Brilla ancora sul cielo di Bari la stella più bella del cielo: si è conclusa al Teatro Petruzzelli la XIII edizione del Premio Mimmo Bucci

I talent televisivi ci hanno abituati a sfilate continue di ragazzi che sognano di poter cantare un giorno nei più grandi stadi o nei più bei teatri. Il nostro Teatro Petruzzelli può essere decisamente annoverato tra i palcoscenici più belli e prestigiosi d’Europa e sabato 4 febbraio sei concorrenti, tra solisti e gruppi, hanno nuovamente potuto realizzare il sogno di esibirsi e di portare la loro musica davanti ad una platea così prestigiosa, occupata in ogni ordine di posto, nel corso della tredicesima edizione del Premio “Mimmo Bucci” presentata da Mauro Pulpito e Stefania Losito.

Era la mia prima volta al concorso e conoscendo il direttore artistico Antonello Vannucci e altri componenti della commissione esaminatrice da anni, ciò che sto per scrivere potrà sembrare inappropriato, ma, davvero, non mi aspettavo un livello così alto degli artisti in gara, tanto nei brani inediti quanto nelle cover; e la mia analisi parte proprio da queste ultime perché, se proporre un inedito è ovviamente un salto nel buio, la difficoltà di entrare nel pezzo di un altro e farlo proprio, rispettando l’originale senza cadere nell’effetto karaoke è altrettanto complicato, specialmente quando affronti mostri sacri come il Lucio Battisti di “Insieme a te sto bene”, come hanno fatto i Metaverso, o i Simon & Garfunkel di “The sound of silence”, brano proposto dai vincitori della serata, i friulani Michela e Massimo, o se, a soli 16 anni ed accompagnato dal solo pianoforte, ti cimenti con Aretha Franklin, la scelta di Be Clayre, secondo classificato.

Tornando alle proposte inedite, difficilmente riesco a dare un giudizio su un pezzo dopo un solo ascolto (probabilmente se potessi riascoltarle scriverei esattamente l’opposto), “Tormento” dei citati vincitori è risultato, se non il brano migliore per originalità, quello più radiofonico, in questi giorni lo si definirebbe, in una parola, sanremese.
Be Clayre, al di là della splendida voce, non mi ha convinta del tutto: la “spavalda arroganza” dei suoi sedici anni è molto presente nella sua “High for free / Paura” ed è giusto che sia così; se avrà il coraggio di studiare e di essere se stesso senza voler per forza bruciare le tappe, il ragazzo si farà.
I terzi classificati Alic’è mi sono sembrati, insieme ai Metaverso, i più centrati, mentre per Azy Rey e Nathalie la strada, per quanto ben impostata, è ancora lunga, soprattutto in quanto i loro inediti hanno poco carattere e le cover sono state, pur se sufficienti, al di sotto della media generale.

La serata ha offerto, oltre alla gara, momenti particolarmente commoventi, a partire dall’apertura affidata alla dolce dodicenne Giorgia Allegrini con “Ovunque sarai” di Irama, un impegno non facile per una ragazza che ha trasmesso tutta la sua emozione, proseguendo con la pianista Loredana Lentini che, con la sua piccola Francesca all’arpa, ci ha regalato una “Milonga del Angel” di Astor Piazzolla da brividi, e per finire con l’immancabile Vasco Rossi e la sua “Sally” proposta da Claudia Martone.

L’Amadeus di Freedomland, il mitico direttore artistico Antonello Vannucci, non poteva esimersi dal farci ridere tutti con la sua esibizione, come sempre basata su brani rivisitati nel suo splendido mood scanzonato e irriverente e, dulcis in fundo, è riuscito nell’impresa non facile di invitarci tutti ad andare a fare in …, con buona pace delle sacre tavole del Teatro Petruzzelli.

Menzione a parte per la Rimbamband; il loro show, seppur ristretto nei tempi della manifestazione, è stato straordinario, un connubio di comicità e talento musicale davvero unico nel panorama nazionale.

Ma, senza nulla togliere a tutti gli artisti che si sono esibiti, l’emozione più forte ce l’ha regalata proprio lui, la “stella più bella del cielo”, Mimmo Bucci, con la sua voce accompagnata dalla musica live della sua mitica band, con i suoi meravigliosi genitori che hanno saputo donare a tutti noi un pezzo di se stessi, con le sue immagini sorridenti che hanno fatto da sfondo all’esibizione, con quel microfono al centro del palco rivolto verso il cielo a significare che lui ci sarà sempre, al di là di tutto.

Gabriella Loconsole

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1 commento su “Brilla ancora sul cielo di Bari la stella più bella del cielo: si è conclusa al Teatro Petruzzelli la XIII edizione del Premio Mimmo Bucci

  1. ASCOLTATORE DEL PUBBLICO Rispondi

    Che dire, spettacolo con la S maiuscola.
    Il livello di questo anno era davvero davvero alto. La classifica un pochino discutibile.
    Non si può dire che l’inedito del duo vincitore era radiofonico, anzi… un sound già passato, melodie già sentite, per non dire “vecchie”… nulla da dire sulle voci, calde e precise!
    Il secondo posto mi ha lasciato un po’ così…
    Ok, bella voce, bella esibizione, ma del tutto freddo… è arrivata l’esibizione e non la voce.
    Avrei premiato, come tanti che ho sentito in platea, il duo arrivato al terzo posto.
    Hanno portato in inedito (quello si radiofonico) dal sound attuale, ma soprattuto una cover TOTALMENTE rivisitata, dove il “vi portiamo nel nostro mondo” è stato vero come non mai. Che dire… tutto bello! Forse un podio da rivedere

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