Riparte la Stagione teatrale invernale 2021.2022 del Comune di Taranto realizzata in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese e il Teatro Fusco di Taranto.
Undici spettacoli, un’alternanza di prosa e tre concerti che confermano la sempre alta qualità dell’offerta del Teatro Fusco. Da Lello Arena a Rocco Papaleo e Fausto Paravidino, da Stefania Rocca e Massimiliano Gallo a Silvio Orlando ed Emilio Solfrizzi, da Flavio Albanese a Umberto Orsini e Franco Branciaroli, Gianfelice Imparato e Carolina Rosi mentre i tre concerti proposti porteranno sul palco Carmen Consoli, Matt Bianco e la grande star internazionale Asaf Avidan nell’unica tappa al sud Italia del suo “Anagnorisis Tour”.
Un’edizione che continua a mettere Taranto al centro del movimento culturale del Sud Italia, ma soprattutto l’edizione post pandemia che riabbraccia il pubblico in presenza con i teatri a capienza del 100%, con protocolli Anti Covid applicati nei minimi dettagli, al fine di garantire l’assoluta sicurezza per il pubblico. Oltre alla stagione sono previsti degli spettacoli fuori cartellone. Si comincia con il Concerto di Capodanno, previsto il 1° gennaio alle 12 in collaborazione con l’Orchestra della Magna Grecia; ci sarà anche quest’anno il concerto per la Memoria, previsto il 26 gennaio e uno spettacolo, come già accaduto lo scorso anno, in occasione della festa della donna. In più il Teatro aprirà le porte alle compagnie locali ed è in corso di definizione la convenzione con “Taranto Legge” per riaprire le porte del Teatro ai più giovani.
I possessori degli abbonamenti della vecchia stagione potranno scegliere di mutuare il precedente abbonamento con quello della stagione 2021/2022 o procede con la richiesta di rimborso.
A partire dal 6 agosto 2021, per partecipare agli spettacoli, è obbligatorio essere in possesso del documento d’identità e di una delle Certificazioni verdi Covid-19 (Decreto-legge 23 luglio 2021 , n.105 – di cui all’articolo 9, comma 2 – https://bit.ly/3ln9qqI), un documento, digitale o cartaceo, emesso gratuitamente dal Ministero della Salute. Attesta che la persona: – ha completato il ciclo vaccinale (con due dosi) o ha ricevuto la prima dose o il vaccino monodose da almeno 15 giorni; – ha contratto il Covid-19 e ha avuto esito negativo all’ultimo tampone (guarigione), negli ultimi sei mesi; – ha effettuato un test molecolare o antigenico rapido con esito negativo, nelle ultime 48 ore. Per maggiori informazioni sul come ottenere la Certificazione verde Covid-19: https://www.sanita.puglia.it/
Teatro Fusco
Stagione di prosa 2021/22
27-28 novembre 2021
Ente Teatro Cronaca Vesuvio Teatro
Lello Arena
PARENTI SERPENTI
di Carmine Amoroso
con Giorgia Trasselli e con Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Luciano Giugliano, Anna Rita Vitolo
ideazione scenica Luciano Melchionna scene Roberto Crea costumi Milla musiche Stag disegno luci Salvatore Palladino assistente alla regia Sara Esposito
regia LUCIANO MELCHIONNA
in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e con il Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016
Lello Arena diretto da Luciano Melchionna è il protagonista della divertente e amara commedia di Carmine Amoroso, conosciuta dal grande pubblico grazie al film “cult” di Mario Monicelli del 1992. Tutto ha inizio con un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani. E se quest’anno gli amati genitori volessero chiedere qualcosa ai loro figli? Se volessero finalmente essere “accuditi”, chi si farà carico della loro richiesta? Uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione.
3 dicembre 2021
CARMEN CONSOLI
Volevo fare la rockstar
Si riparte: Carmen ci crede, la tenacia è una delle sue caratteristiche fondamentali, così conferma il tour teatrale di “Volevo fare la rockstar”, l’album uscito il 24 settembre per la Narciso/Polydor. Nel rispetto delle regole, in sicurezza ma con “impegno e coerenza” torna a suonare sui palchi per riprendere lo scambio col pubblico lasciato in sospeso 2 anni fa.
