Il Teatro Kismet riapre i battenti con la nuova sala da 400 posti

Due spettacoli nel week-end per l’inaugurazione del rinnovato Teatro Kismet – il contenitore culturale, sito in Bari alla Strada San Giorgio Martire, gestito dal Consorzio Tric – Teatri di Bari (Teatri di Rilevante interesse culturale), con la nuova sala con capienza raddoppiata, pronta ad ospitare fino a 400 spettatori, progetto che si inserisce nell’opera di ampliamento – non solo di spazi, ma anche di interessi – perpetuato dal collettivo barese, iniziata con i precedenti lavori di rinnovo del foyer, che ad oggi può accogliere fino a 150 persone e ospita anche un american bar, e di installazione degli studi di Radio RKO.

L’inaugurazione è in programma oggi, 8 febbraio 2020, e continuerà domani, 9 febbraio 2020, con due grandi spettacoli inseriti nel cartellone della Stagione di prosa 2019/2020, curato da Teresa Ludovico.

Un’utopia fisica e politica, vissuta attraverso gli occhi dei cittadini ateniesi Pisetero ed Evelpide, è al centro, sabato 8 febbraio alle ore 21.00, di Uccelli di Aristofane, l’adattamento teatrale firmato da Emilio Russo dell’immortale opera del commediografo greco, mentre domenica 9 febbraio alle ore 18, sarà la volta de L’uomo che cammina nudo, una produzione Gitiesse Artisti Riuniti incentrata sulla storia di Pino Pascali, compianto artista pugliese che ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo con le sue opere.

Uccelli di Aristofane
Tieffe Teatro Milano
Adattamento e regia Emilio Russo
con Camilla Barbarito, Giuditta Costantini, Nicolas Errico, Ludovico Fededegni, Claudio Pellegrini, Claudio Pellerito, Giulia Perosa, Maria Vittoria Scarlattei, Chiara Serangeli
assistente alla regia Claudia Donadoni scene Lucia Rho costumi Pamela Aicardi luci Mario Loprevite
interventi di teatro d’ombra della Compagnia Controluce
“Aristofane nella Grecia del 414 A.C., mentre il suo mondo si sgretola tra guerre e scontri ideologici e generazionali, riesce a fermare il tempo, a cercare una via di fuga nell’immaginario, a disegnare un impossibile mondo possibile. Uomini e Dei accumunati da corruzione e avidità, saranno da ora in poi divisi da Nubicuculia, la città costruita sulle nuvole, e dal sogno di libertà e partecipazione degli uccelli suoi abitanti, che decideranno per una vita senza leggi e senza denaro. Sarà proprio in questo ‘spazio’, quello della voglia di cambiamento, quello della rivoluzione possibile, quello delle pulsioni adrenaliniche, che proveremo a raccontare il capolavoro del più grande poeta comico della commedia classica. Un racconto senza tempo, attualizzato nel linguaggio, tra Cervantes, George Orwell e Alfred Jarry, ma anche Totò, eppure con estrema fedeltà alle dinamiche e agli intrecci dei personaggi originari. In scena una compagnia di giovani interpreti tra parole e musica in uno spettacolo che restituisce la forza comica e le emozioni della straordinaria e controversa opera del grande poeta ateniese. Per il racconto/viaggio dei due ‘profughi’ alla ricerca della città e della vita ideale utilizzeremo diversi linguaggi, dal teatro d’ombre, al canto, al movimento all’interno di una scenografia che richiama gli spalti di un teatro antico, specchio della platea reale in un gioco ad incastro tra il tempo e lo spazio”. Emilio Russo

L’uomo che cammina nudo
adattamento teatrale Clarita Di Giovanni – Francesco Suriano
regia Clarita Di Giovanni – Francesco Suriano
interprete di Pino Pascali Mauro Racanati
musiche e suoni Stefano Gramitto Ricci
oggetti di scena Maria Teresa Padula
costumi Luigi Bonanno
video Clarita Di Giovanni
adattamento tratto dai testi
“Pino Pascali, l’uomo che cammina nudo” di Anna D’Elia, edizioni Peccolo, Livorno, 2018
e da: “Pino Pascali e Carla Lonzi. Discorsi” pubblicato per la rivista Marcatrè, 1967
È il 30 agosto 1968. Il corpo di Pino Pascali giace in coma al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni a Roma. Un’ora prima il giovane artista ha subito un terribile incidente sulla sua moto. Artista eclettico, esplosivo, pittore, scultore, performer, ormai conclamato, esposto nei musei e nelle gallerie più importanti nel mondo, Pascali si era trasferito a Roma dodici anni prima, da Bari, passando per Napoli, con il sogno dell’arte in testa. Gli incontri, e a distanza le voci che affiorano, innescano il flusso di memoria conscia e inconscia con cui Pino si confronta nell’ultima settimana di vita. È lo stesso Pascali a narrare e percorrere in 8 “quadri”, senza seguire una cronologia. I quadri compongono l’esperienza dell’artista come un puzzle le cui tessere sparse, collocandosi, conducono alla visione intera e al senso della sua esistenza breve e folgorante, contenuta già tutta nella formazione adolescenziale e consumata come per tutti i grandi artisti scomparsi in giovinezza con il fervore di chi non ha tempo da perdere e deve lasciare un segno, indelebile e significante.

Il botteghino del Kismet – Teatri di Bari è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 16.30 alle ore 18.
Per info: mail a botteghino@teatrokismet.it, telefono 080 5797667 – 335 8052211.
Il programma completo della Stagione di prosa 2019/2020 è disponibile sul sito www.teatridibari.it

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