“20 anni – Cronache di inizio millennio dal G8 di Genova”: Alessio di Modica allo Spazio 13 di Bari per ‘Il peso della Farfalla’

Domani, venerdì 16 luglio, ore 21.00, presso lo Spazio 13 a Bari (Via Col. de Cristoforis n.8), Alessio di Modica, teatrante, clown , cuntastorie o come ama definirsi cuntautore, porterà il suo monologo 20 ANNI – Cronache di inizio millennio dal G8 di Genova con le musiche originali di Massimo Zamboni e le elaborazioni sonore di Maurizio Cianchino, un appuntamento che chiude il secondo capitolo del festival Il Peso della Farfalla. (Ticket 5 euro, posti limitati con obbligo di prenotazione alla mail punticospicui@gmail.com)

Questa sezione del festival, ideato e diretto da Clarissa Veronico, è un viaggio nel rapporto con i luoghi, una riflessione su come essi siano imbevuti delle vite che li attraversano e allo stesso tempo ne siano specchio. Un capitolo che si chiude sul racconto di una delle ferite più significative vissute in questi ultimi vent’anni: il G8 di Genova. L’omicidio di Carlo Giuliani, l’assalto alla scuola Diaz e i disordini e le violenze che hanno fatto di quel luglio 2001 a Genova “la più grande sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale” secondo Amnesty International.

Qualcosa di significativo accadde in quei giorni: una marea di persone di diversa età, provenienza e storie invase le strade del capoluogo ligure. Erano gli anni dei Social Forum, di quello che venne definito il popolo di Seattle, gente che sentiva profondamente di essere cittadina del mondo e che credeva alla libertà come un diritto di nascita e non di nazionalità. In quel luglio una generazione si scontrò contro il muro di una nuova repressione ma i media riportarono i fatti in modo differente.  Così racconta Alessio di Modica la nascita di questo progetto: “I fantasmi del passato tornarono e il dolore non andò più via. Nel 2002 sentimmo la necessità di raccontare ad altri quello che avevamo vissuto a Genova, dentro di noi e fuori. Adesso dopo 20 anni sentiamo la necessità di prendere in mano quello spettacolo, in particolare di come furono trattati i manifestanti, ma non solo. Oggi raccontiamo quei giorni con una ballata metropolitana, utilizzando un linguaggio urbano che attinge all’antica arte del cunto, mischiando antico e contemporaneo, cercando una lingua universale che parli col suono più che col significato. E’ un racconto personale eppure collettivo allo stesso momento. E’ il punto di vista del cielo che guarda la folla colorata, i suoni, le danze, i canti, le speranze del mondo che si incontrano in un unico cammino. Poi di colpo, come in una brutta fiaba, tutto sale verso l’alto come il fumo nero dei lacrimogeni, le urla di paura, gli schizzi di sangue, la rabbia che spacca il petto, le fughe per le scalinate … e dopo ore ecco il fischio del treno che riparte per andar via lasciando un pezzo di ognuno lì tra quelle strade, sotto quel cielo. Il treno come il tempo non si volge indietro, è un respiro affannato, è una voglia mai doma di libertà che attraversa tutti questi anni per chiedersi ancora il senso di questo viaggio, quello passato e quello da fare ancora. Intanto ecco una stazione, quella dei 20 anni in cui fermarsi per far salire altri passeggeri e proseguire ancora una volta insieme per continuare il viaggio verso la próxima estación: otro mundo es posible”.

Il peso della farfalla, festival sostenuto da Ministero per i Beni e le attività Culturali, Regione Puglia, Comune di Bari, Radiomadonnellenberg – progetto Urbis PON Metro 2014-2020 proseguirà con il terzo e ultimo capitolo intitolato Sulle molteplici soglie della vita all’interno del quale, tra settembre e ottobre, saranno in programma spettacoli interpretati da alcuni dei migliori attori e autori del teatro contemporaneo: Lasciate le mie ali al loro posto, omaggio a Garcia Lorca di e con Roberto Latini, In canto e in veglia di e con Elena Bucci, A colpi d’ascia da Thomas Bernhard con Marco Sgrosso, Die Panne da Frederic Durematt con Valentina Bischi e infine un radiodramma a puntate tratto da I mendicanti Nobili di Hagop Baronian interpretato dagli attori del teatro delle Bambole e dedicato alla letteratura armena.

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