
La settima edizione della rassegna «Cinema Muto & Live Music» curata a Rutigliano da Franco Larizza e quest’anno realizzata in collaborazione tra l’amministrazione comunale e l’associazione Agìmus, continua nel confronto tra capolavori dimenticati del cinema italiano d’inizio Novecento a raffinati progetti di musica dal vivo. E venerdì 11 luglio, alle ore 21, nel chiostro di Palazzo San Domenico, propone l’abbinamento tra il film «Frate Sole» del 1918 sulla vita di San Francesco d’Assisi e le musiche della Skanderband formata da Meli Hajderaj (voce), Bastri Skenderi (voce e tastiere), Fatbardh Capi (clarinetto), Michele Lobaccaro (basso e chitarra) e Mario Grassi (batteria e percussioni).
Il film, suddiviso in quattro episodi, fu per certi versi epocale, perché cambiò la percezione cinematografica rispetto alla futura interazione tra immagini e musica. Un’impresa che lo scrittore, sceneggiatore e cineasta pistoiese Mario Corsi accettò di realizzare appena tornato dal fronte della Grande Guerra, su espressa sollecitazione del critico musicale Eugenio Sacerdoti e del commediografo Ugo Falena.
La proiezione di «Frate Sole» viene accompagnata dalle musiche eseguite dal vivo dalla Skanderband, nome dell’orchestra-laboratorio musicale multiculturale ideata da Michele Lobaccaro dei Radiodervish, che vede musicisti albanesi, arbëreshë e italiani riuniti in un viaggio ideale capace di unire Oriente e Occidente facendo interagire le tradizioni musicali delle due sponde dell’Adriatico, italiana ed albanese. Dunque, un viaggio non solo nello spazio geografico, ma anche nel tempo, tenendo conto che alcuni brani sono conservati gelosamente da cinque secoli nella memoria storica delle antiche comunità arbëreshë stabilitesi nel sud Italia. Infatti, l’antica migrazione albanese del XV secolo, guidata dal grande eroe Skanderbeg, ha dato luogo alla nascita delle comunità arbëreshë e a una tradizione linguistica, religiosa e musicale ancora viva. Quella degli arbëreshë è una storia di integrazione e convivenza che prosegue, curiosamente, con la recente migrazione albanese. In particolare, quella che, a partire dal 1991, ha generato nuove forme di incroci culturali grazie all’incontro tra musicisti albanesi e artisti italiani, in particolare pugliesi.
L’ingresso allo spettacolo è gratuito. Info 347.8146444 – 393.9935266.