
Considerato da molti come «il regalo d’addio di David Bowie al mondo», Lazarus è una straordinaria e inusuale opera di “teatro musicale” che l’artista ha scritto poco prima della sua morte, insieme al drammaturgo irlandese Enda Walsh. Nonostante la malattia che lo stava logorando, Bowie ha messo tutta la sua energia creativa in questo ultimo dono, che, insieme all’album Blackstar—pubblicato appena due giorni prima della sua scomparsa—diventa il suo testamento artistico, un’eredità indelebile.
Ad otto anni dal debutto a New York, Lazarus è arrivato per la prima volta in Italia nel marzo del 2023, sotto la regia di Valter Malosti, direttore di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. Malosti ha adattato la versione italiana del testo, avvalendosi della collaborazione di Enda Walsh, con cui aveva già lavorato in precedenza.
La produzione, realizzata in coproduzione con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura e in collaborazione con Balletto Civile, ha visto il debutto al Teatro Bonci di Cesena il 5 aprile, e ora approda al Teatro Arena del Sole di Bologna dall’8 all’11 maggio. La tournée proseguirà a Modena (Teatro Storchi, dal 15 al 18 maggio), Milano e si concluderà al Teatro Argentina di Roma.
Il protagonista Newton è interpretato da Manuel Agnelli, una delle figure più significative della musica italiana: il cantautore e storico frontman degli Afterhours, che ha vinto numerosi premi, tra cui il David di Donatello e il Nastro d’Argento nel 2022 per la colonna sonora di Diabolik e il Premio Amnesty International nel 2023 per Severodoneskt. Al suo fianco, Casadilego, la cantautrice e polistrumentista che ha trionfato nella XIV edizione di X-Factor Italia, ha duettato con Ed Sheeran ed è stata protagonista del film My Soul Summer.
Il cast, composto da 11 performer, vede tra gli altri Dario Battaglia, Camilla Nigro, Maurizio Camilli/Mauro Bernardi, Andrea De Luca, Noemi Grasso, Maria Lombardo, Giulia Mazzarino, Isacco Venturini e Carla Vukmirovic, accompagnati da una band di 8 musicisti d’eccezione: Laura Agnusdei (sassofoni), Jacopo Battaglia (batteria), Francesco Bucci (tromboni), Andrea Cauduro (tastiere addizionali), Davide Fasulo (piano e tastiere), Stefano Pilia (chitarra), Giacomo Rossetti (basso) e Paolo Spaccamonti (chitarra).
Le orchestrazioni originali sono di Henry Hey, con il progetto sonoro di GUP Alcaro, storico collaboratore di Malosti e vincitore del Premio Ubu nel 2023. Le luci sono di Cesare Accetta, le scene di Nicolas Bovey, le installazioni video di Luca Brinchi e Daniele Spanò, le coreografie di Michela Lucenti, la cura del movimento è di Marco Angelilli, e la direzione dei cori e delle pratiche vocali è affidata a Bruno De Franceschi.
L’opera
La prima rappresentazione di Lazarus è avvenuta il 7 dicembre 2015 al New York Theatre Workshop di Manhattan, ed è stata l’ultima apparizione pubblica di David Bowie, che sarebbe scomparso poco dopo, il 10 gennaio 2016.
A più di 50 anni dal romanzo originale The Man Who Fell to Earth di Walter Tevis (lo stesso autore di La regina degli scacchi, la serie che ha appassionato il mondo), e quasi 50 dal film omonimo di Nicholas Roeg, in cui Bowie ha dato una delle sue performance migliori, l’artista britannico ha scelto di riprendere la storia del migrante spaziale Newton, bloccato sulla Terra.
Nella versione di Lazarus, Newton è ancora un alieno prigioniero del nostro pianeta, sempre più isolato, schiacciato dalla depressione e dalla dipendenza dal gin. In questo stato di agonia, riceve segnali dal passato e visioni del futuro, mescolando realtà e sogni ad occhi aperti. Personaggi misteriosi, che potrebbero essere fantasmi o semplici proiezioni mentali, si aggirano nella sua solitudine, ora nel suo appartamento, ora nel disorientato paesaggio della sua mente.
Valter Malosti, regista dello spettacolo, scrive che Bowie era «un’antenna sensitiva dello spirito del tempo e delle arti», capace di percepire, rielaborare e restituire una sintesi geniale della complessità del mondo che lo circondava. In Lazarus, musica, arte visiva, teatro, danza e video-arte si mescolano in un’esperienza di “teatro totale”, dove gli artisti diventano i veicoli di un flusso di energia. Lazarus è un’opera sofisticata ma al contempo popolare, che ci parla del nostro viaggio di migranti sulla Terra, mentre la musica di Bowie, pur senza il suo corpo fisico, continua a salvarci e a farci vibrare.
Playlist
Lazarus | It’s No Game | This Is Not America | The Man Who Sold the World | No Plan | Love Is Lost | Changes | Where Are We Now? | Absolute Beginners | Dirty Boys | Killing a Little Time | Life on Mars? | All the Young Dudes | Always Crashing in the Same Car | Valentine’s Day | When I Met You | Heroes.
INFORMAZIONI E BIGLIETTI
Teatro Arena del Sole, Via Indipendenza 44 – Bologna
dall’8 all’11 maggio (giovedì e venerdì ore 20.30, sabato ore 19.00 e domenica ore 16.00)
tel. 051 2910910 | biglietteria@arenadelsole.it
Orari biglietteria (solo giorni feriali): dal martedì al sabato ore 11.00 – 14.00 e 16.30 – 19.00
Online: bologna.emiliaromagnateatro.com | vivaticket.com
Ingresso (fuori abbonamento): da 14 € a 28 € – riduzioni del 20% solo per abbonati ERT.
Daniele Milillo