Il BiG dalla parte del Mostro: Franko B risucchia lo spazio di Palazzo Fizzarotti nella sua performance “I’m Thinking of You”

It was one of those days when it’s a minute away from snowing and there’s this electricity in the air, you can almost hear it. And this bag was, like, dancing with me. Like a little kid begging me to play with it. For fifteen minutes. And that’s the day I knew there was this entire life behind things, and… this incredibly benevolent force, that wanted me to know there was no reason to be afraid, ever. Video’s a poor excuse, I know. But it helps me remember… and I need to remember… Sometimes there’s so much beauty in the world I feel like I can’t take it, like my heart’s going to cave in.”
(“Era una di quelle giornate in cui tra un minuto nevica. E c’è elettricità nell’aria. Puoi quasi sentirla… mi segui? E questa busta era lì; danzava, con me. Come una bambina che mi supplicasse di giocare. Per quindici minuti. È stato il giorno in cui ho capito che c’era tutta un’intera vita, dietro a ogni cosa. E un’incredibile forza benevola che voleva sapessi che non c’era motivo di avere paura. Mai. Vederla sul video è povera cosa, lo so; ma mi aiuta a ricordare. Ho bisogno di ricordare. A volte c’è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla… Il mio cuore sta per franare.”
(“American Beauty” – regia di Sam Mendes)

Il BiG, Bari International Gender Festival, è la rassegna transfemminista di cinema e arti performative su differenze di genere, identità e orientamenti sessuali, con la codirezione artistica di Tita Tummillo De Palo e Miki Gorizia, organizzato dalla cooperativa sociale Al.i.c.e., Alternative Integrate Contro l’Emarginazione. Continua il serrato programma di novembre, a tema BIGBODY, un corpo universale in cui la bellezza è una dimensione non ingabbiabile.

Nel ricco programma, brilla la performance di Franko B, al secolo Franco Bosisio, milanese con quasi quarant’anni di carriera alle spalle, un artista che si autodefinisce Mostro. La galleria che coincide col suo corpo, che porta in giro per il mondo, è fatta di performance estreme, in cui si sottopone al body painting e all’utilizzo del suo stesso sangue per glorificare il dolore e estetizzare il sacrificio.

La glorificazione di Franko B è imperversata nella città di Bari: al mattino con un talk all’Aula Magna dell’Ateneo, con la prof.ssa Claudia Attimonelli, e prima di una serata techno a Officina degli Esordi, Franko B ha installato “I’m Thinking of you”, la sua performance all’interno di uno dei posti più guardati della città, l’impattante Palazzo Fizzarotti.

Di suo sembra tutto semplice, un’altalena su cui Franko B si dondola libero, mentre Carlo De Ceglie suona una musica di Helen Ottaway al pianoforte. Sennonché la musica, integrandosi al movimento della performance, diventa ipnotica, trasfigura l’eclettismo di Palazzo Fizzarotti, emoziona cauterizzando la malinconia, lo struggimento, la speranza e l’attesa. La mente è ripulita e le sensazioni sono momentaneamente sistemate in ordinata sequenza, la concentrazione sull’atto artistico è completata.

La performance di Franko B viene a rapirmi quando pensavo fosse conclusa e mentre stavo tornando a casa: svoltato l’angolo del Corso, i pensieri si sono di nuovo scossi, prendendosi il proprio tempo prima di trovare una nuova sistemazione. Difficile che nella mia vita di appassionata di arti abbia un’orbita che incrocerà nuovamente quella di una simile emozione.

Il BiG attende il suo pubblico nel prosieguo del programma che terminerà sabato 19 novembre.

Beatrice Zippo

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