiva: l’analisi di Genoa – Bari

Intendiamoci: perdere a Genova, a Marassi, sia con la Samp che col Genoa ci sta, fa parte della normalità per il Bari il cui blasone non è paragonabile a queste due squadre che hanno una base da serie A, il Genoa addirittura pluriscudettato anche se occorre dire per mera obiettività, che gli scudetti conquistati 100 anni fa sono stati vinti con sole dieci squadre, mica sono gli scudetti di oggi (con tutto il rispetto, ovviamente, per il Genoa si intende) e, dunque, dicevo che perdere a Genova ci sta, non è il caso di farne un dramma visto e considerato che il “galletto” biancorosso, il più delle volte, ci ha lasciato le penne, però, come in tutte le sconfitte, rimane un certo amaro in bocca per fortuna addolcito con un cucchiaino di zucchero grazie al traguardo già consolidato e anche grazie alla prestazione maiuscola per la quale il Bari avrebbe meritato senz’altro il pareggio anche se molte sono state le ombre.

Giocare a Genova contro il Genoa, secondo in classifica (anche se, secondo me, visto il Frosinone, avrebbe meritato il primo posto, ma questa è una considerazione assolutamente personale, dunque opinabile), senza barricate, con una formazione per lo più di seconde linee, fare tre gol, andare vicino alla quarta e alla quinta marcatura in un paio di occasioni, non è da tutti ed, anzi, dimostra l’affidabilità di questa squadra messa su da Polito per una tranquilla salvezza ma che grazie alla “manutenzione” saggia di Mignani, ha dovuto presto fare i conti con ben altri obiettivi fino al terzo posto decisamente inusitato ma, ovviamente, molto apprezzato e gradito.

Due squadre, il Genoa ed il Bari, che hanno rispettato e confermato le loro posizioni, due squadre che si son date battaglia senza esclusione di colpi anche se il Bari ha sbagliato molto in fase di disimpegno regalando palloni persi agli avversari, mentre il Genoa ha sbagliato soprattutto nella fase difensiva dove si è fatto infilare per ben tre volte oltre ad un paio di occasioni almeno dove avrebbero potuto capitolare ulteriormente, ma è risaputo che con i “se” non si va da nessuna parte. Però il Genoa ha giocato molto bene, ha pressato alto e ha messo spesso alle corde i biancorossi come mai nessuno ha fatto quest’anno.

Ha cominciato meglio il Genoa producendo un buon ritmo partita col Bari in affanno e fermo sui propri piedi nonostante i tre attaccanti, due di ruolo ed uno – Esposito – nel ruolo inedito di trequartista, ma è durata poco perchè con il primo errore dei tanti che ho citato, Benali ha perso un pallone a centrocampo e, dopo un’azione articolata, l’ex Sabelli ha infilato Frattali con un gran tiro a giro. Equilibrio rotto e via. Spesso è capitato di assistere a scenari nei quali il Bari, in questi casi, ha perso la bussola ed invece la squadra ha reagito fino a guadagnarsi una punizione dal limite che Esposito ha trasformato in gol con uno straordinario tiro. Poi ancora lui, Esposito, che ha sbagliato un gol, quindi l’idolo locale, Gudmudsson , che ha deciso di strappare applausi con un gran gol da posizione defilata.
Il Bari non c’è stato, e con Schiedler è andato vicino al pareggio ma il giocatore, si sa, non è particolarmente abile nelle conclusioni che il più delle volte sbaglia, e ieri non ha soverchiato la regola. Purtroppo.

Festa finita? Bari vittima sacrificale da consegnare al popolo del Grifone? Macchè. Le emozioni nel secondo tempo sono state addirittura maggiori rispetto al primo. I giocatori hanno creato gioco, si son mossi bene e con spensieratezza visto il momento che non prevedeva assilli di classifica, e Benedetti con un altro gran tiro ha realizzato il pareggio. Solo bei gol quelli visti venerdì. Ma non è finita qui perchè in uno dei tanti capovolgimenti di fronte, Ekuban, ancora con un gran tiro, ha realizzato il vantaggio per i liguri con Frattali ancora una volta sorpreso. Frattali, secondo me, avrebbe dovuto e potuto fare di più in occasione dei gol. Mi dispiace dirlo ma Caprile ho come l’impressione che qualche gol lo avrebbe evitato venerdì anche se, ovviamente, non posso sapere come sarebbe andata a finire con lui in campo. Facile che avrebbe perso lo stesso, chi lo sa, ma sono certo che qualche gol lo avrebbe evitato.

