Prosegue a Gravina in Puglia il ‘Festival Giovanile della Lirica’ con il capolavoro operistico di Gioachino Rossini “La cenerentola”

Martedì 29 luglioalle 21,nei suggestivi spazi del Castello Svevo di Gravina in Puglia, prosegue la quarta edizione del Festival Giovanile della Lirica, evento inserito all’interno del progetto REMM (Residenze Musicali Murgiane). L’appuntamento è con l’opera «La cenerentola» di Gioachino Rossini, con la regia di Anna Aiello (con la collaborazione di Maria Grazia Zingariello come aiuto regista) e l’Orchestra Sinfonica 131 della Basilicata diretta da Giovanni Pellegrini.

Nel cast giovani voci del panorama lirico internazionale: Greta Carlino nel ruolo di Angelina, Manuel Caputo sarà il Principe Don Ramiro, Gianandrea Navacchia vestirà i panni di Dandini, Antoine Bernheim interpreterà Don Magnifico, Adriana Sansonne Anastasia Abriutina daranno vita alle sorellastre Clorinda e Tisbe, Francesco Cascione sarà l’illuminato Alidoro. La serata sarà arricchita da una introduzione musicologica a cura di Emanuela Casciabanco, che guiderà il pubblico alla scoperta del linguaggio teatrale e musicale di questa opera rossiniana, offrendo preziosi spunti per una fruizione più consapevole e partecipata.


Biglietto a 10 euro, infotel: 349.565.78.80, orchestradipugliaebasilicata.it.

Composta in poche settimane e rappresentata per la prima volta nel 1817 al Teatro Valle di Roma, «La cenerentola» si distingue per originalità e profondità: niente magia o scarpette di cristallo, ma una favola laica dove la bontà, l’intelligenza e il merito trionfano sulle convenzioni. Il libretto di Jacopo Ferretti, acuto e ironico, si fonde perfettamente con la partitura vivace e raffinata di Rossini, ricca di arie virtuosistiche, duetti appassionati e concertati teatrali di straordinaria efficacia.


Ambientata in un imprecisato regno immaginario, l’opera racconta l’evoluzione della giovane Angelina, umiliata dal patrigno Don Magnifico e dalle sorellastre, ma destinata, grazie alla propria bontà e saggezza, a conquistare l’amore del principe Ramiro. Travestimenti, scambi di persona e colpi di scena conducono al lieto fine, in cui Angelina perdona i torti subiti e conquista la sua nuova vita con grazia e generosità.

Tra le pagine più celebri spicca l’aria di Angelina «Nacqui all’affanno e al pianto», il suo riscatto finale: una delle più ardue e acrobatiche del repertorio mezzosopranile, simbolo della trasformazione emotiva della protagonista. Indimenticabile anche «Questo è un nodo avviluppato», straordinario sestetto dell’atto secondo che racchiude tutto lo spirito comico e virtuosistico dell’opera. Merita una citazione anche l’aria del principe «Sì, ritrovarla io giuro», cavallo di battaglia per tenori dal fraseggio elegante e luminoso, e la spassosa «Come un’ape ne’ giorni d’aprile» di Dandini, vero gioiello di ironia e teatralità.

Con il suo intreccio vivace e profondo, «La Cenerentola» resta una delle opere buffe più amate di Rossini, capace di incantare ogni generazione grazie a un messaggio universale: la vera nobiltà è nel cuore.

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