Arriva a Bari, in esclusiva regionale, dal 9 al 12 marzo prossimo “Il compleanno” di Pinter per la regia di Peter Stein, uno dei più grandi registi contemporanei di fama mondiale. Tra i più importanti artefici del teatro tedesco ed europeo di metà Novecento, con alle spalle progetti monumentali in spazi inconsueti, in particolare a ridosso degli anni Settanta, in questa sua nuova produzione teatrale, con cui è tornato a calcare i palcoscenici dei teatri italiani, ha maneggiato i testi di Pinter con un’attenzione da chirurgo per lasciare il più possibile inalterata la sua scrittura. In occasione dello spettacolo, venerdì 10 marzo alle 11.30 all’AncheCinema è previsto un incontro con gli studenti del Laboratorio di Critica Teatrale del Dams di Bari, coordinato dal professor Massimo Marino.
Peter Stein, dunque, riprende dopo la sua fortunata edizione di “Ritorno a casa” il suo personale viaggio nella straordinaria drammaturgia pinteriana e lo fa ancora con un testo giovanile del grande autore inglese e ancora con una cosiddetta “commedia della minaccia”, ovvero una commedia dall’inizio apparentemente normale che evolve in situazioni assurde, ostili o minacciose. In scena alcuni dei suoi attori più “fedeli” come Maddalena Crippa, Alessandro Averone e Gianluigi Fogacci.
“I 63 anni che sono passati dalla creazione del “Compleanno” di Harold Pinter non hanno tolto niente del suo effetto enigmatico ed inquietante. Un tipo perdente con un passato non molto chiaro è raggiunto da questo passato, messo sotto terrore e con forza cambiato in un uomo che segue rigorosamente le regole ferree della vita quotidiana. L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di tutti noi – di dominare qualsiasi azione. La domanda: chi siamo noi? Alla quale non possiamo mai rispondere perché una falsa o oscura memoria si mischia con la nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d’orrore” scrive Peter Stein stesso nelle sue note di regia.
Il Compleanno è stato messo in scena per la prima volta il 28 aprile 1958 all’Arts Theatre di Cambridge e diretta da Peter Wood, è una delle pièce più apprezzate e rappresentate di Harold Pinter che la scrisse a soli 27 anni, influenzato dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalla lettura del Processo di Franz Kafka, di cui lo stesso Pinter realizzo nel 1993 una sceneggiatura cinematografica.
La vicenda di Compleanno parte da una situazione apparentemente innocua per poi sfociare nell’inverosimile per via dei suoi personaggi. Individui paurosi, isolati dal mondo in uno spazio ristretto, infelici ma al sicuro. Fintantoché non arriva qualcosa o qualcuno, a scuotere il loro pertugio e a rappresentare una minaccia, un teatro che mette in scena individui soffocati dalla repressione, spesso neanche consapevoli della loro condizione, anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi.
Sabato 11 marzo alle ore 11.00 è invece in programma “Fuori dall’ombra”, il talk su Maria Teresa di Lascia inserito nella rassegna “Leggere il Sud”. Una conversazione storico-critica di Lea Durante accompagnata dal reading di Nunzia Antonino, la fisarmonica di Vince Abbracciante con il coordinamento di Carlo Bruni. Ingresso libero con prenotazione necessaria al link: bit.ly/3K9xZnf
“Passaggio in ombra” è il romanzo d’esordio che Maria Teresa Di Lascia pubblica nel 1994. Il libro vince un contrastato Premio Strega l’anno successivo, mentre l’Italia è nel pieno del rivolgimento politico che la porterà alla cosiddetta seconda repubblica. Ma l’autrice, deputata e vicesegretaria del Partito radicale, non può vedere né l’uno né l’altro: muore a soli 40 anni dopo una vita spesa per la politica e per i diritti.
Il romanzo diventa subito un caso letterario: una storia della Puglia, del Sud rurale, che viene finalmente letta in tutto il Paese e che racconta e problematizza la condizione di arretratezza del Meridione ma senza risparmiare le critiche ai limiti della modernizzazione. Forse è anche per questo che dopo quella stagione viene praticamente dimenticato. Personaggi femminili potenti e disperati, un paesaggio senza nome, un destino di civiltà in cui antropologia e storia combattono senza mai riuscire a trovarsi dalla stessa parte.
È tempo che Maria Teresa Di Lascia esca fuori dall’ombra. Maria Teresa è stata una scrittrice nata a Rocchetta Sant’Antonio nel 1954 e morta a soli quarant’anni dopo aver dato alle stampe per Feltrinelli il romanzo Passaggio in ombra, vincitore del Premio Strega nel 1995. L’autrice racconta un Sud nostalgico e crudele, una arretratezza che sembra insuperabile e quasi antropologica, mentre invece è tutta storica, spiegabile con le vicende di quelle terre del foggiano che ancora oggi stentano ad affermarsi. Di Lascia fu una militante del Partito radicale di Marco Pannella, di cui divenne addirittura vicesegretario, in un tempo in cui le battaglie per i diritti civili vedevano in prima linea quel partito. Fu giornalista, deputata, fondatrice dell’associazione Nessuno tocchi Caino contro la pena di morte. Appassionata oratrice, Maria Teresa Di Lascia sì battè contro la guerra e la fame nel mondo, senza mai dimenticare che la fame dei vicoli di Napoli e quella del Biafra derivava o dalle stesse contraddizioni del modello produttivo e culturale del Capitalismo. Vogliamo raccontare la sua storia, per troppo tempo dimenticata. Vogliamo che il suo Passaggio in ombra venga irradiato dalla luce. Lo facciamo attraverso due momenti strettamente congiunti fra loro: una conversazione storico critica di Lea Durante e un reading di Nunzia Antonino, accompagnata da un fisarmonicista, per il coordinamento di Carlo Bruni.