Un atto d’amore, la mostra “Umberto Kühtz. Ogni luogo è poeta – paesaggi, ritratti, scritti” a Spazio Murat di Bari fino al 3 giugno

Non ho mai visto lucciole impazzare come stanotte. Forse perché è la prima d’estate. S’accendono rapide e si spostano veloci a illuminare il giardino e l’orto negli angoli di muro e sotto le siepi. Il cielo è tutto di stelle. Quante cose esistono anche se non le vediamo. Anche le lucciole, come noi, hanno atteso a lungo l’estate. La gente oggi rideva per le strade. Quest’anno estate giunge come un amore nuovo. Improvvisa. Primavera non c’è stata. È meglio. Non siamo ancora abituati a belle giornate. L’estate, come l’amore, deve giungere inattesa per coglierne la forza e la verginità.” (Umberto Kühtz, inedito, 26.05.1954)

Non accade spesso che ci siano parole, immagini, gesti, che trovano noi, che sembrano sceglierci nella folla dei passanti. Eppure, in un pomeriggio ventoso, che però suona clemente, rispetto alle innumerevoli giornate monsoniche di un clima cui pare dobbiamo abituarci, uno sprazzo di prosa che sa di clorofilla e di cortecce riarse, ci aiuta ad affrontare una primavera inesistente nei capelli e nell’umore, e ci prepara all’estate che inesorabile scoppierà.

Così la mostra “Umberto Kühtz. Ogni luogo è poeta – paesaggi, ritratti, scritti”, a Spazio Murat (Bari) fino al 3 giugno, si propone di traghettarci verso la bella stagione. La personale retrospettiva sull’architetto, artista, scrittore e poeta bitontino (Padova, 29 giugno 1929 – Bari, 10 gennaio 2016) è curata da Biagio Lieti, con testo critico di Maria Chiara Valacchi. L’allestimento è di Rossella Tricarico. La curatela e l’allestimento sono strepitosi perché le opere, un nugolo eterogeneo di pensieri, bozzetti, dipinti, disegni, fotografie, sono organizzate per tema, e all’interno di ciascun tema sono rappresentate pressoché tutte le forme espressive dell’artista, sia in serie predefinite fintanto che l’artista era vivo, sia stratificate nel tempo. Soprattutto, l’allestimento è assieme agile e immersivo, le pareti contengono opere, dei tableau contengono altre opere, e dei pannelli aerei, talora double face, ne stagliano verso il cielo altre ancora.

La mostra appartiene alla programmazione 2023 di Spazio Murat, condivisa con il Comune di Bari, è in partnership con la Regione Puglia, ed è sostenuta da Imago Plus, DMB Italia e Pepe Graphic, in collaborazione con l’associazione Poesia in Azione.

Attraverso l’occhio dell’artista, proprio l’arte differenzia la specie umana, e il suo sguardo, da quello del resto del creato, ma la sfera antropica non deve ritenersi privilegiata, perché è nella natura del privilegio, la privazione per gli altri elementi e il disequilibrio col mondo. Il racconto di una vita di architetto, di attento osservatore della natura e dei suoi ritmi, è tale in tutta la sua potenza perché è d’eccezione la voce narrante dell’anima intima dell’artista, quella di Silvana Kühtz, figlia di Umberto e docente dell’Università degli Studi della Basilicata. Silvana ha infatti seguito da vicino, senza condizionarne gli esiti tuttavia, la genetica della mostra, e i risultati sono evidenti nella cura e nell’amore che si riflettono finanche nell’angolazione e nel distanziamento reciproco di ciascun reperto.

La mostra, oltre alla visita dell’esposizione, prevede dei laboratori in piena sintonia con i registri espressivi di Umberto Kühtz. Il 17, 24 e 31 maggio (ore 18:00) si tiene il laboratorio di disegno “Comune a tutti è disegnare”, a cura della Libreria Pastrufazio di Luca Musacchio. Il 18 maggio (ore 18) da non perdere il laboratorio di stampa “Paesaggi modulari” a cura di Elena Campa. Il 25 maggio (18:00) si continua con il laboratorio sensoriale “Abitare Poeticamente – racconti urbani e sensi in poesia e visioni”, a cura di Silvana Kühtz e Natalija Dimitrijević. Il ciclo si chiude il primo giugno (ore 18) con il laboratorio di microeditoria “Joditz, fanzine per un archivio poetico”, a cura di ziczic, con Silvia Tarantini e Lilia Cavallo.

Non intendo dirvi molto di più, perché le mostre vanno viste. La mostra resta aperta fino al 3 giugno, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 20, ed è accessibile con un contributo libero minimo di 1 euro.

Beatrice Zippo
Foto di Beatrice Zippo

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