Poi Mignani ha cominciato coi cambi: è entrato Cheddira che ha sfoderato un altro gran tiro che si è infilato nella porta di Martinez realizzando il pareggio. Un gol importante per lui che riprende confidenza con la porta e col gol.

Infine il rigore, secondo me troppo generoso, concesso dall’arbitro, una doccia fredda perchè si era al 94′, una ingiustizia per i baresi che si son visti vanificare tutto la mole di lavoro svolta fino alla fine. Il rigore è stato realizzato da Criscito, altro idolo locale, appena entrato, che dopo questa gara lascerà il calcio. Un classico per il Bari che è ritornato al passato con questo tipo di situazioni nelle quali capitola sempre. Molte le occasioni simili in cui il Bari ha sempre subito gol da avversari da troppo tempo all’asciutto, da giocatori prossimi alla pensione, da squadre moribonde e da giocatori simili a Criscito. Peccato, anche se Maiello ha commesso un’ingenuità.

La qualità c’è, la personalità pure, la tenuta atletica anche, tre gol a Genova non si fanno per caso, evidentemente qualcosa di concreto cova sotto la cenere.

Una squadra che ha tenuto il campo molto bene al cospetto di un’altra di categoria superiore, un Bari che ha ribattuto colpo su colpo senza paura. quando non ci sono punti in palio si ha il timore che la testa vada per conto proprio, ed invece il Bari ha giocato da terza in classifica.

Venerdì era giusto far scendere in campo chi ha giocato meno, le scelte erano giuste, dare vetrina a chi ha giocato meno era logico e cosa giusta, poi c’erano da gestire gli infortuni e le ammonizioni.

Di Frattali ho già detto, quattro gol, rigore incluso dove non ha accennato nemmeno ad un tuffo, non si prendono solo per sfortuna, Zuzek ha dimostrato che si può contare su di lui sia nei playoff che nel futuro nonostante qualche sbavatura. Dorval non ha convinto, troppe sofferenze dalle sue parti e poca spinta: a naso, ne deve mangiare ancora di pane duro, cosa che Mignani non gli sta facendo mancare perché solo così potrà crescere diventando un giocatore da serie B. Male stavolta Benali che si è fatto sovrastare a centrocampo senza dimenticare le palle perse, una su tutte quella del primo gol del Genoa, Mallamo poco incisivo con giallo incluso, Esposito ormai è parte integrante del progetto playoff, Schiedler ha confermato quello che ci si aspettava, così così, con la sua buona occasione sbagliata, Maiello ha, se non altro, cominciato a riprendere confidenza col terreno, Benedetti forse il migliore in campo, Antenucci poco ispirato nel legare il gioco, Ricci ha percorso chilometri sulla sua fascia ma in difesa non ha convinto, Vicari ha colpevolmente lasciato solo Gudmudsson in occasione del 2-1, Molina così così soprattutto quando è stato impiegato da terzino (potrebbe essere la vera alternativa a Pucino), Botta il solito sconclusionato incapace di fare la differenza ma ormai sappiamo bene quel che (non) può dare in campo. Cheddira, come ho detto, ha ripreso confidenza col gol.

Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che ha Mignani quando vede Genova, parafrasando una celebre canzone di Paolo Conte, ma anche lui sembra pronto e carico per i playoff.

Giocare con la vincente tra Sudtirol e Reggina non è la cosa peggiore che poteva capitare, anche se la serie B è strana. La Reggina ce l’ha fatta ad entrare nei playoff dopo Bari quando sembrava spacciata. Così il Venezia che sembrava dovesse lottare per non retrocedere, ora è ottava e non ha nulla da perdere vedendosela col Cagliari, due squadre pericolosissime per le quali almeno una leverà il disturbo. Buon per il Bari.

Lo spirito giusto c’è. Non diciamo altro. O meglio una cosa va detta: comunque vada, complimenti a tutti.

Massimo Longo

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