L’appello di Sahraa Karimi (presidente di Afghan Film)

La prima sorella cui diamo voce è Sahraa Karimi, 38 anni, regista, prima e unica donna afghana a possedere un dottorato di ricerca in cinema e in regia. E’ tornata in Afghanistan dopo essere nata in Iran e aver studiato in Slovacchia e in Repubblica Ceca. Dopo la presa di Kabul, ha filmato come il personale delle banche sia stato evacuato per evitare che le persone abbiano abbastanza denaro per fuggire dal Paese, ed è già sfuggita ad un attacco talebano, sempre filmandosi. Ecco la sua lettera aperta in difesa della libertà e dell’arte.

A tutte le Comunità del Cinema nel mondo e a chi ama i Film e il Cinema!

Il mio nome è Sahraa Karimi, sono una regista di film e l’attuale direttrice generale di Afghan Film, l’unica società di cinema, di proprietà dello Stato, fondata nel 1968.

Scrivo a voi col cuore spezzato e con la profonda speranza che possiate unirvi a me, nel proteggere il mio bellissimo popolo, specialmente i lavoratori del cinema, dai Talebani. Nelle ultime settimane, i Talebani hanno preso il controllo di tante province. Hanno massacrato la nostra gente, hanno rapito molti bambini, hanno venduto le ragazze come fattrici di figli per i loro uomini, hanno ucciso una donna per il suo abbigliamento, hanno strappato gli occhi a una donna, hanno torturato e ucciso uno dei nostri amati attori, hanno assassinato uno dei nostri poeti storici, hanno ammazzato il capo della cultura e dei media del Governo, hanno assassinato persone affiliate al Governo, impiccano in pubblico alcuni dei nostri uomini, hanno fatto sloggiare centinaia di migliaia di famiglie. Le famiglie sono in dei campi a Kabul dopo essere fuggite da queste province, e sono in condizioni sanitarie precarie. Nei campi ci sono saccheggi e i neonati muoiono perché non hanno latte. E’ una crisi umanitaria, e il mondo ancora tace.

Ci siamo ormai abituati a questo silenzio, ma sappiamo che non è giusto. Sappiamo che questa decisione di abbandonare il nostro popolo è sbagliata, e che questo ritiro frettoloso delle truppe è un tradimento del nostro popolo, e di tutto ciò che abbiamo fatto quando gli Afghani hanno vinto la Guerra Fredda per l’Occidente. Il nostro popolo all’epoca fu dimenticato, portandoci alla legge buia dei Talebani, e ora, dopo vent’anni di immensi progressi per il nostro Paese e specialmente per le generazioni più giovani, tutto potrebbe andare nuovamente perduto in questo abbandono.

Abbiamo bisogno della vostra voce. I media, i governi, e le organizzazioni umanitarie mondiali tacciono per convenienza, come se questo “Accordo di Pace” con i Talebani fosse perfino legittimo. Non è mai stato legittimo. Riconoscerli ha dato loro la fiducia per tornare al potere. I Talebani hanno brutalizzato il nostro popolo per l’intera durata delle trattative. Tutto ciò per cui ho lavorato così duro per fare cinema nel mio Paese è a rischio di fallimento. Se i Talebani prendono piede, bandiranno l’arte. Io e gli altri registi potremmo essere i prossimi ad essere colpiti. Sbraneranno i diritti delle donne, saremo spinte nel buio delle nostre case e delle nostre voci, la nostra espressione sarà soffocata nel silenzio. Quando i Talebani erano al potere, il numero delle ragazze a scuola era zero. Da allora ci sono più di 9 milioni di ragazze Afghane a scuola. Questo è incredibile a Herat, la terza città per grandezza, che è appena caduta sotto i Talebani, e le cui università erano frequentate per quasi il 50% da donne. Queste sono le conquiste incredibili che il mondo difficilmente conosce. Soltanto in queste poche settimane, i Talebani hanno distrutto molte scuole, e 2 milioni di ragazze sono forzate a non tornare a scuola.

Non capisco questo mondo. Non capisco questo silenzio. Resterò e lotterò per il mio Paese, ma non posso farlo da sola. Ho bisogno di alleati come voi. Per favore, aiutateci a far sì che il mondo si curi di ciò che ci sta succedendo. Per favore, aiutateci a informare i media più importanti del vostro Paese di cosa stiamo passando qui in Afghanistan. Siate le nostre voci fuori dall’Afghanistan. Se i Talebani si prendono Kabul, potremmo non aver accesso a Internet, se non proprio ad alcun mezzo di comunicazione. Per favore, impegnatevi con i vostri registi e artisti a supportarci e ad essere la nostra voce.

Questa non è una guerra civile, è una guerra per delega, una guerra imposta ed è il risultato del trattato USA con i Talebani. Condividete quanto più possibile con i vostri media e scrivete sui vostri social media.

Il mondo non deve voltarci le spalle. Abbiamo bisogno del vostro supporto e della vostra voce da parte delle donne, dei bambini, degli artisti e dei registi Afghani. Questo supporto sarebbe l’aiuto più grande di cui abbiamo bisogno, adesso.

Per favore fate sì che questo mondo non abbandoni l’Afghanistan. Per favore aiutateci prima che i Talebani si prendano Kabul. Abbiamo così poco tempo, forse giorni. Grazie molte. Apprezzo così caramente il vostro cuore puro.

Saluti,

Sahraa Karimi

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