
Il corpo è un’ossessione del nostro tempo. Trump, rieletto alla presidenza USA, tra le priorità assolute del suo primo discorso ha tenuto a precisare la sua avversione ai corpi trans. Ha gettato nella disperazione l’intera classe degli influencer la decisione da parte di Meta di eliminare i filtri bellezza da Instagram. Chi crea i meme ha avuto un bel daffare, nel fare umorismo sulla cosa, che altro non è il viatico per il potenziamento degli strumenti di Intelligenza Artificiale, che proiettano il corpo ancora di più verso la direzione del metaverso. Lo strazio dei corpi martirizzati dalle guerre, tutte accomunate dello stesso orrore, ci viene servito a tavola, accentuando e polarizzando lo sconforto cosmico e le indifferenze abissali.
La centralità del corpo, spirituale, politico, d’umore e di sensi, si staglia nella rassegna “Corpi nella tempesta”, un ciclo di talk letterari curato dal Premio Strega Nicola Lagioia. I quattro incontri seguono uno schema ormai tradizione, così come tradizione è che lo ospiti il Teatro Kismet. Il primo appuntamento vede sul palco Vittorio Lingiardi. Lingiardi, Milanese, psichiatra, ha dedicato gran parte della sua opera all’analisi peculiare delle soggettività LGBTQIA+, che lo hanno portato a conseguire il Premio Nino Gennaro del Sicilia Queer filmfest e il Sigourney Award. I suoi saggi hanno ricalcato fedelmente la sua ricerca tematica, fino ad arrivare a “Citizen Gay. Affetti e diritti”, “Arcipelago N. Variazioni sul narcisismo”, fino al più recente “Corpo, Umano”. È, a suo grande merito, una delle figure di riferimento nelle questioni psicologiche, psicanalitiche e psichiatriche che riguardano la varianza di genere.

Dopo uno splendido reading in cui Lingiardi, letterariamente parlando, prima si denuda e poi si scarnifica, parlando della sua scoperta del corpo, a partire da quello della madre, inizia il dialogo con Lagioia.
Il dialogo, manco a dirlo, spoglia la pratica descrittiva delle relazioni umane, sociali, intime. Particolarmente significativa è la parte in cui parla della descrizione degli organi in “Corpo, Umano”: dagli organi che lettrici e lettori gli dicono di aver “saltato”, fino alla descrizione dei genitali, in particolare femminili, vissuti attraverso il racconto delle donne che lo circondano.
Il prossimo appuntamento è per mercoledì 12 febbraio con Francesca Mannocchi, giornalista che conosciamo soprattutto per i suoi racconti dagli scenari di guerra.
Beatrice Zippo