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Ogni comunità festeggia un grande passaggio.
Quella astrofila, festeggia le comete e le eclissi.
Quella royalist, festeggia i giubilei della sovrana, quella animalista festeggia i nidi di fratino sulla costa.
Quella del jazz, a Bari, ieri, ha potuto finalmente festeggiare il ritorno di un grande, di cui assaporare ogni nota che il fato (unito a una carica vitale notevolissima) gli mette addosso: Michel Portal, ottantasette primavere, leggenda del clarinetto, vivente più che mai.
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Il musicista basco sale sul palco con una formazione che annovera Nils Wogram al trombone, Lander Gyselinck alla batteria, Bruno Chevillon al contrabbasso e Bojan Z al pianoforte, fender rhodes e diavolerie elettroniche, per proporre il lavoro discografico “MP 85”, dove M sta per Michel, P sta per Portal (o per “Mister Pharmacy”, ironizza Portal con un pezzo della setlist e del disco) e 85 sta per l’età di Portal nell’anno dell’incisione.
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Tre volte premio César per la miglior musica da film, Portal non si fa alcun problema a mettere in scacco gli altri musicisti, pur bravissimi, del collettivo.
Un viaggio lunghissimo, dall’”African wind” con cui apre il concerto, stabilendo da subito un primato carismatico ogni oltre dubbio ragionevole e irragionevole, fin sulla Luna con “Full Half Moon”, alla più vicina “Armenia”, il climax del concerto che non tarda ad arrivare, con un piano che chiama a raccolta gli dèi dei cordofoni, dal clavicembalo al piano blues.
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Non è esatto parlare solo di vitalità: è più giusto definirli dei pazzi scatenati, con esercizi al limite della Nuova Consonanza, i musicisti di Portal, che in “Desertown” simulano una vera e propria tempesta nel deserto, strofinando le corde e soffiando sia nel legno che nell’ottone, e si concedono numerose incursioni nell’elettronica più lisergica.
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Il pubblico si è spellato le mani di applausi come poche volte negli ultimi tempi, segno che quando un musicista è in grado di rinnovare se stesso, anche con una notevole dose di autoironia e una giocosità immarcescibile, l’età anagrafica è un dettaglio irrilevante.
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Con un’ultima tappa a “Cuba” per il bis, cala superbamente il sipario su “Musiche Corsare”, il festival organizzato dall’associazione barese “Nel Gioco del Jazz” con la Presidenza di Donato Romito e la direzione artistica del M° Roberto Ottaviano e del M° Pietro Laera.
Beatrice Zippo
Foto di Gaetano de Gennaro
Mi reputo molto fortunata nell’essere riuscita ad ascoltare dal vivo tutto il gruppo, e non solo Portal; si è percepito nettamente il magico affiatamento tra tutti loro…