La compagnia Meridiani Perduti trionfa al Festival “Le Voci dell’Anima” con “Stoc ddo’ – Io sto qua”, la pièce con Sara Bevilacqua dedicata alla storia e alla forza di Lella, mamma di Michele Fazio

Nel 2020, con lo spettacolo Revolution, la Compagnia Meridiani Perduti si era aggiudicata il Premio del pubblico al Festival riminese Le Voci Dell’Anima. Giunta quest’anno alla ventesima edizione, la kermesse organizzata da Teatro della Centena e Res Extensa, ha visto letteralmente trionfare la compagine brindisina che, con Stoc Ddò – Io sto qua, porta a casa ben tre riconoscimenti.

Il premio della critica con la motivazione: “Potente, drammatico ma mai pesante, lo spettacolo riesce a smuovere le coscienze grazie ad una grande storia, una grande professionista che la fa vivere e un’atmosfera che incornicia alla perfezione un capolavoro”.
Il premio della sezione teatro: “Un lavoro sincero, che ti arriva dentro e che ti fa riflettere su quanta verità possa raccontare, oggi, il teatro. Un lavoro che è una sola voce, femminile, bella, profonda e reale”.
E il più importante, il premio Voce Dell’Anima 2022: “Per la capacità di rendere, attraverso la voce, le immagini di un lutto doloroso e vivo che nasce da un fatto di cronaca e che sul palco del teatro viene inciso nella memoria e nella mente del pubblico”.

Stoc ddo’ – Io Sto Qua della Compagnia Meridiani Perduti con Sara Bevilacqua, rende omaggio alla storia e la forza di Lella, mamma di Michele Fazio, vittima innocente della mafia a Bari, che non aveva ancora compiuto sedici anni quando venne colpito per errore durante un regolamento di conti tra clan rivali. La vita di Lella, da quella sera, muta radicalmente direzione. Giorno dopo giorno, con la sola presenza di madre ferita, impone le esigenze della giustizia ai clan, denunciando, testimoniando, puntando gli occhi negli occhi di chi vuole imporle il silenzio: io non fuggo, e nemmeno chiudo la porta di casa: “Stoc ddò”. Da dove, Lella, ha tratto la forza per combattere una guerra che non l’ha mai vista abbassare lo sguardo? Dall’esempio di sua mamma, cumma’ Nenette, donna determinata nell’educare i figli alla sostanza delle cose. Dal sostegno del marito Pinuccio, della famiglia e della gente del quartiere. Ma, soprattutto, dal dialogo mai interrotto con Michele, il garzone allegro, l’angelo di Bari Vecchia. Un dialogo, quello con suo figlio, che nessun ostacolo riuscirà mai a impedire, nemmeno la morte.

Siamo estremamente felici” ha detto Sara Bevilacquasono dei riconoscimenti bellissimi e importanti. Dedichiamo questa vittoria alla famiglia Fazio che ci ha affidato il testimone della propria storia, a Lella e Pinuccio che sono, per noi, un modello ed un esempio“.

Intanto, la Compagnia ha debuttato con grande successo con un’altra storia di forte impegno civile “La stanza di Agnese“, la nuova produzione dedicata al Giudice Paolo Borsellino, raccontato attraverso lo sguardo di sua moglie, Agnese Piraino Leto.

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