9 -10 dicembre 2021
Compagnia del Sole
Flavio Albanese
IL MILES GLORIOSUS
di Plauto
con Flavio Albanese, Stella Addario, Antonella Carone, Claudio Castrogiovanni, Patrizia Labianca, Loris Leoci, Tony Marzolla, Luigi Moretti, Dino Parrotta
scena Pino Pipoli costumi Stefania Cempini disegno luci Mauro Marasà
traduzione e regia MARINELLA ANACLERIO
In una Efeso simile all’originale quanto l’ambientazione di certi western spaghetti al far west, si consuma la tragicomica truffa di un gruppo di sfaccendati di vario genere ai danni di un soldato, che ha due debolezze: le donne, meglio se sposate, ed essere adulato. Ha una divisa, dunque un potere, e molti soldi, che dispensa generosamente per soddisfare questi peccatucci. Do ut des. Normale. Perché tutti dunque lo odiano? Ha rapito e tiene segregata una giovane meretrice, e tedia chi lo circonda millantando senza posa meriti ed imprese. Tutti fingono simpatia e perfino amore nei suoi confronti, pur di ottenere da lui mance ed incarichi, tutti pronti a godere nell’improvvisare vere e proprie recite in favore del credulo pavone, ma pavoneggiandosi a loro volta della loro abilità nel sostenere il ruolo stabilito: l’amico fidato, il servo fedele, il vicino premuroso, la fidanzata amorevole e così via. Così la strada diventa scena e il teatro da mezzo diventa fine e le parole di Giulietta si mescolano a quelle di Ofelia in un pot-pourri da serata d’onore. Ne risulta una gara tra attori consumati dove l’unico spettatore pagante in conclusione, viene imbrogliato, derubato e malmenato. L’eccesso è sempre un vizio…a prescindere dal contesto.
18 -19 gennaio 2022
Teatro Stabile di Bolzano
Rocco Papaleo, Fausto Paravidino
PEACHUM
un’opera da tre soldi
di Fausto Paravidino
con Rocco Papaleo, Fausto Paravidino e con in (o.a.) Federico Brugnone, Romina Colbasso, Marianna Folli, Iris Fusetti, Daniele Natali
scene Laura Benzi costumi Sandra Cardini maschere Stefano Ciammitti musiche Enrico Melozzi luci Gerardo Buzzanca video Opificio Ciclope
regia FAUSTO PARAVIDINO
Fausto Paravidino è l’autore di un nuovo spettacolo dedicato all’antieroe Peachum, il re dei mendicanti dell’Opera da Tre Soldi di Bertolt Brecht. «Peachum è una figura del nostro tempo più ancora che del tempo di Brecht» sostiene Paravidino. «Dipende dal denaro senza neanche prendersi la briga di esserne appassionato. Non è avido. Non ambisce a governare il denaro, è governato dal denaro.» «In questa nuova Opera da tre soldi detta Peachum» scrive Paravidino «succede quello che succede nell’Opera di John Gay nel Sogno di un notte di mezza estate e in Otello di Shakespeare e in moltissime fiabe. A un padre portano via la figlia. Il padre la rivuole. Brecht ci dice che la rivuole perché gli hanno toccato la proprietà. Non altro. Le avventure e disavventure che l’eroe dei miserabili incontrerà nello sforzo di riprendersi la figlia saranno un viaggio, un mondo fatto di miserie: la miseria dei poveri, la miseria di chi si vuole arricchire, la miseria di chi ha paura di diventare povero». Rocco Papaleo e Fausto Paravidino, allo loro prima collaborazione teatrale, interpretano questa nuova epopea al rovescio.
1-2 febbraio 2022
Compagnia Orsini / Teatro de Gli Incamminati
Umberto Orsini, Franco Branciaroli
POUR UN OUI OU POUR UN NON
di Nathalie Sarraute
regia, scene e costumi PIER LUIGI PIZZI
in collaborazione con Centro Teatrale Bresciano
Come possono le parole “non dette” o le intonazioni ambigue provocare malintesi e guastare definitivamente l’amicizia di due vecchi amici? La commedia di Nathalie Sarraute, una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento e che ha occupato un posto importante nell’alchimia tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano, mette al centro della scena la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità. Due amici che si ritrovano dopo un non motivato distacco si interrogano sulle ragioni della loro separazione e scoprono che sono stati i silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle “intonazioni” a deformare la loro comunicazione aprendola a significati multipli e variati. La prosa della Sarraute, nella sua complessità, è un banco di prova per due manipolatori della parola quali Franco Branciaroli e Umberto Orsini che si ritrovano sulla scena dopo tanti anni per dare vita con la loro abilità al terribile gioco al massacro che la commedia prevede.
15-16 febbraio 2022
DIANA OR.I.S.
