Dei sette film sottoposti alla giuria di cui faccio parte, i primi quattro sono scorsi nei primi tre giorni di impegno, mentre a livello temporale siamo a metà percorso. Un maestrale abbastanza forte e insistente ha spazzato via la bellissima giornata di primavera di domenica scorsa. Abbiamo dunque accolto con gratitudine l’invito da parte dell’infaticabile Michele Mosca ad andare qualche minuto prima nella nostra solita saletta, per parlare del film del giorno prima. Così come mi aveva sorpresa la sostanziale uniformità di giudizio per i primi film, mi sta sorprendendo che, con l’andare delle proiezioni, stanno emergendo diversità di vedute che glorificano la magia del cinema.
Qualcuno inizia anche a parlare della mattina dell’ultimo film, previsto per giovedì, sappiamo tutte e tutti che questa esperienza ci mancherà.
Finalmente, la Presidente Donatella Palermo ci raggiunge per il suo apporto, maieutico e essenziale, alla discussione, che, sebbene iniziata con comodità e approfondimento, si dilunga, tanto da dover essere richiamati all’ordine per entrare in sala prima che entrino le celebrità. Solito plotoncino, magari montato in slow motion, non so perché, adesso, mentre scrivo, mi viene in mente una musica a scelta di Piero Piccioni per sottolineare il momento. Infine prendiamo posto, pronti alla visione.
Il film di oggi è “L’uomo senza colpa” di Ivan Gergolet, un film ambientato al confine tra Italia e Slovenia, su vite famigliari devastate dall’amianto, e dedicato alle vittime di questa piaga causata dall’essere umano, per stessa dedica del regista.
La proiezione scorre, le riflessioni sui film messi l’uno accanto all’altro si accumulano, soprattutto sulle interpretazioni femminili, fin qui pochine rispetto a quelle maschili.
Domani, altro giorno, altro film, altra corsa: “Gli altri” di Daniele Salvo.
Beatrice Zippo