Giacomo Sagripanti dirige Antoine Tamestit e l’Orchestra ed il Coro del Teatro Petruzzelli alle prese con Berlioz, Šostakovič ed Arcà

Giovedì 9 febbraio alle ore 20.30 al Teatro Petruzzelli, nell’ambito della Stagione Concertistica 2023 è in programma un concerto dell’Orchestra e del Coro del Teatro, diretti dal maestro Giacomo Sagripanti, con un solista d’eccezione Antoine Tamestit (viola). Il Maestro del Coro sarà come sempre Fabrizio Cassi.
Il programma propone Harold en Italie (Aroldo in Italia), sinfonia in quattro parti, per viola concertante e orchestra, op. 61 di Hector Berlioz (1803 – 1869), Il canto di Orlando, per coro misto e orchestra, (1991) di Paolo Arcà (1953) e Sinfonia n. 9, in Mi bemolle maggiore, op. 70 di Dmitrij Šostakovič (1965).

Quando mi è stato chiesto – dice Paolo Arcà presentando il suo “Il canto di Orlando” –, dall’Accademia di Santa Cecilia di scrivere una composizione per coro e orchestra, mi è venuto in mente quasi subito Ludovico Ariosto e il suo Orlando furioso. Da questo grande poema, straordinariamente ricco di suggestioni fantastiche, ho isolato due episodi che vedono protagonista Orlando, dapprima impegnato nella tumultuosa lotta contro il mostro marino, poi preda della disperazione dopo aver scoperto l’amore tra Angelica e Medoro. Due episodi nei quali l’eroe, vittorioso contro un’entità fantastica (il mostro), soccombe invece quando viene travolto da una disperazione umana e reale che lo porta ai confini della follia. Entrambe le situazioni, però, mi sembra che siano accomunate dalla fondamentale solitudine del protagonista: anche nell’episodio della lotta, infatti, il mostro che Orlando combatte sembra la proiezione di un disperato senso di isolamento. Quello che più mi ha attratto della proposta di utilizzare coro e orchestra sono state le potenzialità espressive e narrative, per me nuove, offerte dalla presenza del coro. Fino ad oggi avevo infatti scritto per il teatro musicale due opere (Angelica e la luna e Il carillon del gesuita), in cui sono protagoniste le singole voci dei personaggi che cantano in prima persona, e l’opera per marionette Lucius, asinus aureus dove, in assenza di cantanti, erano gli strumenti ad assumersi il compito di dar voce ai vari personaggi, chiarendo allusivamente stati d’animo o situazioni. Nel Canto di Orlando, invece, ho potuto utilizzare il grande intreccio delle voci non con lo scopo di portare avanti l’azione in prima persona, ma con una funzione essenzialmente narrativa: il coro diviene il grande narratore, lo storico di una vicenda soltanto accennata e dai caratteri più interiori che concreti e materiali. In una situazione come questa l’elemento corale offre, nella ricchezza degli interventi sovrapposti, uno spessore e una profondità assolutamente unici. Il canto di Orlando è diviso in due ampie sezioni, connotate entrambe da una scrittura orchestrale e corale di tipo polifonico. Nella prima parte (Allegro impetuoso) dopo un’ampia introduzione orchestrale viene sospinto in primo piano l’elemento attivo della lotta. Nella seconda (Adagio) la dimensione esteriore del combattimento si rovescia nel ripiegamento di un universo tutto interiore: l’amore di Angelica per Medoro è affidato alle voci femminili, mentre la disperazione che condurrà alla follia Orlando è cantata dalle voci maschili. La struttura è quindi quella di un doppio coro, per cui le due situazioni procedono parallele con una evidente densità contrappuntistica. L’orchestra sostiene l’intervento corale con una passacaglia nella quale il basso ostinato, che si ripete con una martellante idea fissa, genera una lunga serie di variazioni, nella direzione di un progressivo prosciugamento della materia sonora. L’antica forma della passacaglia mi è sembrata, nell’implacabile iterazione del basso che essa prescrive, la più adatta a sostenere, in questo ampio Adagio, la fatalità della passione e l’ossessività della disperazione.

I biglietti per tutti gli appuntamenti del 2023 al Teatro Petruzzelli sono in vendita al botteghino e su www.vivaticket.it.
Il Botteghino è aperto dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 e la domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.00.
Informazioni: 080.975.28.10, www.fondazionepetruzzelli.it
E-mail: botteghino@fondazionepetruzzelli.it

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