“Duet – doppia vita”: l’album testimonianza di uno straordinario connubio di talento e amicizia tra Emilia Zamuner e Massimo Moriconi

Emilia Zamuner e Massimo Moriconi: lei, “l’Ella Fitzgerald” partenopea dalla voce cristallina e dallo scat luminoso e sbalorditivo, lui il contrabbassista/bassista dal tocco fascinoso della delicatezza di una piuma con cui fa vibrare magicamente le corde dello strumento e quelle dell’anima di chi ascolta, costituiscono un duo unico, originale speciale, esplosivo.

Dopo l’incontro avvenuto durante il premio Urbani ed. 2016, ottenuto brillantemente dalla Zamuner, tra i due è nato un sodalizio vincente, complice, una fusione di talenti sconfinati che, unendosi come due pezzi di un puzzle, dà luogo a performance musicali da manuale con suggestive sonorità inusuali e stuzzicanti e dove non manca quel pizzico di ironia che non guasta.

E il momento tanto atteso è arrivato! L’affiatato interplay della Zamuner, voce, e di Moriconi, basso elettrico, contrabbasso e arrangiamenti, si è materializzato nel prezioso album “Duet Doppia Vita” (Abeat for Jazz) che fin dal primo ascolto ti spinge al riascolto continuo per non perdere neanche una sfumatura.

Esplicito è l’enunciato di presentazione del libricino della cover del CD, corredato tra l’altro di artistiche fotografie di Andrea Rotili, design di Marina Barbensi e interessanti note scritte dai due artisti, Mina e Mario Caccia “… Noi due abbiamo entrambi una “doppia vita”: ci piacciono sia le canzoni che gli standard, il complicato ed il semplice. Questo CD è una foto nitida di queste nostre doppie anime. “Senza mai prendersi troppo sul serio”…

Sono dodici tracce, due a firma di Moriconi e dieci riletture di noti brani, che grazie al pregio degli arrangiamenti e delle interpretazioni, nella loro varietà, dal jazz al pop e alla canzone d’autore, sono accomunati dal fil rouge dell’atmosfera vellutata, raffinata, intrigante e avvolgente che trasporta chi ascolta in una dimensione onirica e sospende il tempo.

L’album si apre con una superba esecuzione di Summertime; la canzone, grazie al connubio sfavillante, acquista una connotazione peculiare emozionante e fa “naufragare dolcemente” nel mare del jazz. La piacevole sensazione prosegue con Caravan, il celeberrimo brano di Duke Ellington, che nella sua esecuzione, in cui non manca una sorpresa finale divertente, seduce con ammalianti sonorità orientaleggianti ricamate con bei giochi di voce.

Suggestiva l’interpretazione di Così, meravigliosa canzone a firma di Moriconi, in cui l’affiatamento dei due, legati anche da profonda amicizia e stima, nell’intreccio di voce e corde dà luogo a momenti di bellezza pura.

L’atmosfera cambia con Donna di Gorni Kramer che si apre con uno scat vivace che dà l’imprinting allo stile accattivante dell’esecuzione.
La voce e le corde flirtano in una spumeggiante versione jazz della celeberrima La gatta di Gino Paoli.

E poi la voce della Zamuner va al di là dello scat e si trasforma in più di uno strumento per introdurre My funny Valentine eseguita nella migliore tradizione jazz nordamericano.  Ancora una intro particolare con giochi virtuosi di voce per Senza fine, dove le improvvisazioni consentono ai due di esprimere liberamente la loro arte.
In un incontro di poesia e melodia si presenta Nuvole, la canzone di Moriconi dai colori freschi e ben miscelati. Classica ed elegante è l’interpretazione di Besame mucho con  fraseggi del contrabbasso che nel loro ricamo sulle corde a tratti trasformano piacevolmente in jazz alcune note di Owner of a lonely heart degli Yes.

Per non parlare di Nearness of you, la canzone meravigliosa che ha consentito alla Zamuner di aggiudicarsi il premio sopracitato, che con delicatezza e padronanza apre le porte del cuore di chi l’ascolta. Spiritosa e briosa e in uno stile blues è Tintarella di luna il celeberrimo successo reso famoso da Mina; sublime è l’improvvisazione del contrabbasso che sfocia in una staffetta di suoni con uno scat meraviglioso per poi ricongiungersi con la melodia familiarmente nota. L’affiatamento del duo si rivela con l’ironia nella interpretazione molto particolare di Vengo anch’io, il brano che conclude la meravigliosa sequenza musicale: i due “giocano” quasi a rimpiattino in un rincorrersi e scambiarsi battute in cui anche il contrabbasso sembra parlare.

Duet Doppia Vita” è, dunque, indubbiamente un lavoro di gran pregio per chi ama la buona musica e vuole lasciarsi andare nel flusso della corrente musicale che i due artisti, con la loro personalità e bellezza, sprigionano.

Daniela Vellani

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