All’Agìmus di Mola di Bari si ‘parte’ per un “dolce viaggio musicale a ritroso nel tempo” con il flauto dolce di Giorgio Matteoli ed il pianoforte di Scipione Sangiovanni

Per l’Agìmus di Mola di Bari, domenica 12 marzo (ore 19.30), a Palazzo Pesce, faranno un giro «accademico» dell’Europa, ma idealmente sbarcheranno anche in Argentina, patria del tango e di Astor Piazzolla. Loro sono Giorgio Matteoli, virtuoso di flauto dolce e fondatore dell’ensemble di musica barocca Festa Rustica, e Scipione Sangiovanni, il giovane (ma già affermato) pianista pugliese considerato tra gli astri nascenti del concertismo e tra i migliori talenti della sua generazione.

Il recital che propongono i due argonauti di questo viaggio sonoro, pensato per trasportare gli spettatori indietro nel tempo, è diviso per blocchi tematici e geografici, anche con alcune parti riservate al solo pianoforte, a partire dal flash sul Novecento pensato con un ponte tra Francia e Argentina e un parallelo tra il Satie della celebre Gymnopédie n. 1 e il Piazzolla che a un certo punto sposò la fede cattolica, sino a diventare un devoto della Madonna, in onore della quale nel 1984 compose un’Ave Maria intitolata «Tanti anni prima» per il film «Enrico IV» di Marco Bellocchio, brano poi donato alla cantante Milva, sua «musa».

Del padre del «tango nuevo» si ascolterà anche la «Primavera Porteña» dalle «Quattro stagioni» prima di passare al capitolo «Romanticismo», per il quale si oltrepasseranno i confini di Spagna, Norvegia e Austria con Granados («Danza andalusa»), Grieg («Danza di Anitra» e «Canto di Solveig» dal «Peer Gynt») e Schubert («Standchen»).

Il passato si farà ancora più remoto con gli omaggi a Johann Sebastian Bach, del quale è in programma l’Arioso dalla Cantata BWV156, e Tommaso Albinoni, che verrà celebrato con la trascrizione per flauto e pianoforte del Concerto per oboe e archi.

La macchina del tempo di Matteoli e Sangiovanni non supererà il Cinque-Seicento, che verrà esplorato prima con Jacob Van Eyck, tra i più importanti compositori olandesi del Diciassettesimo secolo (in programma «Bravade» dal «Giardino delle delizie flautistiche»), e – infine – con un tradizionale anonimo inglese intitolato «Greensleeves to a Ground», basato sulla progressione armonica di una Romanesca italiana utilizzata anche dallo spagnolo Santiago Murci per il suo «Payssanos».

Info e biglietti 368.568412 – 393.9935266

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.