
Ci sono posti che vibrano incessantemente della reminiscenza che ci dice da dove veniamo. Il promontorio dove sorge il complesso di Santa Scolastica, un museo archeologico che raccoglie reperti provenienti da tutte le città facenti parte della provincia, veglia uno dei grembi della città di Bari, il colonnato di San Pietro, che reggeva una basilica paleocristiana. Lì sorgerà una ricostruzione proprio della Basilica, opera di Edoardo Tresoldi, con la sua tecnica inconfondibile fatta di reticolati metallici. Un assaggio è stato proprio dato una di queste sere, con il disvelamento del plastico dell’opera che cambierà ciò che vedrà soprattutto chi viene a Bari dal mare, un reticolo che si staglia su una città vecchia che sonnecchia solo all’apparenza.

Non è l’unica commistione in cui l’antico si specchia nel contemporaneo, che va in scena da quelle parti: Angelo Ceglie da anni, dentro il Museo Archeologico di Santa Scolastica, gioca con questo contrasto che sembra ossimorico, ma risulta molto gustoso per i sensi. “I’ll be your mirror” è una serie di videoinstallazioni che si armonizza con le stele e gli antichi reperti di arte figula, ma anche con l’ambientazione monastica, fatta di chiostrine e finestrini, mediante una tecnica post surrealista che accosta in maniera originale suggestioni provenienti da vari mondi, un po’ come i dadaisti facevano con i cadavre exquis, per renderci significati inediti, da mixare e remixare a nostra volta.
La mostra, il cui titolo è un atto d’amore per i Velvet Underground, sarà aperta ogni mercoledì, giovedì e venerdì, fino al 15 agosto, dalle 19 alle 23, è promossa è interamente finanziata dalla Città Metropolitana di Bari. Al prezzo di 5 euro si vedranno sia il Museo che la mostra. Ogni giovedì, è inclusa nel prezzo una mostra guidata da parte proprio di Angelo Ceglie.

Il percorso, che può essere lineare, ma anche passato e spassato a piacere, prevede le sezioni “Dance meets art”, “Design meets art”, “Art meets art” e infine “Cinema meets art”. La prima sezione ospita video tra cui quello, commovente, della Serpentine Dance dei Fratelli Lumière, che per una coincidenza sorprendente, è esposta contemporaneamente anche ai Musei Reali di Torino nell’estemporanea “Bellezza, Natura e Seduzione”.
La sezione Design meets Art, dal disegno si incunea nella moda, e nelle citazioni cinematografiche, con una serie di video di sfilate, pubblicità e collezioni iconiche che sono posizionate in una parete a vetri del museo, come fossero una vetrina, o come fossimo noi stessi, in vetrina. Da Garrone a Jeff Koons, da Duchamp a Rauschenberg, gli stargate tra le epoche e tra le tecniche artistiche si moltiplicano.
Art meets art sprigiona un cuore delicato e profumatissimo, che specchia varie forme di arte tra di loro, ad esempio tra Hitchcock e Sterling Ruby, prima del gran finale.

Cinema Meets Art è l’epifania che Ceglie riserva sempre in fondo al museo. Kubrick che risuona nelle note di Sébastien Tellier è un posto in cui fermarsi a lungo. Geniale il video “The Redrum Getaway”, un montaggio che vede Jimmy Stewart muoversi dentro i film di Kubrick e di Hitchcock, in compagnia dei suoi personaggi, da Alice Harford a Jack Torrance.
E le musiche sono bellissime lungo tutto il percorso. Il già citato Sébastien Tellier fa compagnia a Thom Yorke e Max Richter.
Insomma, un bel modo per avvicinarsi a un Ferragosto che non arriva mai. Mettersi allo specchio, da turista, da cittadina, dai tempi antichi a quelli che verranno.
Beatrice Zippo
Foto di Beatrice Zippo