Nuovi appuntamenti, il 5 e 6 maggio nella Chiesa di Sant’Antonio, con la X edizione di “Azioni in Danza”, la rassegna del Comune di Barletta, realizzata dal Teatro Pubblico Pugliese con il coordinamento generale di Stefano D’Onofrio.
Il 5 maggio alle 21.00 la Compagnia Sosta Palmizi presenta la nuova coreografia di Elisabetta Lauro e Gennaro Andrea Lauro con le musiche di Amedeo Monda “ZUGZWANG (obbligo di muovere)” due individui – fratello e sorella – percorrono come pedine un labirinto di 64 quadrati che racchiude ogni possibilità di movimento e relazione. Tra deviazioni e impasses essi provano a disinnescare il gioco, chiedendosi quanta libertà sia concessa in un ordine prestabilito.
Il 6 maggio Emanuele Rosa e Maria Focaraccio danzano sulle celeberrime note del “Boléro” e con “HOW TO_just another Bolero” indagano il tema dell’adattamento e della coesistenza dell’imparare o re-imparare, scoprire o ri-scoprire come ci si comporta, ci si tocca, si coopera, ci si aiuta, ci si ama… tra toni a volte drammatici e a volte ironici.
A seguire la Compagnia di Abbondanza Bertoni presenta “C’E’ VITA SU VENERE” un bellissimo assolo colorato sul tema dello svelamento danzato dalla splendida danzatrice Antonella Bertoni.
Biglietti interi €10,00, ridotti scuole di danza €8,00, eventi speciali €5,00 e €3,00.
Info e prenotazioni 3275458920.
Facebook: Azionindanza
SCHEDE SPETTACOLI
5 MAGGIO
ore 21.00 Chiesa Sant’Antonio
Compagnia Sosta Palmizi
ZUGZWANG
di e con Elisabetta e Gennaro Lauro
In ZugZwang (obbligo di muovere) due individui – fratello e sorella – percorrono come pedine un labirinto di 64 quadrati che racchiude ogni possibilità di movimento e relazione. Tra deviazioni e impasses essi provano a disinnescare il gioco, chiedendosi quanta libertà sia concessa in un ordine prestabilito.
6 MAGGIO
ore 21.00 Chiesa di Sant’Antonio
C&C Company
HOW TO_ just another Bolero
di e con Emanuele Rosa e Maria Focaraccio
HOW TO _ just another Boléro è un duo creato sulle celeberrime note del “Boléro”, composizione per orchestra sinfonica del compositore francese Maurice Ravel del 1928 e rappresenta il primo capitolo della ricerca intrapresa da Emanuele Rosa e Maria Focaraccio agli inizi del 2020 sul tema dell’adattamento e coesistenza, dell’imparare o re-imparare, scoprire o ri-scoprire COME ci si comporta, ci si tocca, si coopera, ci si aiuta, ci si ama… tra toni a volte drammatici e a volte ironici
a seguire
Compagnia Abbondanza Bertoni
C’E’ VITA SU VENERE
di Michele Abbondanza e Antonella Bertoni
con Antonella Bertoni
disegno luci Andrea Gentili
elaborazioni sonore Orlando Cainelli
In prossimità della propria morte la Fenice costruisce il nido: lì essa brucia completamente e dalle sue ceneri genera l’uovo nuovo. Il cigno di Saint-Saens (anche Zeus dovette trasformarsi in cigno per arrivare a fecondare l’uovo di Leda) genera qui un amato uovo di gallina. Il conseguente festoso entusiasmo si declina in una consumistica esplosione rosa, che confluisce in un esaurimento e svuotamento del personaggio, esausto e circondato dai resti del suo agire. Rimane solamente l’interprete abbandonata sotto il costume: è il tempo dello svelamento, di rivelare la possibile fragilità di chi si nasconde dietro a una maschera, dietro a un velo ed anche dietro al suo stesso viso. Per vedere chi la sta guardando e giudicare chi la sta giudicando. Si innesta così l’ultima metamorfosi in creatura con stampelle, quadrupede espiatorio (capro?) o meraviglioso ed enigmatico ippogrifo, che lentamente si allontana, solitario passeggiatore tra passate rovine.