
Venerdì 25 luglio, alle 21, al Teatro Prisma di Bari (via Dante Alighieri 243) prosegue la prima edizione di «Extra – No Ordinary Summer», la rassegna multidisciplinare di teatro, danza e musica organizzata dalla cooperativa Al.i.c.e., con la direzione artistica di Tita Tummillo, e sostenuta nell’ambito dell’avviso pubblico «Le due Bari 2025», promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Bari. Tutti gli eventi sono gratuiti, ci si può prenotare anche su eventbrite.it.
L’appuntamento è con l’anteprima nazionale di «POV», nuovo spettacolo della Compagnia Licia Lanera, di e con Alberto Conversano, il performer in scena che ha curato ideazione, regia e drammaturgia (costumi di Paolo Sperti). Un viaggio notturno e sensoriale tra euforia e solitudine, scandito da musica elettronica e luci stroboscopiche, per raccontare il desiderio di essere visti e la paura di scomparire.
La musica spinge forte sempre più forte, i corpi si muovono, le luci accecano. È una festa. Tre personaggi attraversano la notte, persi tra euforia e solitudine, tra il desiderio di essere visti e la paura di scomparire. Un viaggio tra luci stroboscopiche e zone d’ombra, un’esperienza sensoriale che scava sotto la superficie della celebrazione:
POV è un’indagine sul confine tra realtà e rappresentazione, tra il bisogno di appartenenza e la paura del vuoto. Una drammaturgia fluida, frammentata come i pensieri in una notte senza fine, che alterna momenti di grande energia a pause sospese, in cui il tempo sembra dilatarsi. La musica e le luci non sono solo elementi scenografici, ma veri e propri personaggi: il battito elettronico scandisce le emozioni.
Lo spettacolo si muove tra realismo e astrazione. La scena è uno spazio mutante: apparentemente è una camera da letto che poi si trasforma in un club e poi ancora in un rave, dove il tempo sembra ripetersi come in un loop. La recitazione oscilla tra momenti di forte intensità emotiva e frammenti di quotidianità, mentre la musica elettronica crea un flusso continuo, quasi ipnotico. Le luci si ispirano all’estetica dei neon e degli schermi digitali, con colori saturi e ombre nette, per evocare la percezione alterata di una notte senza fine.