La straordinaria esibizione di Boris Savoldelli per Musiche Corsare 2023 dell’associazione Nel Gioco del Jazz al Teatro Forma di Bari

Tra i tantissimi artisti invitati ad esibirsi al Teatro Forma di Bari per il Festival Musiche Corsare, seconda edizione 2023, organizzato dalla’associazione Nel Gioco del Jazz, merita attenzione l’esibizione solistica della voce di Boris Savoldelli.

Il Titolo della rassegna delle Musiche Corsare, alla seconda edizione, vuole rendere omaggio a Pierpaolo Pasolini, nel centenario della nascita. Quest’anno poi, il festival è dedicato alla figura di George Russell e al suo contributo alla destrutturazione del linguaggio musicale e all’improvvisazione in generale.

Il concerto di Savoldelli ne è stato uno splendido esempio di come alcune cose possano essere stravolte non per il mero gusto di essere diversi dagli altri, ma per creare atmosfere sempre nuove ed accattivanti. Chi ha avuto il piacere di assistere alla sua esibizione, di certo è tornato a casa ben ripagato di questo concerto ad un orario fuori del normale. Uno squisito “aperitivo” prima del pranzo domenicale.

Per molti una gradita sorpresa. Per quanto mi riguarda, avevo avuto già il piacere di assistere ad una sua performance, ben 11 anni fa, al festival di Fasano Jazz. In quell’occasione avrebbe dovuto esibirsi con Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura ma per un’indisponibilità di Fresu all’ultimo momento, il concerto fu eseguito con Gianluca Petrella e Giovanni Guidi. Non stiamo parlando di ieri, ma del 2012. Tutti musicisti giovani. Ma anche allora l’esibizione (non programmata) ebbe un successo straordinario. Tutti e tre ne hanno fatta di strada. Se devo fare un paragone tre le due esibizioni, lo stile e la tecnica di questo straordinario cantante si è evoluta alla massima potenza. Alle sue capacità vocali, indiscusse, dobbiamo aggiungere una padronanza dell’uso dell’elettronica.

Vorrei specificare che contrariamente a quanto qualcuno possa pensare, l’uso della tecnologia non vuole avere la funzione di migliorare un timbro di voce del tutto invidiabile, ma estenderne la sua profondità per raggiungere orizzonti inesplorati.
In particolare, nel 2016 inizia un’importante collaborazione con il Politecnico di Milano, dipartimento di Music Computing dove, con alcuni docenti e ricercatori dell’università, inizia a sviluppare prototipi di nuovi controller audio in 3D per voce (strumentazione utilizzata durante l’esibizione).

La performance ha avuto momenti cantati intermezzati da tanti racconti della sua vita personale e professionale. Tra i brani proposti, è stato presentato anche la sua prima composizione scritta per sola voce, dedicato a Jack Kerouac e al suo scritto “I sotterranei” (testo pubblicato nel 1958. Titolo del brano: Io?) Ovviamente ci ha raccontato della sua provenienza “rocchettara”, con una passione per la figura di Jimi Hendrix, presentando una sua ri-eleborazione di Woodoo Chile, realizzata dieci anni fa in
occasione di un invito, come unico cantante, a partecipare ad una commemorazione a Seattle, città natale di Hendrix.

Ha anche raccontato, scherzandoci sopra, della sua grande popolarità nei paesi dell’est, quasi alla stregua di Toto Cotugno. Dispiace venire a sapere che questi nostri artisti straordinari, quasi sconosciuti in Italia, abbiano una enorme notorietà all’estero. Su questo dovremmo interrogarci e fare una seria riflessione sulla valorizzazione dei musicisti italiani, molti dei quali spesso sono costretti ad “emigrare” all’estero per far valere le loro capacità. Non sono mancati anche omaggi ad altri musicisti, jazz e no, quali Thelonius Monk, Miles Davis o i Beatles, ed un omaggio finale al blues, perché nasce dalla tradizione popolare e nel quale tutte le musiche (primo fra tutti il Jazz) hanno attinto a piene mani.

Il primo CD inciso a suo nome è del 2008, al quale ne sono seguiti tanti altri. Il primo cd per sola voce e looper dal titolo INSANOLOGY ottiene lusinghiere recensioni in tutto il mondo (Italia, USA, Brasile, Francia, Inghilterra, Olanda, Russia, Germania, Israele) ed alcune importanti conferme come nell’annuale Jazz Poll del produttore e critico Arnaldo DeSouteiro che segnala Insanology tra i 10 migliori album di jazz vocale del 2008 e Boris al terzo posto nella categoria Migliori Cantanti Jazz dopo nomi storici come Tony Bennet e Al Jarreau. 

Nel 2016, viene pubblicato un cd in trio con Raffaele Casarano (sax ed elettronica) e Marco Bardoscia (contrabbasso ed elettronica) intitolato The Great Jazz Gig in the Sky, una rilettura jazz del capolavoro dei Pink Floyd The Dark Side Of The Moon. Intensissima la sua partecipazione a festival e rassegne non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Alla sua attività di cantante, Savoldelli associa un’intensa attività didattica presso diversi conservatori (Venezia, Brescia). Per un anno, alcuni anni fa, è stato titolare di canto jazz anche presso il conservatorio di Monopoli.

Chi ha avuto il piacere di essere presente al concerto di domenica scorsa non può non essere d’accordo con me sulla spettacolarità e sulla qualità altissima di un artista completamente fuori dagli schemi e che se ottiene consensi in tutto il mondo, la sua notorietà è tutta meritata.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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