Massimiliano Gallo, Stefania Rocca
IL SILENZIO GRANDE
una commedia di Maurizio De Giovanni
con Stefania Rocca, Antonella Morea, Paola Senatore, Jacopo Sorbini
regista assistente Emanuele Maria Basso scene Gianluca Amodio costumi Mariano Tufano light designer Marco Palmieri suono Paolo Cillerai elaborazioni video Marco Schiavoni musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi
regia ALESSANDRO GASSMANN
Ho poi approfondito la mia conoscenza delle umanità raccontate da De Giovanni, interpretando l’ispettore Lojacono nella fortunatissima serie televisiva, giunta alla seconda stagione, I bastardi di Pizzofalcone. Quando in una pausa a pranzo con Maurizio parlammo de Il silenzio grande vidi l’idea nascere lì in pochi minuti. Ebbi subito la sensazione che, nelle sue mani, un tema importante come quello dei rapporti familiari, del tempo che scorre, del luogo dove le nostre vite scorrono e mutano negli anni, ovvero la casa, avrebbe avuto una evoluzione emozionante e sorprendente. Questo è spettacolo dove le verità che i protagonisti si dicono, a volte si urlano o si sussurrano, possano farvi riconoscere, dove, come sempre accade anche nei momenti più drammatici, possano esplodere risate, divertimento, insomma la vita. Questa storia ha poi al suo interno grandissime sorprese, misteri che solo un grande scrittore di gialli come Maurizio De Giovanni avrebbe saputo maneggiare con questa abilità e che la rendono davvero un piccolo classico contemporaneo. [Alessandro Gassmann]
1 -2 marzo 2022
Cardellino
Silvio Orlando
LA VITA DAVANTI A SÉ
dal romanzo di ROMAIN GARY
direzione musicale Simone Campa
con Simone Campa – chitarra battente e percussioni, Gianni Denitto – clarinetto, Maurizio Pala – fisarmonica, Kaw Sissoko-kora
scene Roberto Crea disegno luci Valerio Peroni costumi Piera Mura assistente alla regia Maria Laura Rondanini
riduzione e regia di SILVIO ORLANDO
Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma.
4 marzo 2022
ASAF AVIDAN
Anagnorisis Tour
Vedere Asaf Avidan dal vivo è un’esperienza di disconnessione sensoriale: più volte paragonato a Janis Joplin e Johnny Cash, Asaf Avidan spazia dal rock al blues al folk con un sound profondo ed ancestrale che stupisce e sorprende ad ogni respiro. A tre anni di distanza dall’ultima pubblicazione, Asaf Avidan è pronto a tornare con Anagnorisis, il nuovo album pubblicato a settembre 2020 (Artist First) ed un tour che lo porterà sui palchi italiani nel 2022.
16-17 marzo 2022
Compagnia Moliere / La Contrada – Teatro Stabile di Trieste
Emilio Solfrizzi
IL MALATO IMMAGINARIO
di Moliere
con Lisa Galantini, Antonella Piccolo, Sergio Basile, Viviana Altieri, Cristiano Dessì, Pietro Casella, Cecilia D’amico e con Rosario Coppolino
costumi Santuzza Calì scenografie Fabiana Di Marco musiche Massimiliano Pace
adattamento e regia GUGLIELMO FERRO
in collaborazione con Teatro Quirino – Vittorio Gassman
Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza. La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.
24 marzo 2022
MATT BIANCO
Gravity
I Matt Bianco si formano nel 1982 per volere degli ex membri del gruppo di modern jazz Blue Rondo a la Turk. Per il loro quindicesimo album, Gravity, il front-man, il cantante e cantautore Mark Reilly, ha reclutato una nuova band con Magnus Lindgren, sax e flauto svedese, e una buona parte del gruppo di Jamie Cullum. Gravity si basa su un suono Jazz organico, registrato come una band live e mixato da Mark.
6-7 aprile 2022
Elledieffe – La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, Fondazione Teatro della
Toscana
Gianfelice Imparato, Carolina Rosi
DITEGLI SEMPRE DI SÌ
di Eduardo De Filippo
con (in ordine di locandina) Carolina Rosi, Gianfelice Imparato, Edoardo Sorgente, Massimo De Matteo, Federica Altamura, Andrea Cioffi, Nicola Di Pinto, Paola Fulciniti, Viola Forestiero, Vincenzo D’Amato, Gianni Cannavacciuolo, Boris De Paola
scene e luci Gianni Carluccio, costumi Francesca Livia Sartori
regia ROBERTO ANDÒ
Ditegli sempre di sì è uno dei primi testi scritti da Eduardo, un’opera vivace, colorata il cui protagonista è un pazzo metodico con la mania della perfezione. In Ditegli sempre di sì la pazzia di Michele Murri è vera, infatti è stato per un anno in manicomio e solo la fiducia di uno psichiatra ottimista gli ha permesso di ritornare alla vita normale. Michele è un pazzo tranquillo, socievole, cortese, all’apparenza l’uomo più normale del mondo, ma in verità la sua follia è più sottile perché consiste essenzialmente nel confondere i suoi desideri con la realtà che lo circonda; eccede in ragionevolezza, prende tutto alla lettera, ignora l’uso della metafora, puntualizza e spinge ogni cosa all’estremo. Tornato a casa dalla sorella Teresa si trova a fare i conti con un mondo assai diverso dagli schemi secondo i quali è stato rieducato in manicomio; tra equivoci e fraintendimenti alla fine ci si chiede: chi è il vero pazzo? E qual è la realtà vera?