
Per il Festival Metropolitano Bari in Jazz, sul palco allestito presso i giardini Princigalli di Bari, abbiamo assistito ad uno straordinario concerto di Ansuman Biswas con il trio The Dinner Party, composto dal barese Pierpaolo Martino, dal sassofonista Adrian Northover e dal pianista Vladimir Miller.

Ansuman Biswas è un artista britannico-indiano noto per la sua capacità di unire tradizioni musicali dell’India con le avanguardie europee. E’ un artista multidisciplinare che fonde la spiritualità del suono orientale con l’energia dell’improvvisazione radicale. Il suo stile ipnotico e coinvolgente trasporta il pubblico in un’esperienza sonora profonda, dove il suono diventa racconto, meditazione ed energia vitale. E’ nato a Calcutta ma si è formato nel Regno Unito. Attualmente la sua attività artistica si estende a livello internazionale, spaziando tra musica, cinema, arte dal vivo, installazioni, scrittura e teatro. È attivamente impegnato a colmare il divario tra scienza e arte. Ha fatto parte di un gruppo di studio pionieristico sull’utilizzo culturale della Stazione Spaziale Internazionale per l’Agenzia Spaziale Europea. Ha inoltre contribuito alla creazione di iniziative culturali simili in collaborazione con l’Organizzazione Indiana per la Ricerca Spaziale e il National Institute of Advanced Studies, India.

Ha esposto opere d’arte visiva e time-based alla Tate Modern, alla South London Gallery, alla Whitechapel Gallery, all’Institute of Contemporary Arts di Londra, all’IIC di Nuova Delhi, all’Headlands Centre di San Francisco e in molte altre gallerie e musei in tutto il mondo. Gestisce inoltre progetti in corso con diversi partner in Europa, Stati Uniti, Africa e Asia. Ansuman ha lavorato come compositore e musicista in una vasta gamma di contesti, dal jazz alla musica classica indiana, dal pop all’industrial noise.

Immediatamente, sin dalle prime note, tutto il pubblico ha compreso che quello che stava ascoltando è un artista “globale”, capace di esprimere la sua spiritualità con la voce, le percussioni, e tanti strumenti tipici indiani, primo fra tutti uno splendido sitar.

The Dinner party, che ha supportato l’esibizione di Biswas, non ha avuto difficoltà ad entrare in sintonia. Questo ensemble di respiro internazionale – ha presentato un progetto musicale inedito. Una performance imperdibile che ha attraversato culture, suoni e linguaggi globali, dando vita a una nuova forma di world music contemporanea, un linguaggio musicale fluido e in continua evoluzione, che ha mescolato jazz contemporaneo, musiche extra-europee e improvvisazione creativa. Il risultato non è una semplice contaminazione, ma una fusione autentica in cui ogni musicista esprime la propria identità, contribuendo a una narrazione sonora aperta e coinvolgente. Un evento musicale unico, pensato per chi ama esplorare nuove frontiere sonore e lasciarsi sorprendere dalla bellezza dell’incontro tra culture diverse. Un vero e proprio invito all’ascolto, alla scoperta e alla meraviglia.

Pierpaolo Martino è contrabbassista molto attivo in ambito jazz, ma la sua attività principale è quella di docente di Letteratura Inglese presso la facoltà di Lingue dell’Università di Bari. Si occupa dei rapporti tra letteratura e musica (con un occhio particolare alla musica inglese). Ha collaborato tra gli altri con Sabir Mateen, Marc Ducret, Steve Potts, Vinny Golia, Mark Dresser, Gunter Baby Sommer, Ig Henneman, Ab Bars, Lawrence Casserley, Phill Wachsmann, Ove Volquartz, Neil Metcalfe, Alan Tomlinson, Michel Godard e fondato i Dinner Party con Adrian Northover e Vladimir Miller e i Frequency Disasters con Steve Beresford. Suona in duo con il chitarrista inglese Dave Tucker e con il musicista e musicologo Enrico Merlin Ha inciso più di 20 album per etichette italiane e inglesi. Svolge inoltre un’intensa attività di compositore e performer, in qualità di contrabbassista, in ambito del jazz improvvisato e post-rock.

Il sassofonista Adrian Northover Attualmente lo si può ascoltare sulla scena londinese con una vasta gamma di musicisti, oltre a esibirsi anche come sassofonista solista. Ha inciso con B Shops for the Poor, The Remote Viewers, Sonicphonics (con Billy Bang), The London Improvisers Orchestra, Ensemble Trip-Tik, Anna Homler, Dave Tucker, John Edwards, The Custodians e vari CD in duo con Adam Bohman, Tasos Stamou, Daniel Thompson e molti altri.
Si è esibito in numerosi festival internazionali.

Vladimir Miller è un pianista, compositore e bandleader le cui formazioni fondono jazz, influenze dell’Europa orientale e world. Attualmente dirige il suo quartetto, Vlad Miller and Notes from Underground. E’ anche pianista, compositore principale e direttore musicale della Moscow Composers Orchestra e collabora con la cantante Helen McDonald nell’ensemble di world music Ancestral Collective.

E’ nato in Cile da una famiglia di emigrati russi ed è cresciuto tra Germania e Londra. Dopo aver studiato pianoforte e flauto alla Trent Park University di Londra, ha iniziato a formare progetti musicali e a scrivere il proprio materiale, entrando a far parte della scena improvvisativa londinese. Tra il 1992 e il 1995 ha viaggiato nell’ex Unione Sovietica, esibendosi come solista sia in Russia che in Siberia e collaborando con musicisti russi. Nel 2010, oltre a continuare a lavorare insieme nel suo quartetto, ora noto come Vlad Miller e Notes from Underground , Vladimir e Adrian Northover hanno formato il trio di improvvisazione The Dinner Party con Pierpaolo Martino. Si sono esibiti regolarmente in tutta Europa e hanno registrato due album per la FMR Records.

Alla fine del concerto è stato invitato ad unirsi a loro il nostro Roberto Ottaviano, che non ha avuto problemi ad integrarsi con loro e dare il meglio di sé.

Una serata a dir poco sorprendente. Questa compagine si è esibita come secondo set, dopo una performance trascinante del gruppo Doussoun ‘gouni guidato da Roberto Ottaviano. Due momenti differenti tra loro, ma che sono riusciti entrambi a catturare e sorprendere il numeroso pubblico.

Ancora grazie al Festival Metropolitano Bari in Jazz e al suo Direttore Artistico Koblan Amissah Bonaventure. La sorpresa, anche durante un concerto dal vivo, è sempre un valore aggiunto.
Gaetano de Gennaro
Foto di Gaetano de Gennaro