Almost cut my hair: addio David Crosby

La notte del 19 gennaio 2023 – per molti il risveglio del giorno dopo – la ricorderemo come quella in cui siamo tutti ammutoliti. David Crosby è partito per un altro viaggio, e questa volta senza ritorno.
Con Stephen Stills, Graham Nash e Neil Young ci ha fatto sognare. Quattro voci e quattro chitarre che cantavano e suonavano all’unisono. Difficile distinguere le singole voci, ma forse, quella di Crosby, era la più cristallina.

Dobbiamo partire da molto lontano.
Il film documentario su Woodstock (agosto ’69) si apre con un brano di David Crosby (Long Time gone), interpretato da Crosby, Stills & Nash. Da allora la loro notorietà non è più stata la stessa. Dopo alcuni anni trascorsi con la formazione dei Byrds, Crosby, Stills, Nash & Young si ritrovarono a suonare insieme e ad avere un successo senza pari che ancora oggi, a più di cinquant’anni, continua ad essere vivo e presente.
Nessuno come loro.

Ma la vita di questo quartetto non è stata per nulla semplice e lineare. E forse, di tutto questo, la responsabilità maggiore spetta proprio a Crosby, con il suo carattere litigioso ed il rifiuto di Young a collaborare con lui. Tra il 1970 e il 1971 furono pubblicati due splendidi album: “Deja Vu” e “4 way street”. Dopo lo straordinario successo di quest’ultimo, il quartetto si è riunito ancora poche volte, realizzando album commemorativi.

La vita di David Crosby è sempre stata burrascosa, forse segnata dalla tragica scomparsa della fidanzata, in un incidente stradale nel ’69 (subito dopo la realizzazione di Deja Vu).
Singolarmente i quattro componenti hanno seguito le loro carriere personali.
Crosby ha pubblicato album da solo e con Graham Nash, con il quale ha trovato maggiori affinità.
La sua carriera solistica ha avvio nel 1971 con l’album “If I could only remember my name”, inizialmente stroncato dalla critica, ma che dopo alcuni anni è diventata una vera icona per il popolo del rock e della cultura alternativa. Un episodio curioso legato a questo album è il fatto che nel 2010 ha ottenuto un singolare riconoscimento dall’Osservatore Romano, inserendolo al secondo posto degli album più meritevoli (dopo Revolver dei Beatles).
Ne sono seguiti ancora una decina di titoli a suo nome. Di rilievo Croz del 2014. L’ultimo, del 2021, For Free (prendendo in prestito il titolo di una canzone di Joni Mitchell).
A metà degli anni ’70 ritrova il figlio dato in adozione alla nascita: James Raymond, pianista e compositore, con il quale incide alcuni dischi a nome di CPR (insieme al chitarrista Jeff Prever).

Tantissimi i brani noti, che oggi riecheggiano dappertutto: Long time gone, Wooden shepp, Music is love, Deja Vu, Triad e molti altri.
In Italia le ultime apparizioni del trio Crosby, Stills & Nash sono dell’ottobre 2015 ed una tournee solistica qualche anno dopo.
Per quello che mi riguarda, invito tutti a prendersi il tempo per riascoltare la voce di Crosby e rivedere i filmati presenti in rete. Non sarà tempo perso. Mi piace ricordarlo con i suoi lunghi capelli al vento, e canticchiare nella mente la sua canzone Almost cut my hair (la mia preferita): Mi stavo per tagliare i capelli … ma non l’ho fatto … ho voglia di lasciare al vento la mia stravagante bandiera.
Grazie David.

Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro

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