“Attraversamenti”: parte la Stagione autunnale 2020 dell’Agìmus di Mola di Bari

Percorrere la musica da un capo all’altro del mondo, passando tra i generi e gli stili, nel segno della tradizione e della contaminazione, mentre c’è da superare lo scoglio dell’emergenza sanitaria.
Per questo la Stagione autunnale dell’Agìmus di Mola di Bari, in programma dal 10 ottobre al 12 dicembre 2020 tra il Castello Angioino e il Teatro van Westerhout (dov’è previsto sempre il doppio turno), sarà ricca di «Attraversamenti», come recita il titolo della sezione.
Attraversamenti che in alcuni casi saranno obliqui, in altri verticali, in altri ancora orizzontali, tra musica strumentale e vocale, racconto e divulgazione.
L’Associazione Giovanni Padovano Iniziative Musicali diretta da Piero Rotolo continua a mantenere un taglio trasversale, aperto, a tratti colloquiale, sempre attento alla comunicatività, all’equilibrio, alla filosofia «slow». Perché è un «taglio» che non spezza, anzi, mantiene saldo quel dialogo tra palco e spettatore costruito «attraverso» 700 (e oltre) concerti, con lo sguardo vigile sui nuovi talenti, da un lato, e il pubblico del futuro, dall’altro. Un pubblico così difficile da costruire oggi, sopraffatti come siamo dalla velocità con cui le arti vengono consumate e da una bulimia del trascurabile che rischia di soffocare le nostre emozioni.

Una stagione di «Attraversamenti», dunque, non solo da un concerto all’altro, ma all’interno stesso di ogni singolo appuntamento.
Si spazia, infatti, dal melodramma all’operetta alle canzoni napoletane e spagnole per il concerto inaugurale con il soprano Lucia Conte e il basso Eugenio Leggiadri Gallani (10 ottobre, Castello Angioino).
E si oltrepassano i secoli, dal Settecento ai giorni nostri, nel successivo doppio recital dedicato ai giovani talenti pugliesi Samuele Giovanni Valenzano, che a soli sedici anni è già una grande promessa del pianoforte, e ai quattro chitarristi Miriam Lorusso, Francesca Vasta, Luigi Scarpa e Angelo Satalino, di scena con il progetto «Kaleidoscopic», titolo perfetto per il senso di questa stagione (18 ottobre, Castello Angioino).
Le musiche del tedesco Carl Reinecke, romantico poco frequentato nelle sale da concerto, si sposano, poi, con i temi per il grande schermo di Nyman, Goldsmith, Rota e Morricone nella proposta del Trio Calliope (24 ottobre, Castello Angioino), mentre sono impegnati ad esplorare vecchi e nuovi territori del repertorio per chitarra e pianoforte Lapo Vannucci e Luca Torrigiani in «Recuerdos de España» (7 novembre, Castello Angioino).
Ci sarà anche la versatile cantante Petra Magoni, un’ugola straordinaria, un’artista abituata alle dogane musicali con il progetto Musica Nuda, mentre stavolta, per il primo dei tre eventi speciali della stagione intitolato «Canzoni in bianco e nero», esplora i rapporti tra Germania e Stati Uniti a cavallo degli anni Quaranta, tra Kurt Weill e Cole Porter, in coppia con il pianista Andrea Dindo (15 novembre, Teatro van Westerhout).
E, a proposito di attraversamenti, bisogna immaginare quanti chilometri separano Louis Moreau Gottschalk, l’americano che nell’Ottocento gettò le basi per il piano jazz, dal russo Cui e dall’armeno Chačaturjan, per entrare nel mood del concerto «Di danza in danza» dell’ArmoniEnsemble Piano Trio (21 novembre, Castello Angioino).
Diversi gli incroci nei quali si sono imbattuti gli Italian Harmonists, formazione vocale nata all’interno del Coro del Teatro alla Scala di Milano, che con il canto armonizzato rilegge in modo originale il repertorio lirico-sinfonico; saranno i protagonisti del secondo dei tre eventi speciali del cartellone (29 novembre, Teatro van Westerhout).
L’ultimo evento coinciderà con il gran finale. Tra l’altro, chiudere con musiche da film nell’anno del centenario di Sordi e Fellini è sembrato quasi un dovere. Ai compositori di colonne sonore, per lungo tempo bistrattati e relegati in zone più oscure della scena musicale che conta, si deve tantissimo. E soprattutto oggi deve molto chi può permettersi senza timori di «attraversare» i generi e gli stili, come fanno i musicisti del Quintetto d’archi dei Filarmonici dell’Opera Italiana (12 dicembre, Teatro van Westerhout).
Info 368.568412.

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