Teatro, arte contemporanea, letteratura e, come sempre, tutte le musiche possibili: è finalmente partita la XXXV edizione del Time Zones

Per la gioia dei suoi tantissimi discepoli, Time Zones, la rassegna delle musiche possibili, fiore all’occhiello della vita culturale barese, anche quest’anno, nonostante le difficoltà dovute al Covid19, ha messo insieme un programma di tutto rispetto, capace, come sempre, di spaziare in ogni direzione, ripensando a tutte le arti, ed alla musica in particolare, come “importanti fabbriche di emozioni ed, al contempo, indispensabili strumenti di emancipazione delle nostre comunità. Proprio sulla scorta di queste riflessioni, Time Zones 2020 – ha spiegato Gianluigi Trevisi, imprescindibile deus ex machina del Festival – si propone, oltre le musiche possibili, come un contenitore multi codice dove troveranno spazio, oltre ai suoni provenienti da generi e stili differenti: teatro, arte contemporanea, documentari, letteratura, un convegno sulla scuola.”

Partita il 17 ed il 18 settembre con Underzones, la sezione del festival che abitualmente pesca nel mondo della ricerca musicale più nascosta, che si concluderà il 25 settembre al Palazzo De Mari di Acquaviva con le monografie di due dei più intelligenti e creativi solisti del nostro territorio: la eclettica e virtuosa chitarrista Simona Armenise ed il pianista sans frontieres Livio Minafra, la XXXV edizione di TZ avrà anche uno spazio di grande rilievo per l’arte contemporanea: una live installation art il 26 settembre quando, nel Chiostro di Santa Chiara nel complesso di S. Francesco della Scarpa nel Borgo antico di Bari, su un’opera dell’artista Francesco Arena, il violinista Davide Viterbo eseguirà le musiche composte per ANELLO, l’opera di Arena collocata a fine giugno nel parco Archeologico del Colosseo.

Sarà il Teatro Kismet –Teatri di Bari ad ospitare le sette giornate centrali di TZ 2020 , suggellando una collaborazione che verrà sublimata il 31 ottobre con la presentazione della coproduzione, con la regia e la voce di Teresa Ludovico, dedicata al Dio delle Piccole Cose della scrittrice indiana Arundhati Roy, per cui si è allestito il TZ Ensemble che raccoglierà, tra gli altri, la violoncellista Nicoletta D’Auria, il sitarista Jari Palmieri, il tablista indiano Sanjay Banik, il percussionista Domenico Monaco, l’elettronico Francesco Novach ed il visualist Pit Campanella.
Prima di questa particolare produzione, ben dodici anteprime in esclusiva per il Festival.
Si inizia il 2 ottobre con “il pianista dell’arte” Remo Anzovino ed i suoi lavori composti per le monografie di Sky Arte dedicate a Monet, Picasso e Van Gogh e, nella stessa sera, il piano e la voce di Roberto Cherillo, già compagno d’avventura di Kekko Fornarelli.
Il 3 ottobre si rinnova l’esperimento di Francesco d’Orazio e Francesco Abbrescia per trovare una via nuova al violino, e, a seguire, il piano rivolto al Mediterraneo del compositore Massimo Carrieri.
Il 9 ottobre sarà la volta della delicata e suadente pianista tedesca Lisa Morgenstern e, nella stessa serata, del giovane e raffinato violoncellista viennese Lukas Lauermann alle prese con un set modern classical intriso di elettronica.
Il 10 ottobre spazio all’elettronica d’alta scuola, con Caterina Barbieri sull’onda del successo del suo ultimo lavoro tra i 10 dischi più belli del 2019 e, quindi, con il chitarrista Hassan K.
Il fulcro di TZ 2020 è tra il 16 ed il 17 ottobre.
Si va dal progetto Folklore elettronico di Marco Malasomma e Jime Ghirlandi e, nella stessa sera, il set di B.Fleiscmann (Morr Music) e la sua band il 16 ottobre, a quello che è sicuramente l’appuntamento centrale di tutta la manifestazione, vale dire il progetto Popol Vuh Beyond –Requiem for Florian, l’attesissimo omaggio del Festival al compositore Florian Fricke, scomparso nel 2010, fondatore della band antesignana dell’elettronica tedesca e nota ai più per le colonne sonore dei film più famosi di Werner Herzog, una sorta di reunion, che vede coinvolti Frank Fiedler e Guido Hyeronimus, che condivisero all’epoca il progetto, affiancati oggi dalla cantante Biljana Pais, che arriverà a Bari in esclusiva europea, perché proprio all’interno del festival Time Zones si consumò, ormai parecchi anni fa, una delle ultime apparizioni dei Popol Vuh, un visionario concerto/installazione nel centro storico di Molfetta dal quale ,fra l’altro, scaturì la loro ultima incisione “ Messa di Orfeo”; a seguire, ancora tedeschi con il duo elettronico Josinho per chiudere il capitolo prussiano.

In collaborazione con la Compagnia teatrale Diaghilev, si darà poi vita a Literature, la sezione dove si incontrano musica e letteratura; le voci di Paolo Panaro, Altea Chionna, Alessandro Epifani e Francesco Lamacchia, dal 3 al 12 ottobre in Vallisa incroceranno la musica di Luigi e Mattia Morleo sul geniale testo di Oliver Sacks “Musicofilia.

Incontri nelle scuole, master class con alcuni degli ospiti e, il 13 ottobre ad Acquaviva in memoria di Francisco Ferrer, un convegno su la Nueva Escuela.

PROGRAMMA UFFICIALE
https://www.timezones.it/

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