La settimana sportiva: l’analisi di Bari – Ternana

Chissà questa era la volta buona che il Bari vincesse davanti ad uno stadio pieno, cosa che non gli è quasi mai riuscita per la nota legge di Murphy, di cui parlo spesso, che puntualmente colpisce i biancorossi quando ci sono queste aspettative, ma soprattutto quando l’affluenza del pubblico è notevole rispetto alla norma, e ieri non c’è stata eccezione. Forse sentono la pressione degli spettatori, forse sarà perchè l’atmosfera che percepiscono non riescono a metabolizzarla, forse non so nemmeno io il motivo, fatto sta che non si capisce bene cosa succede al Bari quando ci sono queste situazioni favorevoli perché capita quasi sempre e quest’anno è già successo tre volte.

Era il periodo della caduta libera e c’era da limitare i danni, mettiamola così, ed il pareggio, decisamente immeritato per quanto ha creato, va accettato così senza recriminare più di tanto, del resto nessuno ha chiesto al Bari la promozione diretta per quest’anno e tutto ciò che viene in più è tutto guadagnato, anche la tifoseria mi sembra maturata sotto questo aspetto nel senso che ha capito bene che quest’anno è bene considerarlo come uno di transizione così da non creare pericolose aspettative che potrebbero nuocere, eccezion fatta per i soliti integralisti a cui non sta bene nulla e che pretendono la promozione a tutti i costi, ma per fortuna mi pare di aver capito che sono l’assoluta minoranza a differenza dall’epoca di Roccaraso dove un po’ tutta la città lo pretendeva, si matura anche così e il pubblico lo sta dimostrando alla grande.

Solo applausi ieri perché la squadra ha giocato una grande partita, è mancato il gol che è il neo del momento, non segna da quattro gare, ma non sono mancate le occasioni, in gol c’è pure andato con Scheidler, poi Botta ha preso la traversa, un rigore su Ricci non concesso, almeno altre sei occasioni limpide da rete ho annotato, diciamo che ieri il Bari è stato molto impreciso sotto porta.

Il Bari ha giocato molto bene, non ha concesso nulla alla Ternana, non possiamo rimproverargli nulla, è stato un dominio, e non è un caso che gli spettatori abbiano applaudito alla fine. E quando non si riesce a vincere, dice una vecchia regola non scritta ma tacita del calcio, l’importante è non aver perso perché la beffa era dietro l’angolo (Frosinone docet), i finali di certe gare li conosciamo bene, si è conquistato un punto dopo una striscia negativa, un punto per la ripartenza, pensiamola così tutti quanti così da metterci l’animo in pace.

Grande prestazione quella di ieri, il Bari ha dimostrato di non essere in crisi semmai lo è in termini di gol. Si giocava contro una squadra forte, con ben sei elementi che hanno militato in serie A, che aveva un punto in più in classifica ma che ha tirato una sola volta in porta, un grande merito della difesa.

Abbiamo ritrovato Botta, primo tempo immarcabile, nel secondo tempo è un po’ calato, la panchina deve avergli fatto molto bene.

E’ mancata la precisione, in altri tempi Cheddira in quelle due occasioni capitatogli avrebbe segnato, oggi ha sbagliato, chissà forse le difese stanno cominciando a prendergli le misure e speriamo che non sia così.

Buona la prestazione di Scheidler che si è disimpegnato molto bene in attacco facendo vedere qualche buon numero al di là del gol, Maiello ha dimostrato di essere indispensabile nel gioco, benissimo la difesa che non ha concesso nulla agli umbri, Folorunsho devastante e Maita bene. I cambi stavolta non sono stati decisivi anche se hanno contribuito a contenere i nuovi entrati ternani Pettinari, Falletti e Donnarumma che hanno incusso molti timori.

Mignani ha dimostrato di non avere preferenze, fa giocare tutti perché tutti sono indispensabili.

Dopo aver visto la Ternana, il Brescia, il Frosinone ed il Parma, peraltro incontrato due volte, ed in attesa di incontrare il Genoa, in tutta onestà c’è da chiedersi cosa manchi al Bari per essere simili a queste squadre, la risposta sembra essere una: nulla.

Un Bari, dunque, ritrovato, posto che si fosse mai perso, che adesso deve cercare di tornare al gol dopo quattro gare a secco. Del resto quando il Bari decide di giocare questi sono i risultati, quando invece decide di non giocare (vedasi la gara con l’Ascoli), i risultati son quelli che sono.

Massimo Longo

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